Nonostante il sole cocente che illumina il verde prato del Mapei Stadium per larghi tratti di gara, in campo si assiste ad una vera e propria grandinata di reti, ben otto con altrettanti marcatori diversi, facendo di Sassuolo-Cagliari una delle sfide più spettacolari della stagione fin qui disputata (addirittura 15 marcature in 180 minuti nel computo complessivo delle due gare). Certo, larghi “meriti” vanno assegnati in primis alle difese, protagoniste in negativo per le rispettive compagini in ampi tratti di gara, comprensibile considerata la temperatura vistosamente estiva, nonchè la tranquillità di un finale di campionato concluso con meno patemi possibili da parte di entrambe le squadre, oramai solamente preoccupate di chiudere al meglio la stagione regolare, prima del “rompete le righe” programmato per settimana prossima, che aprirà, di fatto, la lunga pausa condita da abbondante calciomercato. Riguardo al suddetto compito vi riesce sicuramente meglio il Sassuolo degli isolani, parsi molli e svogliati specie in marcatura, eccezion fatta per due/tre elementi, comunque insufficienti ad evitare un risultato a dir poco tennistico e forse possibile di ulteriore scarto.
D’ALTRO CANTO, il Sassuolo entra in campo con piglio nettamente più aggressivo degli ospiti, i quali, dopo nemmeno 6 minuti si trovano già sotto nel parziale, colpiti a freddo proprio da capitan Francesco Magnanelli, che scarica, in seguito ad uno schema da calcio d’angolo, dal limite dell’area un potentissimo destro alle spalle di Rafael, tornando quindi al gol proprio nel giorno del suo rientro da titolare dopo cinque mesi dal bruttissimo infortunio occorsogli in occasione della gara con la Fiorentina dello scorso 13 dicembre. La rete che spezza l’equilibrio è carburante per l’avvolgente pressing nero verde e, al contrario, intralcio per la scomposta manovra ospite che, cinque minuti dopo, combina la frittata: in seguito ad un errato disimpegno da parte della retroguardia isolana, Pisacane serve un pallone difficilissimo da controllare a Rafael, il quale consegna la sfera come peggio non si potrebbe a Domenico Berardi al limite dell’area, offrendo al numero 25 la possibilità facile facile di aggirarlo con un preciso sinistro a giro, siglando così il raddoppio dopo neanche quindici giri di lancette. Il caos in cui dimora la difesa rossoblù si palesa quindi nuovamente nemmeno sessanta secondi dopo, quando letteralmente sull’azione successiva, tocca a Matteo Politano iscrivere il proprio nome sul tabellino dei marcatori con una precisa conclusione da fuori seguita ad una incontrastata progressione che non lascia scampo, questa volta, ad un incolpevole Rafael, costretto per la terza volta dall’inizio del match a raccogliere il pallone in fondo alla propria porta. Fortunatamente, Rastelli dimostra di aver azzeccato perlomeno un componente della formazione, dato che pian piano, dopo il primo quarto d’ora da horror, inizia a brillare la stellina mai completamente divampata, perlomeno in Serie A, di Marco Sau, pronto ed ispirato come poche altre volte in questa stagione (segnale di vero attaccamento alla maglia per il ragazzo di Sorgono) che, difatti, punisce a metà della prima frazione la distratta difesa emiliana, dando il via e concludendo un ottimo uno-due grazie alla partecipazione straordinaria di Mauricio Isla in zona cross. Siccome i buoni, anzi ottimi giocatori, si chiamano spesso tra di loro, ci pensa Stefano Sensi pochi minuti dopo a ristabilire le distanze, come coronamento del chiaro processo di maturazione dimostrato nelle ultime settimane dall’ex centrocampista del Cesena. Il numero 12 scappa infatti alla mezz’ora per l’ennesima volta sulla sinistra, implicando l’intervento scomposto di Pisacane, che gli concede una punizione da posizione più che interessante; punizione che il giocatore emiliano non ha problemi a capitalizzare in oro, spedendo la sfera forte e tesa dentro l’area piccola, dove il pallone subisce la decisiva deviazione di Borriello prima di insaccarsi nuovamente nella porta rossblù.
