CARPI (4-4-1-1): Belec 6,5; Struna 5, Romagnoli 6, Gagliolo 6, Letizia 6; Concas 6 (43′ Bianco 5), Crimi 6,5, Mbaye 6, Di Gaudio 5,5 (89′ Poli s.v.); Lollo 6 (81′ Bifulco s.v.); Lasagna 6,5. A disp.: Colombi, Montipò, Mezzoni, Jawo, De Marchi, Catellani. All.: Castori 5.
HELLAS VERONA (4-3-3): Nicolas 4; Pisano 6, Bianchetti 6, Ant. Caracciolo 6 (81′ Boldor s.v.), Souprayen 6,5; Zaccagni 6,5, Fossati 6, Romulo 6,5; Siligardi 6 (69′ Gomez 6), Pazzini 6,5, Bessa 6,5 (63′ Luppi 6). A disp.: Coppola, Cappelluzzo, Valoti, Maresca, Ganz, Troianiello. All.: Pecchia 6,5.
Arbitro: Fabrizio Pasqua di Tivoli.
Ammoniti: Pazzini (HV), Romagnoli (C), Letizia (C), Zaccagni (HV), Bianco (C), Struna (C), Bianchetti (HV), Souprayen (HV), Gomez (HV), Boldor (HV).
Espulsi: nessuno.
Recupero: 3′ p.t.; 4′ s.t.
TOP
Lasagna (Carpi) 6,5: lanciato sul filo del fuorigioco da Crimi, sfugge alla coppia Caracciolo-Bianchetti e batte Nicolas in uscita scellerata con un perfetto destro (essendo mancino è una vera rarità). Si impegna molto ma nella ripresa non gli arriva nessun pallone decente, restando così in balia dei centrali veronesi che non lo lasciano più e allontanano facilmente tutti i lanci lunghi. Al 94′ avrebbe potuto calciarla lui la punizione dal limite dell’area perché non aveva toccato palla per tutto il secondo tempo e perché la mattonella era interessante, memori della punizione realizzata in Serie A proprio contro l’Hellas al Bentegodi. Gol numero 8 in campionato, 18esimo in biancorosso (miglior marcatore dell’Era Castori). Prosegue spedito verso la doppia cifra.
Pazzini (Hellas Verona) 6,5: in questa Serie B è un vero privilegio avere un attaccante esperto, generoso e “sporco” come lui. Da registrare il duello nervoso e verbale con Gagliolo che non cade mai nelle proteste e nelle provocazioni del Pazzo. Come Lasagna, sul finire del primo tempo segna sfruttando la sua prima occasione netta, freddando Belec con un destro rasoterra e chiudendo una bellissima giocata di prima al limite dell’area. Sgomita ancora nel secondo tempo e disturba spesso i difensori con tagli in diagonale o falli maliziosi ben visti dagli arbitri. Al 91′ un suo tiro sporcato da Poli in mezzo all’area di rigore per poco non propizia il 2-1 di Romulo che sbaglia l’impossibile sul secondo palo. È sempre più capocannoniere della B con il gol numero 15 in 16 presenze.
Il centrocampo dell’Hellas Verona 6,5: sbanda nei primi 20′ del primo tempo, poi si ricompone e detta le operazioni, nonostante alcuni vuoti tecnici, fino al fischio finale. Romulo spreca due buone occasioni per segnare il 2-1 ma è sempre nella posizione giusta per crossare o inserirsi. Un po’ in ombra Fossati. Interessante Bessa, propositivo sulla fascia destra e per vie centrali per fare girare la manovra. Bene anche nella corsa Zaccagni, autore dell’assist per Pazzini al termine di un gran triangolo con Siligardi (perde palla sull’1-0, si riscatta con due tiri pericolosi e con un tocco nell’azione del pareggio) e Souprayen, che dal canto suo è salito a sinistra con destrezza e ha coperto con calma su Crimi che non è un ala.
Belec (Carpi) 6,5: il Gatto viene battuto da Pazzini per l’1-1, ma è bravo a coprire la base del primo palo su un sinistro da fuori di Siligardi al 27′ e su una testata ravvicinata e schiacciata di Romulo, libero da marcature, al 72′. Attento e sicuro, chiude la porta in uscita nuovamente a Romulo al 91′. Il brasiliano, fiondatosi su un pallone deviato da Poli, questa volta tira fuori malamente ma da posizione un po’ troppo defilata.
