O mia bela Madunina
che te brilet de luntan,
tuta dora e piscinina
ti te dominet Milan
O mia bella Madonnina, come sei alta e come sei sola lassù in alto sul Duomo del Milàn, tutto il giorno e tutti i giorni a contemplare l’immensa Milano che si estende a perdita d’occhio fino a toccare la linea dell’orizzonte. Devi annoiarti molto a guardare giorno dopo giorno le barbariche orde di turisti che si fanno foto davanti alla tua cattedrale, il massimo della compagnia deve essere quando qualche impavido scalatore si inerpica su per le guglie del Duomo per contemplarti più da vicino. Che barba che noia che barba che noia.
Ma ci sono due giorni, due soli giorni in tutto l’anno (raramente anche di più, quando siamo molto fortunati), in cui ti desti dal tuo torpore e scruti Milano nella delirante frenesia. Osservi i figli della città, i tuoi figli, che si scontrano goliardicamente in una guerra fratricida che non ammette prigionieri, che mette i milanesi l’uno contro l’altro, che mette il serpente contro il diavolo. E’ Inter-Milan o Milan-Inter, il derby di Milano, il Tuo derby, il derby della Madonnina.
In questi due soli giorni nemmeno tu riesci a star tranquilla, in fin dei conti si decide chi sarà il padrone di Milano per un intero semestre. E poi ti ricordi bene che meraviglioso spettacolo è il derby, che partite leggendarie hai e abbiamo visto e quanto ci siamo divertiti. E’ tutto un’invettiva, una derisione, una lotta per il predominio. Ti ricordi di Herbert, Herbert Kilpin? Quel bizzarro uomo dai folti baffi venuto dalla lontana Nottingham, terra di sceriffi e ladri che rubano ai ricchi per dare ai poveri? Ora giace vicino a scrittori, poeti e musicisti nel Cimitero Monumentale, ma una volta riposava in un piccolo e dimenticato cimitero nella periferia di Milano. Venne in Italia per lavorare il pizzo ma finì per giocare a calcio nell’ormai defunta Internazionale Torino. Per fortuna da Torino si sposterà pochi anni dopo, direzione Milano, dove fonderà il Milan Cricket and Football Club, la sponda rossonera del capoluogo lombardo.
“Saremo una squadra di diavoli. I nostri colori saranno il rosso come il fuoco e il nero come la paura che incuteremo agli avversari!”