DI FRONTE ALLA PALESE INSUFFICIENZA dimostrata dalla propria squadra nel primo tempo, Rastelli di trova costretto a necessarie sostituzioni a inizio ripresa, quando rileva subito, non appena usciti dagli spogliatoi, un evanescente Padoin per far posto al moldavo Ionita, anch’egli rientrante da una brutta indisposizione rimediata nel corso delle prima giornate che ne ha quindi compromesso per larghi tratti la stagione. E’ sempre Sau però a tentare di dare la scossa ad una squadre spenta, senza mordente nè cattiveria, prima impegnando seriamente Consigli alla deviazione in angolo con una conclusione velenosa a terra, quindi seminando il panico sul corner successivo, quando la sfera arriva infine al defilato Pisacane che di prepotenza colpisce l’incrocio dei pali alla sinistra del portierone nero verde. Per quanto, nonostante tutto, il folletto rossoblù tenti quindi di mantenere i suoi in partita, dall’altro lato del campo la concentrazione non assiste allo stesso modo gli uomini di Rastelli, basti osservare cosa accade al cinquantacinquesimo, quando Bruno Alves stende ingenuamente Berardi al limite, consegnando nelle mani dell’attaccante del Sassuolo una punizione più che invitante, presto trasformata da Borriello, che salta a braccio largo sulla conseguente battuta, in tiro dagli undici metri. Della sua esecuzione si incarica Pietro Iemmello, forse il più in forma tra i padroni di casa, che con sicurezza e un pizzico di fortuna (Rafael aveva intuito) mette a segno la propria quarta rete nelle ultime tre presenze, allargando ulteriormente la forbice dello scarto. Con la prospettiva di un’altro cappotto di proporzioni storiche all’orizzonte, il Cagliari cerca perlomeno di salvare la faccia, mandando in gol proprio il neo entrato Artur Ionita pochi minuti dopo, prima che la generale girandola di cambi tagli ulteriormente le gambe al ritmo del match. L’ultimo sussulto a questo divertentissimo e svagato pomeriggio di calcio lo dà infine Alessandro Matri a pochi minuti dal suo ingresso in campo, spedendo in rete da 0 metri un gustoso suggerimento di Lirola. C’è quindi tempo per il giusto tributo da parte del pubblico alla squadra, che saluta il Mapei Stadium come meglio non si potrebbe, nonostante alla gioia per l’eccellente prestazione offerta si mischino subito sia i rimpianti per quello che poteva essere e non è stato (sono infatti ben 15 i punti conquistati dall’ 8 aprile, con una progressione degna di un posto europeo) che la malinconia per il previsto, ma anche necessario, rinnovamento alle porte, subito aperto dalla comunicazione dell’addio da parte di Acerbi a fine partita. A Sassuolo si chiude un ciclo, ma niente vieta che se ne possa riaprire un altro, seppur, per ora, con Eusebio Di Francesco o meno in panchina non sia dato saperlo. Quel che è certo è che le basi sono solide e provate, tanto che persino un campionato altalenante come quello che si avvia alla conclusione, potrebbe a sorpresa rivelarsi, in caso di vittoria esterna a Torino, come la seconda migliore stagione mai disputata dai nero verdi in Serie A.
SASSUOLO – CAGLIARI 6-2 (4-1)
Reggio Emilia (Stadio “Mapei Stadium – Città del Tricolore”)
Domenica 21 maggio 2017
Reti: 6′ Magnanelli, 12′ Berardi, 13′ Politano, 25′ Sau, 34′ Sensi, 55′ rigore Iemmello, 59′ Ionita, 87′ Matri
SASSUOLO: Consigli, Lirola, Antei, Acerbi, Peluso, Magnanelli, Aquilani [74′ Biondini], Sensi, Berardi, Iemmello [66′ Matri], Politano [83′ Ragusa]. all – Di Francesco
CAGLIARI: Rafael, Isla, Pisacane, Bruno Alves, Murru, Padoin [45′ Ionita], Tachtsidis, Joao Pedro [74′ Han], Farias, Sau, Borriello [59′ Faragò]. all – Rastelli
Arbitro: Nasca (ITA)