FROSINONE (3-5-2): Bardi 5,5; M. Ciofani 6, Terranova 5,5, Krajnc 6; Paganini 6 (75′ Fiamozzi 6), Maiello 6, Gori 6 (88′ Mokulu s.v.), Soddimo 6 (56′ Frara 6), Crivello 6; D. Ciofani 6, Dionisi 6,5. A disp.: Zappino, Russo, Volpe, Mazzotta, Besea, Sammarco. All.: Marino 5.
CARPI (4-4-1-1): Belec 8; Struna 5,5, Romagnoli 7, Poli 8,5, Letizia 8,5; Jelenic 6,5 (65′ Gagliolo 6), Bianco 8, Mbaye 6,5 (52′ Lasagna 6), Di Gaudio 6,5; Lollo 8,5; Mbakogu 6 (83′ Fedato s.v.). A disp.: Colombi, Lasicki, Pasciuti, Concas, Beretta, Carletti. All.: Castori 8.
Arbitro: Davide Ghersini di Genova.
Ammoniti: Mbaye (C), Struna (C), Jelenic (C), Gagliolo (C), Bianco (C), Letizia (C), Lollo (C), Crivello (F), Belec (C).
Espulsi: 45′ Struna (C) per doppia ammonizione, 81′ Gagliolo (C) per doppia ammonizione.
Recupero: 1′ p.t.; 5′ s.t.
TOP
Ghersini (arbitro) 10 – parte 1: Premio Oscar alla sceneggiatura in ex aequo con Chiffi e Merchiori.
Letizia (Carpi) 8,5: al millesimo tentativo, ha segnato il suo primo gol su calcio di punizione beffando Bardi da 30 metri sul suo palo grazie anche a una benevola zolla. Grazie a quel potente e arrabbiato destro a fil di palo all’86’, “appoggiato” al momento della battuta da Fedato, il Carpi giocherà le Finali dei Play-off. Negli ultimi due mesi è tornato ai suoi livelli abituali. Non solo corre come un dannato sulle due fasce (ieri ha finito sulla destra), ma segna solo reti pesanti come quelle contro Sudtirol (2-1 a Bolzano nella Semifinale d’andata di Lega Pro 2012-2013), Pescara e Verona.
Lollo (Carpi) 8,5: un monumento al cuore e agli attributi. Fa la guerra contro Maiello, Gori e Soddimo. Lancia di punta Mbakogu in occasione del palo colpito al 52′. Non si è fatto travolgere dal nervosismo creatosi nei dieci minuti finali.
Poli (Carpi) 8,5: cancella Ciofani e confina Dionisi a qualche giocata individuale. Si fanno valere con la giusta cattiveria. Pulito e preciso. Play-off da incorniciare, nonostante le esagerate critiche subite in regular season.
Belec (Carpi) 8: in due partite ha semplicemente chiuso la porta a due dei migliori attaccanti della Serie B. Decisivo nel primo tempo su Paganini (8′, girata in area e parata sulla linea) e Dionisi (46′), così come nel corso della ripresa e nel finale quando è entrato in trance parando in tuffo almeno tre tiri da fuori area di un Frosinone disperato. Preciso come un Terminator.
Bianco (Carpi) 8: concreto, lucido, pieno di fortezza. Non butta mai via un pallone. Ringhia in faccia a tutti, persino all’arbitro. Capitano degno di questo gruppo pazzesco. La conferenza previa a questa partita, dove ha mostrato alla stampa la faccia e il cuore, gli valgono mezzo voto in più.
Castori (all. Carpi) 8: recupera Mbakogu e dispone a metà di Gagliolo e Lasagna. Schiera una squadra solida, che contiene con relativa facilità e che comincia a pungere nel secondo tempo, seppur con alcune recriminazioni (un palo e un rigore netto non dato). Le due espulsioni gli fanno perdere le staffe e viene cacciato. A quel punto la partita o finiva 0-0 o veniva decisa da un episodio. Alla fine c’è stato un miracolo.
Romagnoli (Carpi) 7: qualche problema in avvio prima di chiudere l’area di rigore insieme a Poli. Una roccia.
Di Gaudio (Carpi) 6,5: prova spesso la giocata da funambolo e crea i primi grattacapi alla difesa laziale (sfiora la traversa al 38′). Indietreggia con generosità. Nel secondo tempo non gli danno un rigore clamoroso per atterramento netto da parte di Fiamozzi. E dire che l’azione era stata spettacolare e tutta di prima (Di Gaudio-Lasagna-Mbakogu-Di Gaudio).
Dionisi (Frosinone) 6,5: tra i più costanti nel cercare il gol che avrebbe complicato la serata al Carpi, anche se l’intesa con Ciofani non è stata molto continua. Segna in fuorigioco al 44′ e Belec gli nega due reti al 46′ e al 72′.
FLOP
Ghersini (arbitro) 3 – parte 2: può starci come no il rosso a Struna a fine primo tempo (appoggia un braccio su Crivello cercando di vincere la posizione sulla linea laterale), però quello dato a Gagliolo è esagerato (fallo non cattivo alle spalle di Dionisi, sfiorato a malapena) e dimostra che all’81’ voleva già chiudere la partita, secondo sceneggiatura. Indecente anche sul rigore non dato per fallo chiaro su Di Gaudio. Ha ammonito mezzo Carpi, chiudendo un occhio su Jelenic (a rischio secondo giallo) e su Mbakogu, molto arrabbiato e “auto-cacciatosi” per qualche secondo per protestare contro l’espulsione di Gaglio. Serata da horror. Meno male che ci ha pensato Letizia a fare giustizia.
Il Frosinone 6: i Leoni di Marino hanno perso la criniera. I voti sono quasi tutti dei 6. Sei come la sufficienza, in senso non proprio positivo, vista in campo contro una squadra che in trasferta aveva ottenuto 8 vittorie. Dalla possibile serata di gloria, sulle note di “Nesssun Dorma” nel pre-partita, alla contestazione focosa della Curva Nord mentre il Carpi esultava coi suoi 68 tifosi. Ad aprile furono buttati nel cestino il primo e il secondo posto, spesso in partite decise negli ultimi minuti. Ieri è arrivato il colpo di grazia definitivo, con l’aggravante della doppia superiorità numerica. Superiorità che non si era mai notata in undici contro dieci per quasi tutta la ripresa. Poche occasioni (sono aumentate solo dopo l’inatteso svantaggio) e poco chiari i cambi (out Soddimo e Paganini, tra i più ispirati, e dentro Frara e Fiamozzi). La sensazione era che lo 0-0 potesse abbondantemente bastare o essere controllato. Oppure che il gol della qualificazione sarebbe arrivato automaticamente da un momento all’altro. Invece le grandi squadre non si accontentano e vanno oltre e insistono. Così ha fatto il martoriato Carpi, ridotto in dieci all’andata (doppio giallo a Sabbione) e danneggiato dall’arbitraggio di Ghersini.
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