Il calcio è fatto di coincidenze, momenti, attimi in cui si decide di tutto, al di là della prestazione, specie quando ci si ritrova a lottare disperatamente tra i miasmi della bassa classifica, quando la concentrazione pesa e ogni episodio può risultare decisivo; al novantaquattresimo un comunque generoso Sassuolo stava consegnando il primo punto del campionato al disastrato Benevento, arrivando persino a concedere ai campani il sospiro di sollievo per un penalty sbagliato nel momento decisivo proprio dall’uomo chiamato ad accendere la luce in questo inizio di campionato a tinte troppo grigie per essere vero: Domenico Berardi, che si divora il secondo rigore in questo campionato stampando sulla traversa la palla del match-point. Tutto buio di nuovo; Sassuolo che precipita a 9 punti, agganciato dal Genoa e superato dalla Spal, con la panchina di Cristian Bucchi che, molto probabilmente, non avrebbe superato la notte. E invece in un minuto tutto cambia e le porte girevoli riprendono a scorrere, sconvolgendo ancora una volta una partita tanto soporifera nella prima frazione, quanto avvincente nella seconda, quando i due contendenti hanno velocemente realizzato quanto poco convenisse un pareggio a reti bianche ad entrambi; stacco imperioso di Peluso, esplosione di gioia della panchina, Bucchi salva il posto e nero verdi che controsorpassano liguri ed emiliani, stabilendosi con un balzo a 11 lunghezze, due in più della così detta zona rossa.
TUTTO SISTEMATO? In realtà non proprio, perchè a guardare la prestazione (comprensibilmente limitata da tensioni di spogliatoio normali in una sfida al tutto per tutto), il Sassuolo ha fisiologicamente sofferto più del previsto contro una squadra certo rivitalizzata dalla confortante prova offerta due settimane fa allo Juventus Stadium, ma ancora ferma a 0 punti in classifica dopo 13 giornate (abbattendo tra l’altro un record europeo in piedi dal 1930/31) e divenuta oramai vero e proprio sparring-partner del campionato al negativo, nel senso che molto probabilmente le sorti di diverse posizioni in classifica saranno certamente determinate proprio da chi si rivelerà incapace di raccogliere il bottino pieno contro i giallo rossi, come rischiavano di realizzare i nero verdi non meno di ventiquattro ore fa, schiacciati com’erano nella propria metà campo per quarantacinque minuti nel tentativo di contenere le folate volenterose, ma troppo imprecise degli avversari, preparati da Roberto De Zerbi ad una sfida da dentro o fuori, complice anche il ritorno all’adorato 4-3-3, dal quale scaturisce tuttavia solamente un goffo tentativo di Armenteros respinto con istinto da Consigli dopo dieci minuti, troppo poco per giustificare un significativo esborso di energie come quelle messo in atto dai padroni di casa nella prima frazione.
COME VOLEVASI DIMOSTRARE nel secondo tempo il Benevento abbassa sensibilmente i ritmi, incalzato dagli ospiti, ora in decisa progressione verso il vantaggio, che non tarda ad arrivare al quarto d’ora della ripresa, seppur grazie ad una sciagurata complicità di Brignoli che si dismpegna malissimo sulla pressione avversaria servendo in area Missiroli, che senza pensarci due volte consegna la sfera a Matri a centro area, lesto a ribadirla in rete. Il vantaggio emiliano dura però appena sette minuti, quando in seguito ad un calcio d’angolo procurato da Chibsah che dalla distanza impegna Consigli, Ciciretti sbuca da dietro e conclude rasoterra a centro area, trovando la decisiva deviazione di Samuel Armenteros, alla prima rete in serie A con i sanniti. La gioia giallorossa ancora una volta è però assai volatile, dal momento che Cataldi e compagni devono ora preoccuparsi di difendere con i denti il punto finora conquistato in 10 uomini, dato che nemmeno un minuto dopo il pareggio, Letizia, già ammonito, ha la brillante idea di stendere ingenuamente Ragusa a palla lontana, garantendosi un secondo giallo inevitabile che spinge i compagni a rifugiarsi nella propria area, a protezione di un bottino che dopo metà del girone di andata sembrava del tutto insperato. Il Sassuolo dal canto suo ci mette di impegno per alimentare i sogni degli avversari, dato che proprio non riesce a farsi ben volere dalla fortuna, sciupando in serie prima un buon colpo di testa di Matri, quindi un pericoloso tracciante di Politano sul quale l’intera batteria offensiva arriva con un attimo di ritardo, e infine il suddetto penalty fallito da Berardi, concesso per un incredibilmente plateale fallo di mano di Costa a centro area. Lo scontro di male sorte tra le due squadre più sfortunate del campionato se lo aggiudica, tuttavia, ancora una volta il Benevento, che lascia saltare liberissimo Federico Peluso al novantaquattresimo, gettando alle ortiche per la seconda volta in pieno recupero la gioia del primo punto nella massima serie.
BENEVENTO – SASSUOLO 1-2 (0-0)
BENEVENTO (Stadio “Ciro Vigorito”)
Domenica 19 novembre 2017
Reti: 57′ Matri, 65′ Armenteros, 90* Peluso
BENEVENTO: Brignoli, Letizia, Antei, Costa, Di Chiara, Chibsah [68′ Venuti], Viola, Cataldi, Ciciretti [90* Lazaar], Armenteros, D’Alessandro [60′ Parigini] – all. De Zerbi
SASSUOLO: Consigli, Gazzola, Acerbi, Cannavaro, Peluso, Magnanelli [90* Falcinelli], Missiroli, Biondini [60′ Sensi], Ragusa [72’Berardi], Matri, Politano – all. Bucchi
Arbitro: Mazzoleni (ITA)
Note: espulso Letizia al 67′