Un uomo solo al comando. Il Sassuolo stende, col minimo sforzo, l’onesta e operaia Udinese di Giuseppe Iachini grazie alla marcatura, l’ennesima, decisiva da parte del proprio giocatore simbolo, in questo momento, alla sua settima rete personale in nove incontri, tutti disputati entro le mura amiche (escludendo la recente sconfitta con gli scaligeri di mercoledì). Grazie a questo successo i nero verdi si innalzano al nono posto a 9 punti in classifica (12 senza la penalizzazione, prestazione equivalente al terzo gradino del podio), superando, almeno per il momento, il trend negativo che li vedeva protagonisti in campionato, attraverso una partita gagliarda, condotta forse non con la massima concentrazione (l’Udinese nella ripresa avrebbe probabilmente meritato il pareggio), ma sicuramente con tanta sostanza, guadagnandosi tre punti preziosi come l’aria, durante questo inizio di campionato tumultuoso e falcidiato da numerose assenze.
Defezioni che obbligano, appunto, Eusebio Di Francesco, ad un drastico cambio di uomini e ruoli rispetto alla formazione tipo, come d’altra parte lo osserviamo fare già da alcune settimane. In difesa si ripropone quindi la coppia Antei-Acerbi assistiti da Lirola, mentre a centrocampo Mazzitelli rileva il convalescente Duncan. Nessuna sorpresa anche nel tridente formato da Ragusa e Politano a supporto di Defrel unica punta. Nell’Udinese di Iachini, che pure non sta attraversando un momento felicissimo a livello di infortuni, Kums e Jantko prendono il posto di Badu e Hallfredsson, non esattamente la stessa cosa, come dimostrano i primi quarantacinque minuti di gioco. Durante i primi trenta minuti di partita, almeno, i bianconeri sostanzialmente non entrano in campo, approcciando il match con un atteggiamento che definire molle e rinunciatario è un eufemismo, come dimostra, al trentesimo, la marcatura praticamente assente tenuta sull’unico avversario (Defrel appunto) al centro dell’area di rigore, a fronte di almeno quattro bianconeri, due dei quali, Adnan e Karnezis, personalmente responsabili del terribile liscio che trasforma l’innocuo cross di Lirola in una parabola che necessita solo della spinta in rete da parte dell’attaccante transalpino. Chiaramente inebetita dalla segnatura avversaria, al punto dal rischiare il collasso ben prima del duplice fischio di Doveri, l’Udinese prova a scuotersi solamente attraverso il cambio con cui Iachini richiama in panchina un evanescente De Paul al quarantesimo per sostituirlo con i muscoli e la fisicità di Zapata, di gran lunga il più pericoloso nella ripresa. Durante la seconda frazione di gioco, infatti, complice forse il probabile “shampoo” subito dal proprio tecnico durante l’intervallo, le zebrette bianconere si ripresentano in campo con un piglio sicuramente diverso, riuscendo a coprire più agevolmente gli spazi grazie anche ad uno speculare 4-3-3 esibito rispetto alla formazione emiliana, che nella ripresa fatica più del previsto ad insinuarsi entro le casacche avversarie.Bisogna attendere tuttavia l’ora di gioco per osservare la prima vera, occasione da gol da parte dei friulani, verificatasi tramite un buon colpo di testa del capitano Danilo, spentosi di poco sul fondo. E’ infatti questo, più o meno, il momento della partita durante il quale le gambe dei corridori nero verdi iniziano a farsi notevolmente più pesanti, sfinite da due mesi giocati fin ora ad altissimo livello, senza ricambi adeguati. Di Francesco prova comunque a inserire Pellegrini per Mazzitelli e Ricci per Ragusa, senza ottenere, tuttavia, i risultati sperati, come dimostra la pericolosa occasione capitata sui piedi di Kone con cui il calciatore greco costringe Consigli alla risposta di pugno intorno alla mezz’ora. L’unico che prova a scuotere un pò la compagine emiliana dal torpore entro il quale si è assopita è Iemmello, una volta rilevato un Defrel stanchissimo, attraverso due buone conclusioni (controllate però da Karnezis senza troppa fatica), ma non basta. Durante gli ultimi giri di lancette i giocatori agli ordini di Di Francesco camminano letteralmente in campo, obbligando i quasi diecimila spettatori dell’incontro ad una sofferenza smodata per portare a casa la posta piena. Prima di assicurarsi tre punti a dir poco fondamentali, Consigli deve infatti ringraziare non una, ma ben due volte i legni della propria porta che fermano i colpi di testa scoccati allo scadere rispettivamente da parte di Antei e Felipe, permettendo agli emiliani di conquistare, non certo meritatamente, una vittoria in fondo insperata. Nel profondissimo sospiro di sollievo che Di Francesco tira a fine partita c’è però la consapevolezza, fortissima, della resistenza di questo gruppo, capace, contro ogni avversità, di portare a casa un match complicato come quello del pomeriggio, in una maniera che ha, a detta di molti, ricordato la prestazione della capolista Juventus nell’anticipo di sabato: soffrendo certo, ma spuntandola comunque; è così che si costruisce una squadra, e una mentalità, vincente.
SASSUOLO – UDINESE 1-0 (1-0)
Reggio Emilia (Stadio “Mapei Stadium – Città Del Tricolore”)
Domenica 25 settembre 2016
Reti: 34′ Defrel
SASSUOLO: Consigli, Lirola, Antei, Acerbi, Peluso, Biondini, Magnanelli, Mazzitelli [66′ Pellegrini], Politano, Defrel [81′ Iemmello], Ragusa [64′ Ricci] – all. Di Francesco
UDINESE: Karnezis, Hertaux, Danilo, Felipe, Adnan, Kone, Kums, Jantko, De Paul [38′ Zapata], Thereau [75′ Ewandro], Penaranda [61′ Perica] – all. Iachini