CARPI (4-4-2): Belec 5,5; Struna 6,5, Romagnoli 6,5, Gagliolo 6,5, Poli 6; Fedato 6,5 (78′ Di Gaudio s.v.), Bianco 6, Lollo 6,5, Jelenic 6 (46′ Letizia 6); Beretta 7,5 (70′ Mbaye 6), Lasagna 6,5. A disp.: Colombi, Seck, Lasicki, Forte, Bifulco, Carletti. All.: Castori 7.
BRESCIA (4-3-2-1): Arcari 6 (46′ Serraiocco 6,5); Untersee 5, Calabresi 4, Blanchard 5, Coly 6; Ndoj 5 (79′ Bonazzoli s.v.), Pinzi 6, Martinelli 5; Crociata 6 (46′ Camara 6,5), Mauri 5,5; Caracciolo 6,5. A disp.: Prce, Romagna, Dall’Oglio, Modic, Sbrissa, Ferrante. All.: Brocchi 5,5.
Arbitro: Rosario Abisso di Palermo.
Ammoniti: Blanchard (B), Struna (C), Ndoj (B), Coly (B), Gagliolo (C), Mauri (B).
Espulsi: nessuno.
Recupero: 4′ p.t.; 3′ s.t.
TOP
Beretta (Carpi) 7,5: pomeriggio di pura ispirazione per l’ex Entella. Prima serve l’assist per il gol di Lasagna (ottimo il passaggio in verticale di Lollo) e pochi minuti dopo inventa il golazo del 2-0 con un destro telecomandato dal vertice sinistro dell’area verso l’incrocio dei pali. Con tanto di due doppi passi ai danni di Untersee che lo guarda senza capirci molto. Si muove su tutto il campo e si smarca al momento giusto. A volte è precipitoso, ma cerca sempre una soluzione insieme e per i compagni. Al 59′ parte a sinistra da centrocampo, quasi come se fosse Messi, ed entra in area di rigore ma purtroppo calcia basso su Serraiocco che si salva in angolo. Esce stremato al momento del cambio con Mbaye si prende tutti gli applausi del Cabassi. Primo gol in stagione alla terza presenza in biancorosso. Ha tenuto fede al suo cognome.
Lasagna (Carpi) 6,5: il solito lavoro sporco, anche se questa volta è ben accompagnato da Beretta. Proprio il compagno di reparto gli offre l’assist per sbloccare la partita. Kevin, posizionato sotto la traversa, insacca in acrobazia colpendo di sinistro dopo uno scontro tra Calabresi, che sporca il suggerimento di Beretta, e Arcari. Nel secondo tempo, con il Brescia in avanti per cercare un insperato pareggio, trova spazi invitanti ma per due volte non riesce a fare doppietta. Al 55′, su lancio millimetrico di Letizia, spara un siluro dal limite che Serraiocco manda sopra la traversa. Infine, all’86’ Letizia lo serve sotto porta ma questa volta il tap-in va alto in Curva Bertesi-Siligardi. Per la prima volta da professionista è arrivato a quota 10 reti in un campionato.
Fedato (Carpi) 6,5: molto attivo a sinistra, specialmente nella prima frazione quando cerca di spezzare la noia dei venti minuti iniziali con due tiri da posizione impossibile. Al 27′ pressa e ruba palla a un incerto Calabresi e va da solo verso la porta, ma Arcari in uscita compie un miracolo con un piede. È l’episodio che dà la scossa al Carpi, che mette il Brescia all’angolo e crea i presupposti per sbloccare la situazione. Untersee fatica a contenerlo quando viene puntato. Nella ripresa aiuta pure in difesa e di conseguenza cala, venendo rimpiazzato al 78′ dal rientrante Di Gaudio. Il Cabassi riserva anche a lui, un ex Modena abbastanza “disprezzato” da qualche anno, una calorosa standing ovation.
Serraiocco (Brescia) 6,5: prende il posto di Arcari per tutto il secondo tempo ed evita un’imbarcata. È pronto quando viene chiamato in causa da Lasagna (55′) e Beretta (59′), e altrettanto reattivo e fortunato quando viene graziato a due passi dalla porta da Mbaye (75′,) e ancora Lasagna (86′). Forse Brocchi doveva inserirlo subito dopo l’1-0, quando Arcari già accusava problemi al fianco destro.
Lollo (Carpi) 6,5: ordine e concretezza in tutta la mediana dove si batte anche contro Pinzi, uno che fino alla scorsa estate aveva giocato solo in Serie A. In più fornisce il magnifico passaggio in verticale per Beretta che porterà al vantaggio carpigiano. Importante, all’inizio della giocata, la sua accelerazione visto che passa elasticamente in mezzo a Caracciolo e a Martinelli e coglie di sorpresa la difesa ospite con il suo filtrante.
Gagliolo e Romagnoli (Carpi) 6,5: perfetti contro quella vecchia volpe di Caracciolo, sempre disponibile per fare guerra sporca. Spazzano via tutti i cross di Crociata, Coly e Camara.
