Nello splendido pomeriggio di sole di una domenica emiliana di fine febbraio il Sassuolo perde la sua terza partita consecutiva in casa confermando, se non altro, l’incredibile progresso altalenante delle proprie prestazioni durante questa seconda parte di stagione, al netto, certamente, di quello che poteva essere e non è stato, soprattutto in campo, dove una direzione di gara a molti apparsa inadeguata ha, se non deciso, di certo indirizzato pesantemente una partita però mal interpretata dai giocatori di Eusebio Di Francesco che, tralasciando gli episodi, non hanno dimostrato di potersi proporre con costanza sotto i pali della porta ospite, incespicando tra le maglie di una difesa milanista in chiara emergenza di organico. Cade così anche la favorevolissima tradizione che, fino a ieri, non aveva mai visto uscire vincenti i rossoneri dal Mapei Stadium dove anzi, avevano collezionato 0 punti nei 3 precedenti in serie A, spesso e volentieri a causa delle magie di Domenico Berardi, grande assente, in senso figurato, della gara di ieri. Già, perchè molti dei problemi in fase offensiva di questo Sassuolo dipendono senza ombra di dubbio dalla scarsa vena della sua migliore bocca da fuoco, croce e delizia dei tifosi nero verdi da quattro stagioni a questa parte. Il valore del giocatore non si discute, così come il fatto che il numero 25 non stia attraversando uno dei momenti migliori della sua sfavillante carriera; recuperato quest’ultimo, probabilmente Di Francesco ritroverà più agevolmente la quadratura dei suoi uomini.
IL PRIMO TEMPO libera in un sol colpo tutte le energie rimaste inerti fino a pochi minuti prima della partita. Sono infatti quattro i minuti sul cronometro quando capita sui piedi di Bacca la prima grande occasione della partita. Il numero 70 si divora infatti una rete facile facile non arrivando in tempo su un interessante cross di Deulofeu dalla sinistra. La miccia accesa sui piedi della punta colombiana irradia in breve tempo l’intero match, e cinque minuti dopo tocca a Berardi presentarsi al tanto agognato appuntamento con la rete: Duncan converge prepotentemente in area dalla sinistra e Kucka, come un passeggero in ritardo sul diretto della mattina, cerca di aggrapparsi alla locomotiva che deraglia a terra. Per Calvarese non ci sono dubbi riguardo l’attribuzione della massima punizione della cui trasformazione si incarica proprio la punta calabrese. Il numero 25, tuttavia, forse per un eccesso di foga derivante dalla lunga astinenza in fase realizzativa, spreca malamente il penalty calciando troppo forte a lato della porta difesa da Donnarumma. L’errore dei padroni di casa è una scossa tra le fila della sorniona formazione rossonera che inizia a farsi vedere meno timidamente dalle parti di Consigli, sempre con il suo giocatore più in forma, Gerard Deulofeu che prima chiama l’estremo difensore nero verde alla grande risposta in corner, poi conclude di poco a lato una volta imbeccato da un Bertolacci particolarmente attivo soprattutto nella prima frazione. Il numero 91, di fatto poco utilizzato nel corso della prima parte di stagione, dimostra quindi ancor più chiaramente a Montella la propria voglia di rivalsa quando, pochi minuti dopo, si procura un intelligente calcio di rigore dopo esser stato steso da Aquilani in piena area, a seguito di una penetrazione ben riuscita. Questa volta sul dischetto si presenta Carlos Bacca, a secco da cinque partite che, in maniera piuttosto goffa, trasforma la massima punizione scivolando incredibilmente al momento del tiro. La conclusione, tuttavia, come dimostreranno in seguito le immagini è però viziata da un doppio tocco dell’attaccante al momento del tiro, ragion per cui l’esecuzione sarebbe dovuta essere ripetuta. Si tratta tuttavia di solamente il primo dei diversi errori che macchiano la prova del direttore di gara Calvarese, il quale alla fine di un primo tempo che, dopo il vantaggio rossonero, non presenta ulteriori occasioni degne di nota da una parte e dall’altra (segno di un’evidente fase di stanca del match dopo che questi aveva sperimentato, nella sua prima metà, un ritmo a dir poco forsennato), ha già estratto ben sette cartellini gialli tra entrambe le formazioni, dato il nervosismo imperante che ha purtroppo accompagnato quasi tutto lo svolgimento della gara, non solo tra i suoi interpreti sul campo.
