Non mancano le reti e i sussulti al Mapei Stadium, in un match che Sassuolo e Fiorentina onorano fino in fondo, dando vita ad un piacevole pomeriggio di calcio in una piovosa giornata di inizio maggio, dove i nero verdi osservano sfuggire proprio all’ultimo la possibilità di incrementare ulteriormente la propria serie positiva in campionato, che comunque li vede uscire imbattuti da cinque partite, utili a raggiungere il traguardo “psicologico” dei 40 punti in campionato, bottino prezioso in un’altalenante annata di transizione come quella appena trascorsa, di cui è rappresentazione perfetta la gara con la Viola, brava a sua volta a salire sull’ultimo treno ed evitare così la terza sconfitta nelle ultime apparizioni, motivo per cui lo stesso Paulo Sousa si era visto costretto a rivoluzionare in gran parte la squadra, inserendo ben 6 nuovi elementi nel tentativo di imprimere una scossa all’ambiente. Nonostante, tuttavia, gli innesti di Cristoforo, Chiesa e Olivera nell’undici titolare, sono gli emiliani a proporsi per primi in avanti, grazie ad un Alfred Duncan in costante crescita nel corso delle recenti uscite, il quale prima colpisce, in avvio di match, la parte superiore della traversa dopo la smorzata decisiva di Tatarusanu, quindi obbliga nuovamente l’estremo difensore rumeno alla pronta risposta riguardo un nuovo tentativo da fuori area, a cui l’ex portiere del Manchester City (oberato di lavoro nella prima frazione di gara) si oppone con i pugni. Il carico di sforzi eccessivo coinvolge, di lì a poco anche il proprio collega sulla metà opposta di campo, dal momento che, passata la mezz’ora di gioco, tocca alla Fiorentina proporsi con più vivacità in avanti, grazie anche all’innesto, poi decisivo, di Bernardeschi al quarto d’ora (dato l’infortunio di Badelj) il quale allunga offensivamente il baricentro di gioco degli ospiti, sempre più sbilanciati in avanti nel tentativo di aver ragione della compatta retroguardia dei padroni di casa. La prima occasione arriva dunque poco dopo il trentesimo, quando Kalinic, servito a centro area in seguito alla splendida discesa del numero 10, calcia a botta sicura, trovando, però, la decisiva opposizione di Cannavaro sulla linea. Il trequartista originario di Carrara si dimostra quindi decisivo una volta di più sessanta secondi dopo, procurandosi un palese calcio di rigore su ingenua trattenuta di Adjapong, ammonito nell’occasione. Dagli undici metri, però,Consigli ruba la scena a Kalinic, neutralizzando sia il penalty del croato che la sua successiva conclusione a porta vuota. Tutto inutile, tuttavia, se confrontato a quanto accade dopo pochi minuti, quando stavolta il pacchetto difensivo nero verde si fa trovare impreparato su un illuminante lob di Borja Valero per Federico Chiesa, il quale scarta il cioccolatino e mette a segno la propria terza rete in campionato a più di tre mesi di distanza dall’ultima.
AUTORE DI UN BUON APPROCCIO AL MATCH, ma non premiato fin qui dagli episodi, il Sassuolo si ripresenta nel secondo tempo deciso a capitalizzare quanto di buono aveva fin lì prodotto, spronato ulteriormente dal proprio allenatore, Eusebio Di Francesco che a inizio ripresa rileva un deludente Ragusa per far posto, con una giusta intuizione a Politano. Serve però un altra occasionissima, capitata sui piedi di Sensi dopo pochi giri di lancette dall’inizio (gran destro al volo su cui Tatarusanu compie l’ennesimo miracolo di giornata) prima di affinare definitivamente la mira, grazie anche alla involontaria complicità di Gonzalo Rodriguez, che alla mezz’ora interviene in maniera a dir poco scomposta su Berardi lanciato a rete, non dando a Gavillucci altra opzione che decretare la massima punizione abbinata all’espulsione per il centrale argentino. Dal dischetto lo stesso Berardi, abituale incaricato dei penalty, cede la trasformazione, poi puntualmente eseguita, a Matteo Politano, che torna così al gol per la prima volta dal 15 gennaio e festeggia dunque il ritrovato feeling con la rete abbracciando Biondini e Magnanelli in panchina, sempre più prossimi al rientro. Tocca infine a Iemmello, o meglio, ad Eusebio Di Francesco, che lo rileva dalla panchina a pochi minuti dal termine, sancire il provvisorio sorpasso in dirittura d’arrivo ai toscani, presso il cui vivaio ha mosso i primi passi da calciatore. Il numero 9 (subentrato al 71′ a Matri) prima sfiora il gol liberatosi di Tomovic dentro l’area (conclusione neutralizzata senza troppi patemi dal sempre attento Tatarusanu), quindi approfitta di una colossale dormita della retroguardia ospite per infilare lo stesso portiere con un letale colpo di testa da due passi. Addormentatosi troppo presto, però, sugli allori della seconda vittoria di fila, il Sassuolo vede sfuggire il successo proprio sulla sirena, quando Bernardeschi accarezza con un vellutato sinistro il pallone nell’ angolo lungo a quello occupato da Consigli, decretando l’aggancio finale ai nero verdi comunque meritevoli di sonori applausi e apprezzamenti dal proprio pubblico a fine partita, fedele sintomo di una profonda affezione della propria gente ad una squadra, certo, non più pari a ammirata lo scorso anno, ma comunque ancora capace di riservare prestazioni di livello, se messa nelle condizioni di esprimere la propria filosofia di gioco. Una squadra che, nei mesi che verranno, al netto dei necessari ricambi di mercato previsti all’orizzonte, sarà difficile sostituire nei cuori dei tifosi.
SASSUOLO – FIORENTINA 2-2
Domenica 7 maggio 2017
Reggio Emilia (Stadio “Mapei Stadium – Città Del Tricolore”)
Reti: 37′ Chiesa, 74′ rigore Politano, 85′ Iemmello, 90* Bernardeschi
SASSUOLO: Consigli, Adjapong, Cannavaro, Acerbi, Peluso, Aquilani [79′ Ricci], Sensi, Duncan, Berardi, Matri [71′ Iemmello], Ragusa [46′ Politano]. all-Di Francesco
FIORENTINA: Tatarusanu, Tomovic, Rodriguez, Sanchez, Chiesa [62′ Tello], Vecino, Badelj [16′ Bernardeschi], Olivera, Borja Valero, Cristoforo [78′ Babacar], Kalinic. all-Sousa
Arbitro: Gavillucci (ITA)
Note: espulso Rodriguez al 74′