Con ancora tra le mani i cocci dell’ultimo, dolorosissimo, stop casalingo al cardiopalma subito per mano del Bologna non più tardi di sette giorni fa, il Sassuolo si incammina a testa bassa verso la complicatissima trasferta di Roma, sponda bianco celeste, con ben più dubbi che certezze sulle spalle, dato l’inizio maturato in queste prime sei giornate della stagione. I continui esperimenti tattici di un tecnico, Cristian Bucchi, coraggioso, ma tremendamente solo ad affrontare il marasma interno all’organico emiliano, la cui composizione a fine mercato rappresenta per molti l’altro grande protagonista posto sul banco degli imputati, e un generale pessimismo stagnante intorno ad una squadra che mai come ora pare aver perso, più che le motivazioni, il proprio credo tattico vero e proprio (solamente 3 le reti messe a segno in più di 540 minuti, meglio solo di Hellas e Benevento) paiono, senza ombra di dubbio, i principali responsabili di una partenza ad handicap, che rischia addirittura di rivelarsi disastrosa se Berardi e compagni dovessero fallire l’ennesimo appuntamento in occasione della gara dell’Olimpico. Come è certo che due settimane di pausa nazionali sono lunghe (e mai come ora suscettibili di riflessioni approfondite), è altrettanto chiaro che invertire all’ultimo la tendenza pare, già di per sè, un impresa non da poco, considerata la caratura dell’avversario di giornata, di gran lunga il più pericoloso affrontato dai nero verdi fino ad ora, Juventus a parte. La Lazio assemblata magistralmente in questi due anni da Simone Inzaghi è difatti ingranaggio lucido e oliato, oltre che tremendamente efficiente, come dimostrano le 13 reti messe a segno finora (media di due gol a giornata), delle quali 8 portano la firma di Ciro Immobile, indiscutibile asso dell’undici laziale e, quando messo in condizione dai propri compagni di squadra, vero e proprio killer d’area di rigore. Se la punta napoletana è infatti il terminale offensivo prediletto dalla banda bianco celeste, sarebbe, tuttavia, un errore mastodontico concentrarsi unicamente sulle sue doti da realizzatore per spiegare la conquistata pericolosità delle Aquile in zona gol. Diverse sono infatti le soluzioni che passano per i piedi educati dei tanti ricamatori al servizio di Inzaghi, dalla sostanza di Milinkovic-Savic, alla corsa di Lulic, passando per la fantasia di Luis Alberto, fino ad arrivare all’ ultimissimo talento passato per Formello e lì esploso, Adam Marusic, che insieme ai sovra citati compagni dovrebbe occupare i vari slot disponibili a centrocampo dopo l’ottima prova di Verona. Meno luminosa è invece la situazione in difesa, dove le numerose defezioni costringeranno anche questa volta il tecnico piacentino a fare i salti mortali, probabilmente tramite l’affidamento ad una più elastica disposizione a tre dietro, per la quale gli unici indiziati, di fatto, paiono essere Patric, Luiz Felipe e Radu.
QUI SASSUOLO. In quello che rappresenterà, secondo molti, l’ultima vera occasione fornita al 3-5-2 di recente creazione, Bucchi dovrebbe, anche per la trasferta di Roma, scansare possibili rivoluzioni, limitandosi alla sola sostituzione dello squalificato Magnanelli con il rientro dal primo minuto di Sensi, mentre Missiroli, oramai pienamente rientrato in ritmo partita, partirà per la terza volta di seguito dal primo minuto, assistito da Duncan. Ancora panchina per Politano, dal momento che, se l’impresa esterna è quello che si cerca, sarà impossibile prescindere dall’ispirazione di un Domenico Berardi ancora a mezzo servizio, ma mai come ora indispensabile ad una squadra smarrita e necessaria di punti saldi ai quali aggrapparsi per superare indenne la tempesta capitolina.
PROBABILI FORMAZIONI
LAZIO (3-4-2-1): Strakosha; Patric, Luiz Felipe, Radu; Marusic, Parolo, Lucas Leiva, Lulic; Milinkovic-Savic, Luis Alberto; Immobile. all-Inzaghi
SASSUOLO (3-5-2): Consigli; Letschert, Cannavaro, Acerbi; Lirola, Missiroli, Sensi, Duncan, Adjapong; Berardi, Matri. all-Bucchi