Non ci siamo. Un impreparato Sassuolo fa scena muta all’esame Udinese, vero e proprio test di continuità utile a centrare la terza gara utile di fila (ancora miraggio in questo campionato) e permette anzi ai friulani di rialzarsi inaspettatamente dal baratro dove erano precipitati dopo il passaggio dell’uragano Juventus non più tardi di tre giorni fa, evidenziatore implacabile di tutti i limiti degli uomini di Del Neri che, altrettanto incredibilmente, salva la propria panchina con tre punti fondamentali in zona salvezza, del quale deve certo, ringraziare anche un pò gli emiliani, troppo brutti per essere veri, specie nella prima frazione, dove l’idea di improvvisazione generale è salita fin sopra gli spalti in buona parte vuoti, ma, va sottolineato, giustamente rispettosi della riflessione suggerita dalla FIGC a inizio gara, con la lettura di alcuni brani del diario di Anna Frank, protagonista, suo malgrado, delle ultime vergognose pagine del pallone italiano.
PRIMO TEMPO, dicevamo, impietoso per tabellini e prestazioni in casa Sassuolo, dal momento che i nero verdi nei primi tre quarti d’ora non tirano una volta entro lo specchio del veterano Bizzarri, ingabbiati alla perfezione dal rigoroso pressing degli avversari, a loro volta disposti da Del Neri in un atipico e camaleontico 4-4-2, dove Matos arretra spesso e volentieri sulla linea dei centrocampisti, spartendosi con Jantko la gestione delle due fasce avversarie, dove sia Berardi e Gazzola da un lato, che Politano e Peluso dall’altro non riescono mai a trovare il bandolo della matassa nel continuo girovagare all’interno di un rettangolo di gioco troppo strozzato verso il centro del campo, con poche possibilità per scorribande negli spazi, eccezion fatta per quelli che si aprono tra le maglie della retroguardia dei padroni di casa dopo lo svantaggio. Già, perchè dopo una buona soporifera trentina di minuti, il Sassuolo riesce persino a farsi punire da un attenta Udinese, la cui produzione offensiva (sinora sempre in rete in Serie A, nonostante il passivo da incubo) non rispecchia certamente la posizione di classifica dei friulani, come dimostra benissimo il talentuoso Barak al trentunesimo, inserendosi alla perfezione nella falle difensive di Acerbi e Cannavaro (che optano per una scelta di tempo del tutto suicida, accorciando troppo presto su Perica al vertice alto dell’area, dimenticandosi così del giovane svedese) e punendo freddamente Consigli per il vantaggio ospite. Più che svegliare, la marcatura bianconera ha l’effetto di svilire ulteriormente gli uomini di Bucchi, rientrati frastornati negli spogliatoi senza neppure la logica reazione di rabbia successiva ad una prova francamente inqualificabile, perlomeno per quarantacinque minuti.
PIU’ IN CONFUSIONE DI TUTTI sembra, tuttavia, proprio il tecnico romano, i cui aggiustamenti nella ripresa mantengono, di fatto, inalterato uno scacchiere tattico palesemente non funzionante, dove il peso eccessivo dell’attacco, ancora una volta, non è controbilanciato da rifornimenti invece del tutto assenti, ragion per cui, da un lato, i due esterni alti sono costretti a rientrare ben al di sotto della propria area di competenza per garantirsi una palla mai servita sulla corsa, mentre dall’altro gli unici rischi dalla distanza sono costretti a prenderseli proprio Acerbi e Cannavaro (tanto distratti dietro quanto propositivi davanti) tentando qualche spunto in profondità utile a strigliare una manovra troppo cincischiante e disordinata, dove purtroppo un giocatore come Falcinelli, vero e proprio uomo-salvezza non più tardi di dodici mesi fa, appare giornata dopo giornata sempre più corpo estraneo nel sistema di gioco emiliano. Il cambio con Matri intorno all’ora di gioco non sortisce tuttavia gli effetti sperati (troppa ancora la distanza tra i reparti) al punto che l’unica parata degna di nota di Bizzarri si registra a poco più di cinque minuti dalla fine, quando il portiere argentino vola a respingere una punizione insidiosa di Politano, unico squillo prodotto dall’attacco nero verde per l’intera gara. Finisce così, con un Udinese vittoriosa senza nemmeno crederci (comprensibilmente Del Neri aveva impostato la partita cercando di condurla dentro i binari di un comodo pareggio a reti inviolate dopo l’arrembaggio disastroso di domenica) che scavalca il Sassuolo forte dei propri 9 punti nella nuova classifica aggiornata, che per il momento bastano e avanzato a salvare la panchina del tecnico friulano. Non bastano e non possono bastare invece risultato e prestazione offerti dai nero verdi davanti al proprio pubblico (gustatosi finora solamente l’inutile gol di Politano contro la Juventus tra le mura amiche) che in più di un occasione non rinuncia, tra l’altro giustamente, a qualche incisivo rumoreggiamento (vedasi fine gara e sostituzione di Falcinelli) per il momento tuttavia inutile a scuotere una squadra abulica e pasticciona, incapace di gettare via il fioretto per una gara di sciabola una volta tanto, incaponendosi difatti in continuo fraseggio a difesa perfettamente schierata, senza una benchè minima accelerazione che sparigliasse un pò le carte in tavola. La classifica, per ora, è sempre tanto corta quanto benevola per un Sassuolo che meriterebbe forse qualche stimolo in più anche dalla graduatoria, certo tenendo conto che l’inverno è oramai alle porte, ed il doppio ciclone azzurro e rossonero, come ammirato nel turno infrasettimanale appena passato, sta acquistando forza nell’attesa di abbattersi sulle palizzate nero verdi, si spera per Bucchi, non del tutto impreparate.
SASSUOLO – UDINESE 0-1 (0-1)
Reggio Emilia (Stadio “Mapei Stadium – Città del Tricolore”)
Mercoledì 25 ottobre 2017
Reti: 31′ Barak
SASSUOLO: Consigli, Gazzola, Cannavaro, Acerbi, Peluso, Magnanelli [62′ Biondini], Missiroli, Sensi, Berardi [76′ Ragusa], Falcinelli [58′ Matri], Politano – all. Bucchi
UDINESE: Bizzarri, Stryger Larsen, Danilo, Samir, Adnan, Behrami, Barak, Jantko, Matos [73′ Hallfredsson], Lasagna [63′ De Paul], Perica – all. Del Neri
Arbitro: Tagliavento (ITA)