I primi segnali di ripresa lanciati domenica scorsa da un Sassuolo ancora fortemente debilitato sono l’indicatore che le prime cure somministrate da Giuseppe Iachini, dopo qualche settimana di adattamento, stanno cominciando a dare i propri frutti, ma è ancora presto per dichiarare il paziente completamente fuori pericolo. Condizione necessaria si rivelerà infatti la continuità che Berardi e compagni sapranno offrire a questi risultati, specie ora che il cammino, da qui alla fine dell’anno si mostra molto più fitto di salite rispetto al resto del calendario: due trasferte sulla carta da bollino rosso, Genova e Roma, unite alla sfida con l’Inter, uscita certo con le ossa rotte dalla sfida casalinga con l’Udinese, ma squadra comunque seriamente candidata alle prime posizioni della graduatoria. Si comincerà proprio dalla sfida in terra ligure, teatro, lo scorso anno, di una delle partite più rocambolesche e drammatiche del campionato e, forse, dell’intero percorso affrontato dal Sassuolo finora in Serie A. I nero verdi, allenati nell’occasione da Eusebio Di Francesco, ma debilitati da un inizio di stagione da horror tra sconfitte e infortuni vari, riuscirono nell’impresa di farsi recuperare e superare negli ultimi cinque minuti da una Sampdoria fino a quel momento domata con due reti praticamente identiche, segnate in contropiede da Ragusa e Ricci. Rispetto a quella squadra è certo cambiato molto ma non tutto, specie se si dà un occhiata all’organico iniziale con cui l’attuale tecnico della Roma di presentò a Marassi, lasciando intuire che non ci dovessero essere partite proibite per i propri ragazzi, al di là delle assenze che in quel momento penalizzavano la squadra con le indisponibilità di Cannavaro, Duncan, Politano e Berardi. Quello che manca a Iachini, per il momento, è quindi solo lo spirito di quella squadra imprevedibile, in quanto l’ex tecnico del Palermo potrà schierare dal primo minuto entrambi i suoi pezzi da novanta, uniti ad un recuperato Magnanelli al centro del campo, mentre la difesa dovrebbe essere confermata in toto rispetto a quella osservata con il Crotone di Zenga non più tardi di sette giorni fa.
QUI SAMPDORIA. Periodo complicato anche per i blucerchiati di Marco Giampaolo, capaci di raccogliere solamente un punto nelle ultime tre partite, oltre a dare il sentore di un generale appagamento dopo l’exploit del 19 novembre contro la Juventus in casa. Il tecnico abruzzese, principale autore dell’ottimo gioco espresso dai liguri nel corso delle ultime due stagioni, ha dunque bisogno di fornire una intensa scossa alla classifica, partendo proprio da quell’impianto che fino a un mese fa era fortino inespugnabile per Zapata e compagni, con 6 vittorie consecutive registrate fra le mura amiche. Lo farà affidandosi, ancora una volta, al sempreverde Fabio Quagliarella, 9 gol e 5 assist in campionato e mai così prematuramente vicino alla doppia cifra in carriera, segno che l’attaccante napoletano, come il vino di qualità, migliora con il passare del tempo.
PROBABILI FORMAZIONI
SAMPDORIA (4-3-1-2): Viviano; Bereszynski, Silvestre, Ferrari, Strinic; Barreto, Torreira, Praet; Ramirez, Quagliarella, Zapata – all. Giampaolo
SASSUOLO (4-3-3): Consigli; Lirola, Goldaniga, Acerbi, Peluso; Magnanelli, Missiroli, Duncan; Berardi, Falcinelli, Politano – all. Iachini