Antonio Calabro, allenatore del Carpi, ha parlato a mezzogiorno in conferenza stampa sulla partita di domani sera al Cabassi contro il Palermo (ore 20:30).
Come arriva il Carpi alla sfida contro il Palermo, la prima retrocessa dalla Serie A che affronterete in questo campionato?
“L’atteggiamento non dovrebbe mai cambiare. La base è sempre quella per fare i risultati, soprattutto quando si affrontano compagini forti e ambiziose come il Palermo, una squadra importante, costruita e allenata bene. Due giorni fa ha perso (0-2 al Barbera contro il Novara, prima sconfitta in campionato, n.d.r.) e verrà qui col dente avvelenato”.
Cosa bisogna fare per limitare il Palermo?
“Dobbiamo tenere il Palermo sotto pressione per tutta la partita per non fare esprimere i suoi pregi. In attacco giocano con tre punte e ci sono giocatori che possono cambiare la partita da un momento all’altro, quindi non devono arrivare rifornimenti. Si intendono molto bene, Coronado sa muoversi e trovare spazi per le due punte Nestorovski e Trajkovski”.
Hai recuperato qualche giocatore?
“Dopo Vercelli, l’obiettivo era reintegrare le energie fisiche e mentali per affrontare al meglio il Palermo. Per domani sono disponibili Pasciuti e Mbaye. Mbakogu verrà in ritiro e sarà valutato prima della gara”.
Il Carpi fatica a segnare dalla lunga distanza e dai calci da fermo.
“In questo campionato le palle inattive sono fondamentali nelle due aree. Dobbiamo cercarle ancora di più e finalizzare perché credo che ci manca sempre qualcosa”.
Come procede l’ambientamento di Capela e Pachonik, due giocatori che recentemente stanno trovando spazio?
“Prima di tutto sono due ragazzi eccezionali. Entrambi sono alla prima esperienza fuori dai loro paesi, però hanno grossa predisposizione a imparare la lingua. Io cerco di aiutarli, con il resto della squadra, in maniera semplice con parole base. Hanno avuto un processo di crescita diverso per questo motivo e si stanno adattando non solo al Carpi ma anche all’Italia. Vitturini è uno che invece non giocava da tempo e a Vercelli l’ho visto bene”.
Anche il Palermo, come il Carpi, è allenato da un mister reduce dalla Lega Pro, Tedino. Cosa pensi di lui e del calcio?
“Tedino a Pordenone giocava con un offensivo 3-4-1-2 con Cattaneo dietro due punte. Sa leggere le partite, sta applicando le sue idee anche se Palermo non è una piazza semplice perché ci sono ambizioni immediate di promozione in Serie A. Forse per ora la squadra non si è espressa al meglio, ma il valore è alto e lo conferma la presenza di tanti Nazionali”.
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