Andrea Catellani, attaccante del Carpi, ha parlato questo pomeriggio in conferenza stampa. Reduce dal gol vittoria al Provinciale contro il Trapani, il numero 10 reggiano si è espresso riguardo la prossima partita al Cabassi contro la Ternana (sabato 10, ore 15:00).
Contro il Trapani hai trovato il terzo gol in campionato, il secondo di fila. Quanto è importante per voi e per te?
“A Trapani dovevamo confermare la continuità delle prestazioni e lo abbiamo fatto vincendo con compattezza e solidità. Voglio giocare e segnare, poi dal dischetto avevo fatto centro contro la Maceratese in Coppa Italia”.
Nell’esultanza perché avevi segnalato De Marchi?
“De Marchi è un ragazzo che si merita di stare in Serie B, lavora sodo per migliorare e cerco di dargli una mano. Lo chiamo amichevolmente Tarzan perché ha un modo di giocare troppo primitivo. Prima della partita col Trapani mi disse che se segnavo mi aspettava in panchina per festeggiare e così è stato”.
Prima del Cittadella spesso eri partito dalla panchina. Come hai vissuto quel periodo?
“In quel tempo mi sono messo nei panni degli altri, ho preso atto delle scelte dell’allenatore quando qualche anno fa, per inesperienza, avrei fatto il contrario lamentandomi di più. Mi alleno tranquillamente per farmi trovare pronto come nelle ultime due partite”.
Che ostacolo è la Ternana nella vostra scalata alla classifica?
“Ci è andata male l’ultima volta che abbiamo guardato la classifica e fatto qualche previsione (sorride, n.d.r.). Per vincere occorre dare sempre il 110 per cento e avere un approccio giusto. La Ternana è un avversario tosto e rispettabile, ha le armi per poterci mettere in difficoltà. Non dobbiamo concedere spazi. Non ci interessa lo spettacolo, ma la prestazione giusta che ci permetta di fare risultato”.
Hai dubitato in qualche momento della tua scelta di venire a Carpi?
“Il Carpi è stata una scelta voluta fortemente. Qualche panchina non mi ha abbattuto… Anzi, mi ha dato più forza per non mollare ed essere preparato”.
Hai lodato spesso Lasagna, il tuo partner offensivo nelle ultime due gare.
“Quando sono venuto qui, sapevo che avrei giocato con Kevin e questo mi ha dato degli stimoli. In attacco è il giocatore che mi completa meglio. Ci vuole continuità, e anche qualche passo a vuoto, per avere una forte intesa. Cerchiamo di trovarci spazi a vicenda. Fuori dal campo siamo amici e si vede anche in campo”.
In attacco un altro giocatore determinante e squilibrante è Di Gaudio.
“Ho una buona intesa pure con Totò, mi piace aiutarlo a esprimersi al meglio perché tecnicamente è forte, veloce e molto importante per i nostri meccanismi”.
Oltre al Carpi, hai giocato anche con Reggiana, Modena e Sassuolo. Che ricordi o impressioni hai di queste esperienze emiliane?
“Aver fatto giocato in tutta la Via Emilia mi riempie d’orgoglio. Qui già mi conoscevano e mi hanno dato fiducia sia come calciatore che come persona fuori dal campo. Le realtà in cui ho giocato sono molto particolari: alla Reggiana mi sono formato e ho vinto un campionato di C2; a Modena si viveva molto alla giornata e senza programmazione, abbiamo fatto due salvezze incredibili che ricordo con piacere; a Sassuolo la situazione era totalmente diversa, c’era un progetto serio e raggiungere la Serie A è stato il massimo; il Carpi invece è una famiglia che lavora quotidianamente e ha ambizioni”.
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