L’ultimo fine settimana di ottobre ha visto impegnati sui campi di tiro di Brixia Shooting Team, a Mazzano (BS), gli atleti di Shotgun e Rifle. Si sono infatti disputati i National, le finalissime del campionato italiano di entrambe le specialità, in due giornate baciate dal sole. Mai avrei immaginato di fotografare tiratori in maglietta, diciamolo uno scherzetto di Halloween. Al dolcetto ci ha pensato il “prosecco party”, terzo tempo autogestito.
In occasione dei National vengono invitati anche tiratori stranieri, a Mazzano avevamo con noi amici che già avevo incontrato in altre gare. La mia fortuna è che, essendo ormai italiani d’adozione, non devo cimentarmi in qualche lingua straniera. Questo mi risparmia figuracce a non finire.
Lo Shotgun − tiro dinamico con fucile in calibro 12 ad anima liscia, impiegato soprattutto su bersagli metallici − riesce sempre a regalare grandi emozioni. Inutile dire che l’arma lunga risulta molto coreografica quando si intende portare a casa un interessante bottino fotografico.
La specialità del Rifle, invece, richiede una carabina semiautomatica con munizionamento a palla. Un tipo di gara che si fa apprezzare per la velocità d’esecuzione e spesso per il fumo sprigionato durante lo sparo, anche qui è l’occhio del fotografo a venire accontentato.
Ma vi dicevo del “prosecco party”, merenda organizzata dagli stessi tiratori che hanno condiviso con gli altri le proprie specialità locali. Ritrovarsi in decine di persone a mangiare pane ferrarese e cassata siciliana, e ovviamente a bere un buon bicchiere di prosecco, rende l’idea di quello che per i tiratori è il cosiddetto terzo tempo. Non mi stancherò mai di far notare quanto gli sport del tiro, nonostante per loro natura richiedano l’uso di un’arma, siano cosa ben lontana dai conflitti sparatutto proposti nei film d’azione. In realtà sui campi di tiro vigono regole rigidissime e grande fair play. E poi, una volta decretato il “fine gara”, tutti pronti a festeggiare, complimentandosi per la vittoria di chi fino a poco prima è stato un avversario.
Dai tiratori c’è sempre molto da imparare, è gente che sa insegnarti come mirare ma soprattutto sa mostrarti quali sono i valori dello sport. Di questi tempi c’è da andarne fieri.
Articolo scritto da Gaia Conventi