Alessandro Pajola il terzo (?) play della Virtus Segafredo il prossimo 9 novembre avrà, beato lui, 18 anni. Potrà quindi avere la patente per guidare un’automobile, mentre per guidare la Virtus la patente ha già dimostrato di possederla. Domenica alla prima occasione possibile (a Trento era reduce da un infortunio che gli aveva impedito di allenarsi con la squadra)Alessandro Ramagli, il suo mentore, l’ha gettato nella mischia e il terzo Alessandro della Virtus l’ha ripagato alla grande.
Come sempre le cifre non svelano tutto (in 17 minuti 5 punti, il 100 % da 2, il 50 % ai liberi, 3 rimbalzi offensivi, 2 assist, + 2 di valutazione), perchè la personalità che ha dimostrato è stato un fattore determinante nella sua prestazione e ha creato un fattore sorpresa per gli avversari. Tutto parte da un carattere da predestinato : sfido chiunque a ricordarsi di averlo visto sorridere anche in occasioni di grande gioia. Sempre contenuto e misurato come un attore navigato di questi palcoscenici che, invece, non ha mai calcato prima.
Certo avrà influito il gran numero di partite giocate in tutte le nazionali Under di cui ha fatto parte, fin da quando Federico Vecchi lo ha scoperto ad Ancona la sua città, ma il non far trasparire le emozioni che, comunque dovrà provare, è una caratteristica genetica che contraddistingue i predestinati. Il fisico indubbiamente lo aiuta, 194 cm (e potrà crescere ancora vista l’età) sono per un play tanta roba. Sono curioso di vederlo incrociare i guantoni sabato sera all’Adriatic Arena con quel Dallas Moore che domenica a Reggio Emilia ha messo a nudo i limiti fisici del duo Mussini e Candi. Non che Dallas sia un colosso, 1.85 cm., ma ha forza fisica e la sfacciataggine di provare quei “tiri ignoranti” che sono immarcabili ed inoltre è mancino, caratteristica che rende un buon giocatore, spesso, un giocatore difficile.
Però ad Alessandro rende 10 cm. di statura e non sono pochi, specie perchè il nostro ha, nella difesa, una delle sue doti migliori. Vedremo se e quanti minuti Ramagli riuscirà a dargli ma i tifosi della Virtus aspettano con curosità. L’età gioca suo favore : questo campionato servirà per provare a capire se, il ragazzo marchigiano, potrà essere il play della Virtus prossima ventura.