Una notizia choc sconvolge il mondo della pallacanestro d’oltreoceano, quella della WNBA in particolare, quando il 22 Febbraio Candice Wiggins, campionessa della WNBA in forza alle N.Y Liberty, ha annunciato il suo ritiro per motivi inaspettati e sconvolgenti per l’intero movimento del basket femminile. Infatti la Wiggins, contestualmente all’annuncio del suo imminente ritiro, ha denunciato, tramite un’intervista rilasciata al San Diego Union-Tribune, una serie di molestie e discriminazioni subite durante la sua decennale carriera per il fatto di essere una delle pochissime eterosessuali in una Lega composta per il 98% da giocatrici omosessuali. Durante l’intervista infatti la giocatrice ha esplicitamente ed inequivocabilmente denunciato i soprusi e le violenze subite durante la sua carriera: «Sono stata molestata durante la mia carriera di giocatrice di basket, in quanto eterosessuale. Il 98% delle giocatrici della Wnba infatti è omosessuale»
Dopo la scioccante denuncia, che comporterà conseguenze gravi ed inchieste approfondite per la WNBA, la giocatrice, ex campionessa di Stanford University e veterana del campionato, si è trovata costretta a ritirarsi nonostante le fosse stato offerto un prolungamento del contratto di due anni: «Il mio spirito e la mia voglia di giocare è stato spezzato. Non mi piace la cultura della Wnba, è stata tossica per me». Parole di questo tipo sono una pugnalata per una lega ed un movimento (quello della NBA in generale) che da anni lotta contro le discriminazioni, che siano razziali, di genere, o come in questo caso relative all’orientamento sessuale. «Cercavano di farmi male volontariamente il più possibile, non sono stata chiamata così mai tante volte “puttana” nella mia vita. Il messaggio era chiaro “Sappiamo chi sei e non ci piaci”» le parole della Wiggins comportano una gravità che va al di la dell’episodio singolarmente considerato, obbligheranno la WNBA ad indagare sulla veridicità delle parole della Wiggins e , nel caso si rivelassero fondate, ad agire tempestivamente sull’imbarazzante fenomeno per evitare che in futuro altre giocatrici, magari più giovani e impreparate di Candice Wiggins, possano ritrovarsi nella stessa spiacevole e umiliante situazione.
La giocatrice poi vuole concludere con un messaggio di solidarietà volto al perdono di chi negli anni si è reso protagonista di queste violenze e discriminazioni: «Voglio essere chiara: non ho nemici nella mia vita, ogni cosa è stata dimenticata. Questa esperienza mi ha solo reso più forte». La denuncia della Wiggins, da essa stessa definita “non un atto di coraggio, ma sarebbe stato vile da parte mia tacere”, ha suscitato tuttavia una serie di recriminazioni e accuse da parte di molte colleghe, che la accusavano di aver ingiustamente gettato discredito sulla Lega che per anni le ha permesso di lavorare e costruirsi una carriera. Una delle detrattrici della Wiggins è Imani Boyette, giocatrice delle Chicago Sky, che sul proprio sito ha così commentato le accuse della giocatrice delle Liberty: “ha gettato fango su un intero campionato, voltando le spalle al mondo nel quale ha costruito la sua carriera. Mi ha fatto male“.