C’è una legge, non scritta, all’ interno gioco del calcio, molto più crudele e spietata del classico “gol sbagliato, gol subito”, seppur altrettanto efficace e puntuale per il modo in cui, spesso con metronomica precisione, rivolta completamente il corso di una partita già vinta: è la legge dell’ex, che trova chiara semplificazione osservando lo schematico, quanto doloroso, referto fornito al termine della partita del San’Elia, che ha visto opposti Cagliari e Sassuolo, all’interno della diciottesima giornata del massimo campionato italiano, l’ultima prima di una pausa natalizia che i ragazzi di Eusebio Di Francesco avrebbero certamente sperato di condurre in modo diverso. Nel capoluogo isolano arriva infatti l’undicesima sconfitta stagionale, due in più rispetto a quanto la banda nero verde aveva concesso durante l’intero campionato passato, sintomo di un momento ovviamente poco fortunato non solo a livello di prestazioni quanto di risultati, che nel corso delle ultime due settimane non hanno permesso di raccogliere nemmeno un punto necessario a smuovere una classifica bloccata dal 4 dicembre scorso, giorno della vittoria sull’Empoli. C’è da essere sinceri, tuttavia, se pochi si aspettavano l’ennesima sconfitta in terra sarda, ancora meno potevano prevedere un epilogo tanto rocambolesco, giunto al termine di sette reti ed emozioni continue dall’inizio alla fine, molte delle quali, purtroppo, portano la firma di Diego Farias, il protagonista della suddetta, appunto, legge dell’ex, in quanto passato da Sassuolo, tra il 2013 e il 2014, periodo durante il quale vestì la maglia emiliana per 11 volte senza segnare (escludendo un inutile marcatura a Novara, in Coppa Italia) prima di prendere la via della Sardegna, dove da tre anni fornisce le proprie prestazioni sotto la divisa rossoblù del Cagliari, con la quale si dimostra invece assai più prolifico (14 reti durante lo scorso campionato cadetto), ma mai in grado di dimostrare un vero e proprio salto di qualità, esclusione fatta per ieri sera, durante una partita in cui i propri compagni creano e disfano di tutto, seppur aiutati in buona misura da alcune negligenti prestazioni di marca emiliana, fin dai primi minuti.
NEL PRIMO TEMPO, infatti, la difesa cagliaritana (al cui centro troviamo a sorpresa Salamon al posto di Ceppitelli) Si dimostra subito, come previsto, il ventre molle della squadra di Massimo Rastelli, concedendo, dopo appena dieci minuti, una monumentale occasione capitata sui piedi di Defrel, liberissimo a centro area dopo una serie di rimpalli, il quale si vede tuttavia respingere la conclusione a botta sicura da un prodigioso intervento di Rafael, sostituto per una sera di uno Storari in rotta con la società. Nemmeno il tempo di far passare sessanta secondi che il Cagliari, alla prima occasione utile, passa in vantaggio: ennesima distrazione emiliana da palla inattiva con sfera che arriva sui piedi di Sau che, appostato pochi centimetri dalla linea di porta, fa secco Consigli al secondo tentativo. I nero verdi, tuttavia, non si abbattono e, fiutando il fianco scoperto degli avversari, colpiscono alla mezz’ora, quando Pellegrini fa partire un elegantissimo loob intercettato da Adjapong in posizione defilata sulla destra. Il giovane talento classe ’99 è quindi bravissimo a stoppare il pallone e trafiggere Rafael sul proprio palo, lasciato colpevolmente scoperto dall’estremo difensore di casa. Tramortiti dalla rete ospite, il Cagliari si pietrifica a centrocampo, lasciando libero spazio alle incursioni dei centrocampisti di Di Francesco, il quale ha optato ancora una volta per la qualità al posto della quantità, schierando Mazzitelli, Sensi e Pellegrini una nuovamente tutti insieme, dopo la sfortunata parentesi domenicale del Mapei. Stavolta, la mossa viene ripagata proprio dallo stesso numero 6, in dubbio fino all’ultimo secondo di pre-partita, che, incuneatosi alla grande tra le maglia avversarie, lascia partire, due minuti dopo il pareggio, un perfetto tracciante spentosi solamente all’angolino basso della porta di Rafael, portando avanti il Sassuolo. A questo punto, tuttavia, è bene ricordare una nuova legge, solo apparentemente scollegata dall’argomento in questione e nota ai più come Legge di Murphy; il suo laconico, quanto spietato enunciato è presto descritto e prevede che “se qualcosa può andar male, lo farà”. Perfettamente applicabile all’attuale situazione in casa emiliana riguardo le disponibilità dell’organico, può tuttavia trovare buon riscontro all’interno della stessa partita in gioco al Sant’Elia, quando, un minuto esatto dopo la rete firmata da Pellegrini, lo stesso centrocampista romano è incredibilmente espulso dall’arbitro Celi a seguito di una scomposta, seppur non cattiva, entrata su Di Gennaro a centrocampo, lasciando in questo modo i propri compagni in inferiorità numerica per circa un’ora. Lo stesso Rastelli, sorpreso dell’accaduto, accelera i preparativi in vista dell’assalto in programma nel secondo tempo richiamando in panchina un nervosissimo Dessena (multato oggi dalla società per il comportamento tenuto al momento del cambio) al posto di un recuperato Marco Borriello, con cui cercare il pareggio nella seconda frazione.