IL SECONDO TEMPO si apre, incredibilmente, senza nessun cambio da entrambi i lati del campo, dal momento che Di Francesco dimostra di non rischiare la prematura sostituzione di un Berardi fin lì ampiamente insufficiente, decidendo di dare un altra chance al numero 25. Non sarà ripagato. La seconda frazione di gioco del Sassuolo palesa infatti la piena mancanza di mordente da una squadra offensivamente sterile, di fatto incapace di impegnare severamente un Donnarumma inoperoso per larghi tratti di gara, nonostante il pallone si muova continuamente entro la trequarti rossonera. Ne sono piena testimonianza i tantissimi corner scodellati da Duncan e compagni entro l’area piccola sintomo di una netta superiorità territoriale che tuttavia non porta a nessuna occasione vera per agguantare il pareggio. Anzi no. Una a dirla tutta ci sarebbe: allo scoccare dell’ora di gioco la partita vive infatti di un nuovo trasalimento quando Politano è atterrato in maniera piuttosto evidente in area da Paletta, senza però che Calvarese prenda provvedimenti, se non quando, sul ribaltamento di fronte successivo, è Pellegrini a venire iscritto all’albo dei cattivi, dato che stende Deulofeu lanciato a rete. La rabbia per il netto torto arbitrale che colpisce nuovamente il Sassuolo non si tramuta, tuttavia, tra i nero verdi, in puro fervore agonistico, dal momento che Aquilani e soci anche nei restanti minuti (e non sono pochi) che precedono la fine del match, riescono a malapena a far tirare qualche sospiro di sollievo ai supporters meneghini, ben più impegnati a sacramentare contro Suso e Deulofeu che in più di un occasione, lanciati in campo aperto tra le larghe praterie che si aprono alle spalle della retroguardia emiliana, falliscono miseramente la rete che avrebbe messo in ghiaccio la partita. I cambi effettuati da Di Francesco, d’altro canto, sono tardivi e per nulla incisivi, producendo, come suddetto, un chiaro sbilanciamento della squadra in fase offensiva, a cui non corrisponde però un eguale azione di filtro a centrocampo, oramai dominio degli ospiti, che giungono sempre per primi sulle seconde palle. Il battibecco finale tra l’allenatore abruzzese e l’ufficio stampa rossonero sintetizza perfettamente una giornata di sport che ha purtroppo lasciato troppo spazio alle polemiche arbitrali e poco alle giocate viste sul terreno di gioco. Chiariamoci, il Sassuolo ha pieno diritto di far notare la disastrosa direzione di gara palesatasi durante un match tenuto sostanzialmente a senso unico, ma è altrettanto evidente come le, pur giuste, proteste, rischino di far passare in secondo piano i palesi errori di valutazione da parte della squadra in toto contro un avversario apparso per nulla irresistibile e contro cui si poteva, e doveva, fare di più. E’ chiaro che oramai i buoi siano scappati dalla stalla, ma sono tutt’altre le prestazioni a cui aggrapparsi per dare ancora un minimo di senso ad una stagione, fin qui, avara di soddisfazioni.
SASSUOLO – MILAN 0-1 (0-1)
Reggio Emilia (Stadio “Mapei Stadium-Città del Tricolore”)
Domenica 26 febbraio 2017
Reti: 22′ rigore Bacca
SASSUOLO: Consigli, Gazzola, Acerbi, Peluso, Dell’Orco, Aquilani, Pellegrini [71′ Matri], Duncan, Berardi, Defrel [84′ Ricci], Politano [78′ Ragusa]. all-Di Francesco
MILAN: Donnarumma, Abate, Paletta, Zapata, Vangioni, Bertolacci, Kucka [66′ Pasalic], Sosa [87′ Poli], Suso, Bacca [76′ Ocampos], Deulofeu. all-Montella
Arbitro: Calvarese (ITA)