Crimi (Carpi) 6,5: finché ha giocato da mediano è stato perfetto. Con Mbaye al posto di Bianco c’è meno tecnica ma molta ferocia. Basta vedere come crea l’assist per il gol di Lasagna. Ruba palla a Siligardi senza fare fallo sul cerchio di centrocampo (l’ex Dorando Pietri si impappina da solo), passa di prepotenza con un tunnel su Bessa e, senza dubbi, lancia Kevin con un pregevole esterno sinistro. L’uscita di Concas e l’ingresso di Bianco lo portano a destra dove sicuramente dà equilibrio e sostanza come vuole Castori, ma senza riuscire a essere pericoloso perché il cross dalla fascia o il dribbling alla Di Gaudio non è nelle sue corde. Souprayen ha vita facile. Appena torna in mediana dopo l’entrata di Bifulco, il gioco gira un po’ meglio ma è troppo tardi perché l’Hellas aveva avuto il comando della partita per tutta la ripresa.
FLOP
Nicolas (Hellas Verona) 4: orrenda, pazzesca, scellerata e inutile l’uscita dell’ex Trapani fino al limite dell’area di rigore che favorisce (bisognava ugualmente avere i nervi saldi) il gol di Lasagna, sul quale potevano ancora intervenire con il giusto tempismo i centrali difensivi. Al 32′ esce rovinosamente addosso a Concas, lanciato da Mbaye, ed è graziato dalla posizione di fuorigioco di Cico, costretto a uscire poco dopo. Nessun problema nella ripresa dove trema solo sulla punizione dal limite di Letizia, alta sopra la traversa. Emblematico, alcuni minuti dopo l’1-0, il “vergogna” cantato dai tifosi scaligeri.
Struna (Carpi) 5: arriva poche volte sul fondo per crossare. In difesa è messo in difficoltà dalle iniziative di Souprayen e Bessa. Sull’1-1 ha un po’ di colpa perché si accentra per contrastare Souprayen (che serve immediatamente Zaccagni) e lascia solissimo Pazzini, tenuto in gioco da Gagliolo. Al 72′ gli arriva da dietro, senza marcature, Romulo che di testa impegna Belec.
Bianco (Carpi) 5: entra al 43′ per Concas e in poco tempo sbaglia due lanci, di cui il secondo porta al pareggio. Nel secondo tempo è schiacciato con tutti i compagni nel centrocampo biancorosso e non trova modi per far cambiare il gioco se non con i soliti lanci per Lasagna. Dopo un buon avvio di stagione, l’esplosione di Mbaye e un visibile calo in questo finale di 2016 gli stanno costando il posto tra i titolari.
Di Gaudio (Carpi) 5,5: discreto il primo tempo in cui cerca di beffare coi suoi dribbling Pisano. Poco presente in attacco durante la ripresa. Prova ad associarsi con Letizia in qualche accenno di contropiede sulla sinistra, ma i risultati sono meno di zero. Dà molto in difesa ed esce stremato all’89’ per fare spazio a Poli.
MENZIONE SPECIALE TOP
Pecchia (all. Hellas Verona) 6,5: la sua squadra soffre l’inizio aggressivo del Carpi, ma già sul finire del primo tempo la bilancia si sposta a favore grazie al pareggio di Pazzini e a una notevole sicurezza nel gioco che, successivamente, si annebbia con errori nei passaggi. Al 63′ e al 69′ dà due scosse buttando nella mischia Luppi (molto intraprendente sulle fasce) e Gomez (più vicino a Pazzini) per Bessa e Siligardi. In altre parole, Pecchia ha spostato di nuovo gli equilibri cercando di vincere la partita togliendo due giocatori offensivi e inserendone altri. Le occasioni non sono mancate (due volte Romulo, una mezza per Luppi e una capocciata tranquilla di Gomez) e se avesse preso i tre punti nell’insistente e preoccupante forcing finale, non ci sarebbe stato nulla da ridire.
MENZIONE SPECIALE FLOP
Castori (all. Carpi) 5: dopo l’uscita forzata di Concas per Bianco la partita è girata definitivamente verso l’Hellas Verona. Invece di inserire un esterno puro come Bifulco (che ancora non ha nelle sue qualità la doppia fase come ce l’hanno Concas, Di Gaudio o Pasciuti, ma è un’ala da ultimi 20-25 metri) o una seconda punta tecnica come Catellani in un 4-4-2 (oltre 60′ di riscaldamento per l’ex Spezia), Castori ha improvvisato nuovamente Crimi da ala destra. Risultati: 1) Carpi totalmente schiacciato in difesa dall’Hellas e salvatosi in un paio di circostanze che hanno tagliato il fiato al Cabassi; 2) zero incisività in attacco, limitato ai soli lanci lunghi, tutti intercettati da Bianchetti e Caracciolo; 3) si è sentita di nuovo l’assenza vicino a Lasagna di un altro attaccante; 4) troppo tardivi gli ultimi due cambi (Bifulco e Poli), arrivati in pieno monologo del Verona. Viene da pensare che a quel punto volesse conservare il pareggio. O, forse, sperava di vincere con una “toccata e fuga” o con un miracolo simile a quello di Salerno. Purtroppo, a differenza di Pecchia, non ha osato.
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