Due stagioni fa il Carpi giunse alla sesta giornata di Serie B con 9 punti e perse contro l’Entella al Comunale di Chiavari per 2-0. Sabato scorso, sempre alla sesta giornata, i ragazzi di Castori hanno battuto 2-1 i biancocelesti liguri e hanno raggiunto quota 9 punti. Saranno le classiche coincidenze dei calendari, ma a parte ciò il Carpi viaggia su questi ritmi dall’inizio dell’Era Bonacini nonostante critiche e aspettative.
Ecco un piccolo quadro sui punti ottenuti dal Carpi nelle prime sei giornate delle ultime sette stagioni.
Serie D Girone D 2009-2010
10 punti dopo 6 giornate (3 vittorie, 1 pareggio, 2 sconfitte).
Lega Pro Seconda Divisione Girone B 2010-2011
16 punti dopo 6 giornate (5 vittorie, 1 pareggio).
Lega Pro Prima Divisione Girone A 2011-2012
10 punti dopo 6 giornate (3 vittorie, 1 pareggio, 2 sconfitte).
Lega Pro Prima Divisione Girone A 2012-2013
10 punti dopo 6 giornate (3 vittorie, 1 pareggio, 2 sconfitte).
Serie B 2013-2014
5 punti dopo 6 giornate (1 vittoria, 2 pareggi, 2 sconfitte).
Serie B 2014-2015
9 punti dopo 6 giornate (2 vittorie, 3 pareggi, 1 sconfitta).
Serie A 2015-2016
2 punti dopo 6 giornate (2 pareggi, 4 sconfitte).
Serie B 2016-2017
9 punti dopo 6 giornate (2 vittorie, 3 pareggi, 1 sconfitta).
PRESTAZIONI CICLICHE – Il Carpi è sempre andato in doppia cifra nei primi quattro anni della gestione Bonacini. Il massimo risale alla stagione di C2 2010-2011: cinque vittorie nelle prime sei partite che saranno l’inizio della scalata verso la vittoria del campionato e la promozione in C1 (o Lega Pro Prima Divisione). L’arrivo di Andrea Nuti nel 2012 come preparatore atletico ha aumentato il livello di difficoltà negli allenamenti e ha cambiato la periodicità delle prestazioni dei biancorossi. Dopo l’ultimo anno in Lega Pro i punti nelle prime sei partite sono diminuiti: 5 nel primo anno di B, 9 nel secondo (chiuso con la promozione in Serie A da primi), 2 in A (affrontando Sampdoria, Inter, Palermo, Napoli e Roma) e ora 9. Ugualmente sono stati centrati grandi traguardi. Morale: 1) la squadra ha un rodaggio per le prime 6-10 giornate; 2) accelera da ottobre fino a dicembre; 3) subisce mediamente da gennaio fino a marzo una normale (e a volte brusca) frenata come nel 2012-2013 e nel 2013-2014; 4) da aprile fino alla fine dei campionati (maggio o giugno) torna a esprimersi ad alti livelli in gioco ed equilibrio. La prima parte dell’anno di Serie A è un caso isolato perché la rosa fu totalmente capovolta e venne rigenerata solo nel mercato invernale.
PANCHINE A RISCHIO – La sesta giornata fu fatale a ben tre allenatori: Francesco Cristiani nel 2009-2010 (cacciato dopo i KO contro Mezzolara in casa per 1-2 e Boca Pietri in trasferta per 3-2), Massimiliano Maddaloni nel 2011-2012 (cadute per 2-1 a Terni e 0-2 al Cabassi contro il Taranto) e Fabrizio Castori nella scorsa stagione in Serie A.
PUNTI D’ORO – Se si pensa che il Benevento ha espugnato Bari per 4-0 e il Brescia ha vinto in casa del fin qui perfetto Cittadella per 3-0, allora i pareggi del Carpi contro queste due squadre vanno totalmente rivalutati. La Serie B è insidiosa, ci sono sempre delle sorprese come lo fu il Carpi due anni fa. Qualcuno pensava che la retrocessione avrebbe automaticamente comportato un dominio netto e incontrastabile dei biancorossi: vittorie per 4-0/3-0 in casa e fuori, gioco spumeggiante e spettacolare, difesa supergranitica, possesso palla infinito (la promozione in Serie A arrivò con il peggior possesso palla delle 22 squadre della cadetteria), tiri impossibili da centrocampo, giocate maradoniane… No, semplicemente il Carpi ha una spina dorsale ben definita e sta seguendo i suoi parametri e le idee di Castori. A parte la pochezza vista contro il Cesena, poco a poco i ragazzi stanno ingranando e sanno di avere la possibilità e il sogno (non l’obbligo assoluto, un condizionamento che in tornei lunghi può fare enormi danni se non sei un club “grande” da sempre) di poter competere per più di una salvezza. Salire attraverso i primi due posti è molto difficile e farlo di nuovo come due anni fa sarebbe un impresa enciclopedica. Lottare attraverso i Play-off sarebbe già un buon risultato perché, classifica finale a parte, si comincia quasi da zero. Forse chi ha enormemente criticato questo avvio di stagione non ha visto o non ricorda il primo anno in Serie B con il mister marchigiano e ha un’idea banale di “calcio spettacolo”. A parte il grandioso girone d’andata del 2014, col passare del tempo vedere il Carpi di Castori è come assistere a un combattimento della saga di Rocky Balboa: ci sono i limiti ma non mancano agonismo, sofferenza, cuore, sacrificio assoluto, fortuna, fame, autostima, determinazione e grinta. E praticamente nulla è impossibile quando tutti questi valori superano i limiti e le mancanze.
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