Nell’estate del 2012 Gaetano Letizia approdò al Carpi. Il francese Vincent Laurini aveva lasciato scoperta la fascia destra difensiva dato che era appena partito verso l’Empoli. Per Gaetano, 22 anni, quella fu la “prima volta” fuori dalla sua regione natale, la Campania, dopo gli esordi in Serie D con il Pianura (2008-2010, a Carpi ancora lo ricordano per la Semifinale Play-off persa 8-2 allo Stadio Simpatia) e con l’Aversa Normanna nella vecchia C2 (2010-2012). Un salto non da poco per un ragazzo tanto apprezzato da Cristiano Giuntoli, cresciuto nel quartiere di Scampia e che aveva iniziato nei Dilettanti, facendo allo stesso tempo il barista.
In Emilia trovò non solo i resti di un terremoto, ma anche un club affamato di “vendetta sportiva” dopo la Serie B sfuggita in Finale Play-off contro la Pro Vercelli. Come nei suoi precedenti club, Letizia è diventato titolare incontrastato sulla fascia destra e ha messo la firma sulla promozione in Serie B ottenuta ai danni del Lecce con un capolavoro contro il Sudtirol nella Semifinale d’andata vinta per 2-1 a Bolzano (26 maggio 2013). Un cross diventato tiro infilatosi all’incrocio del secondo palo. I suoi gol con il Carpi sono stati quasi tutti bellissimi: in Serie B a Lanciano, concludendo da fuori area un’azione di prima iniziata sulla sinistra (1-3, 26 dicembre 2014), più la doppietta nell’imperioso 5-0 in casa del Pescara (25 ottobre 2014) che diede il primato e una grossa spinta verso la Serie A, il traguardo meno atteso di sempre. In Serie B Letizia mutò tatticamente diventando ala destra o, dopo l’arrivo di Struna, terzino sinistro in tandem con Di Gaudio. La corsa folgorante, l’intesa con Totò illuminante. I cross, non sempre belli da vedere, sono spesso una sentenza. Tutto frutto di un cuore e di un’anima enormi, tipici di chi non si accontenta e di chi vuole lottare fino all’ultimo respiro.
In Serie A è tra i migliori, gioca praticamente sempre dimostrando di essere di acciaio nonostante il fisico minuto (173 cm per 63 kg). Due immagini lo ritraggono nei momenti dolci e amari del Carpi contemporaneo. Il 16 giugno al Via del Mare di Lecce passò alla storia salendo sul cancello della Curva Ospiti a braccia aperte. Il piccolo che sale sulle spalle dei giganti e vede il Paradiso. L’8 maggio 2016, dopo la sconfitta contro la Lazio per 3-1 al Braglia, cadde a terra e sbattè i pugni sul campo per una salvezza quasi buttata in una rimonta da film. Ammonito e sotto diffida, saltò l’ultima giornata contro l’Udinese. A campionato finito, si parlava di un suo passaggio al Crotone ma il Carpi decise di puntare su tutto il blocco storico per tentare una nuova scalata.
Ripartire in Serie B non fu semplice. Le critiche sono state a tratti impietose e irriconoscenti contro un gruppo che aveva dato tutto e che, per alcuni, sembrava non poter fare di più. Letizia è stato uno di quelli che ha rovesciato questo pensiero. Tra aprile e maggio, nel periodo più cruciale, è tornato il Frecciarossa che non si ferma mai. E sono tornati anche i gol, forse i più belli dei 7 segnati in 193 presenze: la Grande Juninho Pernambucano da posizione impossibile contro il Verona al Bentegodi (1-1) e poi la punizione, appoggiata da Fedato, che ha freddato all’86’ il Frosinone e il Matusa nella Semifinale Play-off di ritorno. Letizia, che da fermo non aveva mai trovato la porta con pericolosità durante la stagione (e forse mai nella sua carriera), sfonda la porta di Bardi da oltre 30 metri e scappa via ai compagni in una corsa liberatoria come poche. Urla e si batte il cuore coperto dal Falco di Re Astolfo con tutta la cazzimma del mondo. Sembra ripetersi, in modi diversi, la storia vista contro il Sudtirol. In Finale contro il Benevento il Carpi non è riuscito a fare il colpaccio decisivo. Letizia, nel ritorno al Vigorito, perse in velocità Venuti che sfornò il cross per il gol di Puscas. Nella ripresa tentò di nuovo la fortuna con qualche tiro da fuori e con quelle che saranno le sue ultime sgroppate a sinistra con la maglia biancorossa.
Ora il Frecciarossa è rientrato in Campania a 27 anni, con tanta esperienza alle spalle e con la consapevolezza di aver corso su tutta la linea. Il Benevento ha scelto lui e Belec fino al 2020. Il Vigorito sarà la sua nuova pista. Ora il Carpi dovrà trovare un sostituto. Prima di tutto in campo, ma anche fuori. Perché Leti si è distinto anche per la gentilezza, la solarità, il sorriso, la parlata contagiosa e il buon umore che trasmetteva alla squadra e ai tifosi.
Gaetano Letizia con il Carpi ha raccolto 193 presenze divise tra Lega Pro Prima Divisione (32), Serie B (è il giocatore più presente con 116 partite giocate), Serie A (35) e Coppa Italia (10). Ha segnato 7 gol tra Lega Pro Prima Divisione (1), Serie B (5) e Serie A (1) e ha dato 20 assist vincenti. Sul piano disciplinare ha preso 25 ammonizioni e solo 1 espulsione, rimediata il 3 marzo 2013 in Lega Pro durante un 1-1 in trasferta contro il Lumezzane.
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