L’ INTUIZIONE DI RASTELLI E’ CORRETTA, seppur abbia bisogno di qualche minuto per mettersi in pratica. Il secondo tempo infatti inizia nuovamente a tinte nero verdi, con gli uomini di Di Francesco che provano a chiudere la pratica una volta per tutte per evitare nuovi ribaltoni dettati in primo luogo dalla fatica, come quelli avvenuti a Genova e a Milano. Dopo dieci giri di lancette, quindi, uno scatenato Ragusa è steso sull’out sinistro, ma appena dentro l’area di rigore, da uno sciagurato Pisacane, non lasciando al direttore di gara altra via che decretare la massima punizione. Dopo attimi di indecisione sul tiratore data l’ovvia indisponibilità di Pellegrini, alla fine è Acerbi a presentarsi sul dischetto, spiazzando Rafael di gran carriera con la propria terza marcatura in campionato. La gioia ospite, tuttavia, dura nuovamente lo spazio di qualche attimo perchè poco dopo, su nuovo contropiede isolano, Farias inizia a scaldare i motori servendo a Borriello un pallone delizioso appena dentro l’area, che l’ex attaccante di Milan e Roma, con la complicità di un disattento Consigli, spedisce, senza pensarci due volte, nell’angolino basso con un perfetto diagonale. Di Francesco, da sapiente conoscitore di calcio qual’è, fiuta il pericolo ed inserisce un altro difensore puro, Terranova per Adjapong, cercando di sigillare il residuo vantaggio con un accorto 5-2-2 per evitare una nuova rimonta; in fondo, non può andare sempre male. Errore: dieci minuti dopo, su un cross velenoso di Padoin dalla sinistra, il pallone viene messo fuori malamente dalla difesa ospite che lo allontana sui piedi dello stesso Farias che, da posizione defilata, stoppa la sfera ed esplode un destro al veleno, piuttosto centrale a dir la verità, ma che cambia direzione all’ultimo istante, complice una beffarda deviazione involontaria di Sau, e si insacca nuovamente fra i legni della porta di Consigli. I dieci interpreti nero verdi sono immobili in mezzo al campo, sgomenti. La quarta rete di Farias, che conclude perfettamente una bella iniziativa personale, per nulla contrastata da un reparto difensivo emiliano fisicamente e mentalmente distrutto, è solamente lo stacco della spina che pone fine all’accanimento terapeutico su una partita che oramai non ha più niente da dire. Di Francesco, pietrificato in panchina, manda a scaldare velocemente Matri e Ricci, ma non c’è più tempo. Troppo stanchi i rimanenti sul campo per poter abbozzare un ultima reazione, di fatto nemmeno presente, dato che l’ultima occasione della partita capita sui piedi di Giannetti, che all’ultimo secondo si vede respingere una semirovesciata da due passi grazie ad un intervento miracoloso di Consigli. Il Sassuolo perde tutto: la partita, Mazzitelli e Pellegrini squalificati in vista della ripresa del campionato, quando l’allenatore marchigiano dovrà probabilmente schierare i magazzinieri per poter disporre di undici giocatori arruolabili, e soprattutto la testa, perchè la prima volta può succedere, la seconda pure, ma alla terza è segno che l’annata è stregata per davvero, ed occorre al più presto sopperire alle evidenti mancanze, in primo luogo di organico, per far fronte ad una situazione oramai divenuta insostenibile.
CAGLIARI – SASSUOLO 4-3 (1-2)
Cagliari (Stadio “Sant’Elia)
Giovedì 22 dicembre 2016
Reti: 14′ Sau, 29′ Adjapong, 33′ Pellegrini, 58′ rigore Acerbi, 62′ Borriello, 73′ e 76′ Diego Farias
CAGLIARI: Rafael, Pisacane [66′ Joao Pedro], Salamon, Bruno Alves, Capuano, Dessena [40′ Borriello], Di Gennaro, Padoin, Barella, Sau [74′ Giannetti], Diego Farias – all. Rastelli
SASSUOLO: Consigli, Lirola [81′ Ricci], Antei, Acerbi, Peluso, Pellegrini, Mazzitelli [81′ Matri], Sensi, Adjapong [65′ Terranova], Defrel, Ragusa – all. Di Francesco
Arbitro: Celi (ITA)
Note: espulso Pellegrini al 35′