Tre sberle che fanno male, malissimo. La preparatissima Atalanta di Gian Piero Gasperini si impone con relativa comodità per 3-0 in casa di uno spento e apatico Sassuolo, sempre più in caduta libera nella parte sinistra della classifica, nella quale si trova oggi a occupare una misera quint’ultima posizione, in compagnia del Bologna travolto a Roma nel spoticipo serale, e contemporaneamente tallonato a quota 10 da un redivivo Empoli che, durante il lunch match di giornata, ha strapazzato il Pescara all’ Adriatico. Certo, risulta complicato nonchè ingeneroso parlare di lotta salvezza per una compagine partita, a luglio, con ben altri obiettivi, di stampo non solo nazionale quanto anche, e soprattutto, europeo, tuttavia è necessario rimarcare il pessimo ruolino di marcia mantenuto dai nero verdi in campionato dove, nel corso delle ultime 4 partite, hanno accumulato la miseria di 1 punto, rimanendo dunque invischiati nelle parti basse della graduatoria. Ora, è sicuramente molto difficile che un gruppo con un potenziale talmente alto quanto quello nero verde concluda l’annata entro i medesimi piazzamenti tra i quali si trova ora, soprattutto una volta recuperati i vari indisponibili che non consentono ad Eusebio Di Francesco, nonostante l’estrema abilità e capacità di adattamento dimostrata nelle ultime settimane dall’allenatore abruzzese in chiave formazione. Certo è che i recenti ribaltamenti a livello di risultati non hanno sicuramente contribuito a diffondere un clima sereno nell’ambiente emiliano, come dimostrato persino ieri, tramite l’espulsione del mister nero verde.
D’ALTRONDE si sarebbe capito fin dall’inizio che sarebbe stato un pomeriggio complicato. Fin dai primi minuti, infatti, i bergamaschi, schierati dall’allenatore ex Inter e Genoa con il proprio classico 3-4-2-1, cominciano a dare non pochi problemi al Sassuolo soprattutto nelle zone nevralgiche del gioco, quali il centrocampo, dove, la maggior tenuta atletica degli orobici, grazie ad una folta mediana composta, tra gli altri, da Conti, Kessiè, Gagliardini e Spinazzola (media di 21,75 anni tra i quattro) si dimostra costantemente in anticipo rispetto alle lente trame emiliane, incapaci di fornire palloni decenti al tridente offensivo, nel quale sia Defrel che Politano sono costretti più volte ad arretrare per dare un minimo di spunto all’azione, lasciando tuttavia in questo modo Alessandro Matri totalmente in balìa della retroguardia avversaria. Lo scoccare del ventesimo giro di lancette, conferma quindi i sospetti di buona parte degli spettatori presenti in questo soleggiato pomeriggio di inizio novembre al Mapei Stadium: Petagna, di forza, riesce a liberarsi entro la parte sinistra dell’area di rigore, facendo partire un tracciante basso intercettato da Gomez in netta posizione di fuorigioco; Consigli si supera sul primo tentativo dell’argentino, ma nulla può per fermare la seguente ribattuta firmata dallo stesso centrocampista neroazzurro, il quale, scherzo del destino, più volte era stato accostato proprio agli emiliani durante gli ultimi giorni dello scorso mercato. Da questo momento in avanti, come però troppo spesso accade durante gli ultimi tempi, il Sassuolo, una volta subito il primo scossone, crolla disastrosamente, offrendo il fianco alle letali ripartenze avversarie, le quali si concretizzano, una manciata di minuti dopo, con una splendida girata di Caldara al volo su preciso suggerimento di Gagliardini dalla destra. I bergamaschi, acquisita oramai da settimane una spettacolare sicurezza in fase offensiva, si divertono per buona parte del primo tempo, scherzando varie volte il Sassuolo in contropiede, come il gatto con il topo. I nero verdi, anche sfortunati nella giornata (traversa di Defrel a Berisha battuto) soffrono tremendamente le spettacolari accellerazioni in campo aperto di Gomez e compagni, concedendo corner su corner (saranno 7-2 al termine della partita in favore della formazione atalantina). Proprio da una battuta d’angolo, quindi, arriva la terza marcatura orobica, grazie ad una potente conclusione da centro area da parte di Conti, il quale indovina la traiettoria giusta superando Consigli con un missile all’angolino, permettendo ai nero azzurri di chiudere in vantaggio di tre reti un sontuoso primo tempo, che li ha visti protagonisti su ogni lato del campo.
NEL SECONDO TEMPO, di fatto, non si gioca più. Troppo stanchi gli undici emiliani, reduci anche da un provante impegno infrasettimanale, per imbastire una ragionata manovra di rimonta, la quale, le poche volte che viene abbozzata, risulta inficiata persino dalla sfortuna battente, senza pietà, sulla già precaria situazione emiliana. Dopo una nuova traversa, scheggiata questa volta da Politano con una splendida conclusione dalla distanza, è l’arbitro Maresca a non cogliere un evidente contatto in area di rigore tra Berisha e Defrel, dopo che l’attaccante francese era riuscito a rubare palla al portiere avversario, allungatasela con un maldestro controllo. Sulle successive proteste, è il tecnico nero verde Di Francesco ad avere la peggio, essendo stato allontanato dal direttore di gara per gli atteggiamenti mantenuti nella propria area tecnica. Un agitazione, quella del mister abruzzese, sintomatica quindi anche di un periodo sicuramente non positivo attraversato dalla propria squadra, la quale, con due settimane di pausa davanti a sè, deve cercare in ogni modo di recuperare forma e concentrazione perduti, magari insieme a qualche infortunato, dal momento che il gruppo presente ieri in campo, si può dire, senza paura di smentite, in buona parte scoppiato. Ne avrà bisogno. Al ritorno dalla sosta i nero verdi sono infatti attesi dalla difficilissima trasferta a Marassi contro la Sampdoria di Giampaolo, prima di giocarsi il tutto per tutto il 24 novembre all’interno dell’infuocato catino del San Mames di Bilbao, vero e proprio crocevia della stagione emiliana.






07 Nov 2016
Posted by Davide Guaitoli 