Caracciolo e Camara (Brescia) 6,5: l’Airone ha solo una chance e la sfrutta improvvisamente con la soluzione meno attesa, ossia un calcio di punizione da 25 metri dove una zolla lo aiuta a beffare Belec. La sua decima rete in campionato dà il giusto thrilling a un match che sembrava deciso. Per il resto sgomita su Romagnoli e Gagliolo, contro il quale pare avere un vecchio conto aperto. Fastidioso come una zanzara. Al Carpi segna solo da fermo dopo i tre rigori del 22 novembre 2014. Camara, 20enne guineano in prestito dall’Inter, prende il posto di un buon Crociata, si sistema a sinistra e dai suoi piedi nascono quasi tutte le iniziative di un Brescia che, nonostante il rischio di subire il terzo gol, non si è mai arreso.
Struna (Carpi) 6,5: nel primo tempo a destra viaggia in un convincente binario sloveno insieme a all’amico Jelenic, decisamente più in palla e attivo nelle due fasi, soprattutto quella offensiva. Disgraziatamente quest’ultimo deve rinunciare alla ripresa per un colpo a un ginocchio. Kiki non ne risente e continua a proporsi in attacco, anche dopo l’ingresso di Letizia con cui cerca di dialogare con frequenza. A lungo andare limita Coly, uno dei migliori delle Rondinelle nei primi 45′.
FLOP
Calabresi e Blanchard (Brescia) 4,5: una partita di grande sofferenza, sia col pallone a terra che in aria. Davanti trovano Lasagna e Beretta che si muovono molto e si scambiano le posizioni. Al 27′ Calabresi, memore della brutta partita d’andata, si addormenta sulla trequarti andando all’indietro con la palla al piede e viene scippato da Fedato. Arcari gli risparmia una vera figuraccia. Sul filtrante di Lollo, da cui nasce l’1-0, Beretta scatta in mezzo a Calabresi (che lo tiene in gioco per questione di centimetri) e a Blanchard. Il 17 scuola Roma non solo sporca il cross basso, depositato in rete da Lasagna, ma colpisce male Arcari al fianco destro. Nella ripresa entrambi non riescono quasi mai a fermare gli attaccanti di Castori, sempre lucidi e freschi nei 100 metri. Per Blanchard è stato un ritorno deludente al Cabassi.
Untersee (Brescia) 5: martellato da Fedato e letteralmente umiliato da Beretta in occasione del 2-0. Spinge molto di meno rispetto al collega Coly e rispetto alla positiva prestazione della partita d’andata.
Brocchi (all. Brescia) 5,5: la sua squadra non era mal messa in campo nel primo tempo. Ma dopo l’occasione di Fedato al 27′, il Carpi si è deciso a spingere e la difesa ha ballato la salsa. Insieme al suo staff, ha la colpa di non essere stato freddo e deciso quando c’era da sostituire immediatamente Arcari dopo l’1-0, dato che il 38enne portiere era visibilmente dolorante al fianco destro. A parte il cambio di Bonazzoli che non cambia nulla, Serraiocco tra i pali gli evita una disfatta, mentre Camara dà qualche buono spunto sulla fascia destra, ma non viene seguito da tutti i compagni.
Belec (Carpi) 5,5: alla fine del primo tempo è spettacolare con le braccia lunghe contro Mauri, che aveva colpito a botta sicura su sponda di testa di Blanchard,. Sulla punizione di Caracciolo, nemmeno tanto forte, viene beffato sul primo palo dal rimbalzo malefico della palla, ma è apparso ugualmente lento e poco sicuro come a Novara. Per il resto della partita la difesa gli ha evitato noie.
MENZIONE SPECIALE TOP
Castori (all. Carpi) 7: il risultato poteva essere decisamente più ampio, ma si è visto che la pericolosità dei suoi ragazzi è maggiore se giocano due punte dal primo minuto. Lasagna e Beretta non si sono mai pestati i piedi e hanno attaccano la profondità come piace a lui. A parte la punizione di Caracciolo, la difesa ha concesso solo un tiro a Mauri alla fine del primo tempo sugli sviluppi di un angolo. Tutto il centrocampo ha pressato e impostato con lucidità e buon ritmo, scoprendo un Fedato sempre più connesso, un Jelenic più vivace e un Bianco nuovamente illuminato. Infine, azzecca tutti i cambi, dando il giusto minutaggio a Di Gaudio.
Bianco (Carpi) 6: in campo dopo un turno di stop, il capitano torna a disputare una partita ai suoi livelli dopo un periodo di appannamento e di autocritica post-Cesena. È affiancato da un inesauribile Lollo in mediana e questo gli permette non solo a spezzare il gioco del Brescia, ma anche di costruirne per i compagni con passaggi precisi palla a terra e pochi lanci per gli attaccanti che si intendono bene. Deve continuare su questa strada.
Mbaye (Carpi) 6: cinque minuti dopo l’ingresso in campo, si trova a due passi dalla porta nella traiettoria di un tiro sporco di Lasagna e calcia addosso a Serraiocco. Se avesse segnato, la Curva di casa gli sarebbe piombata addosso. Corre e rientra in difesa come un pazzo e intercetta palloni già nel cerchio di centrocampo. A fine partita regala la maglia e abbraccia calorosamente Ciccio Tirelli, il capo dei Camperisti Biancorossi, che pochi giorni fa aveva perso il padre. Un campione di puro cuore.
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