Gennaio: il ballo delle punte e la batosta del Vigorito
Dopo 21 giornate, il Carpi è sesto in Serie B con 32 punti, a -9 dal Verona capolista e a -6 dal Frosinone. Il rendimento esterno, con 5 vittorie e 17 punti, è il migliore del campionato, nonostante la sconfitta subita al Piola per 2-1 contro il Novara. Il ritorno in campo è caratterizzato dal mercato invernale, soprattutto in uscita. Il 14 gennaio Lasagna viene ceduto all’Udinese per circa 6 milioni di euro (probabilmente la cessione più redditizia del club di Via Marx), ma resterà a Carpi fino alla fine della stagione. Se ne vanno, con un velo di polemica, gli attaccanti Comi (Pro Vercelli) e Catellani (Entella), poco considerati da Castori. Blanchard va in prestito al Brescia. In entrata il d.s. Romairone porta alcune riserve che non saranno molto usate (Seck, Lasicki, D’Urso, Forte e Carletti, attaccante preso in Serie D dalla Pergolettese forgiatosi solo un anno prima in Terza Categoria). I “colpi” sono Fedato (prestito dalla Sampdoria) e Beretta (prestito dal Milan), due ragazzi con esperienza in cadetteria ma poco continui. Il campionato riprende malissimo, confermando la cattiva tradizione del Carpi dopo le vacanze natalizie. Al Cabassi il Vicenza, destinato alla retrocessione, strappa lo 0-0. La scena se la prende l’acclamato ex Zaccardo, salutato calorosamente dalla Curva Bertesi-Siligardi. La prima trasferta del 2017 è un incubo: il Benevento, nei panni della matricola senza freni, vince al Vigorito per 3-0 (doppietta di Ceravolo e gol di Falco) e domina in lungo e in largo, dimostrando perché è quarto e perché non perde in casa da 41 partite di fila. Belec, promosso titolare dopo gli infortuni di Colombi, evita un passivo ancora più umiliante. Intanto, sempre il 30 gennaio, Mbakogu torna ufficialmente in anticipo dal punitivo esilio russo presso il Krylia Sovetov. La 10 ha il suo vecchio padrone.
Febbraio: cambio di modulo?
La crisi di gioco e di risultati continua per tutto il mese di febbraio, inaugurato con due sconfitte di misura contro il pericolante e rinato Cesena (1-2 al Cabassi, non basta Bianco su rigore) e contro il Frosinone. L’1-0 del Matusa consegna ai ciociari la vetta del campionato. Mbakogu, in fase di riambientamento, viene espulso direttamente al 93′. La prima vittoria del 2017 arriva il 18 febbraio contro il Brescia, battuto per 2-1 al Cabassi con reti di Lasagna e Beretta (unico squillo, con una prodezza, dell’attaccante ex Entella). Il turno successivo coincide con un’altra sconfitta dura da digerire contro l’Entella: al Comunale è 2-0 con Caputo e l’ex Catellani decisivi. Lo 0-0 di Pisa lascia ancora di più l’impressione che il Carpi sia svuotato: Lasagna non segna come nel girone d’andata, il centrocampo non trova la porta e fatica a fare manovra, la difesa soffre in maniera inconsueta e spesso costringe Belec a fare l’eroe. Il problema di Castori, che varia il 4-4-1-1 e il 4-4-2, è affinare l’intesa tra Lasagna e Mbakogu, praticamente mai usati insieme dal 2014 al 2016.
Marzo: una grossa SPALlata
Marzo inizia meglio. Al Cabassi lo Spezia viene tramortito dopo 44” da Di Gaudio (gol più veloce del Carpi in Serie B), poi è Belec che nel finale evita il pareggio su Granoche. Mbakogu, accolto con diffidenza, ruggisce di orgoglio nel turno successivo quando, in una partita di pura sofferenza, stende il Latina al Francioni con una gol da predatore d’area. Si arriva con un certo entusiasmo al derby casalingo contro la sorprendente SPAL, neopromossa vogliosa di salire in testa. E così sarà, salvo un breve intervallo, dalla 35a giornata fino all’ultima. La squadra di Semplici va a mille e chiude i giochi dopo solo 11′ con Floccari e Antenucci (rigore dubbio). Il Carpi non reagisce e Floccari lo ammazza al 38′ con una bomba da fuori area. Al riposo il parziale è di 0-3. Nella ripresa Lasagna riapre i giochi al 54′ con un tap-in. La SPAL soffre (ci sarebbe un rigore su Poli) e riparte, sfiorando varie volte il poker che viene stampato al 91′ dall’attaccante di riserva Zigoni. Il Carpi, per l’ennesima volta, ritorna sulle montagne russe. Il riscatto potrebbe esserci nella seconda partita consecutiva al Cabassi, ma anche il Perugia, quinto, si porta a casa lo 0-0.
Aprile: dentro o fuori
Per il Carpi aprile è il mese della verità, con sette partite da giocare col coltello tra i denti per prendere un posto nei Play-off. Il primo giorno del mese non c’è “pesce d’aprile”: i biancorossi vincono in trasferta ad Ascoli e, soprattutto, lo fanno in rimonta per la prima volta in stagione. I gol, finalmente, arrivano dalle retrovie e da fuori area con Gagliolo e Sabbione (bolide da 30 metri all’87’). Questa è la 50a vittoria in Serie B per Lasagna e compagni. La sfida in casa contro la Pro Vercelli, immischiata nella lotta per non retrocedere, sarebbe un bel trampolino, ma anche qui il risultato è un freddo 0-0. Avellino riserva una sconfitta bruciante: segna al 93′, in mischia, il difensore Perrotta, vanificando un rigore parato al 3′ da Belec ad Ardemagni. Occorre rialzarsi e nel turno successivo il Bari, in crisi nera e lontano dai Play-off, perde senza opporre resistenza in Emilia per 2-0 con un autogol di Tonucci da centrocampo e l’ennesimo sgarro di Mbakogu ai Galletti. Si torna in trasferta e questa volta la situazione rischia di degenerare: il Cittadella, quinto e pieno di ispirazione, vince in rimonta per 4-1 (rete di Mbakogu al 3′) con autorità e anche per via della giornata di follia della retroguardia ospite (errori individuali e rossi a Struna e Gagliolo). Il riscatto c’è subito al Cabassi contro il Trapani, speranzoso di salvarsi da ultimo. Il 2-1 lo firma Lasagna con una doppietta. L’ultima gara, contro la Ternana al Liberati, finisce 0-0 con qualche occasione sprecata di troppo da Di Gaudio e Lasagna.
Maggio: “Possiamo vincere”
Mancano tre giornate alla fine del girone di ritorno. La SPAL, al penultimo turno, vince il campionato e vola in Serie A dopo un’assenza di 49 anni (mancava in B da 23…), mentre il blasonato Hellas Verona sale da secondo per differenza reti favorevole contro il Frosinone. Il Carpi comincia vincendo al Cabassi, sotto la pioggia, per 2-0 contro la Salernitana. I gol sono di Bianco su rigore e di Lasagna, entrambi all’ultimo urlo in biancorosso. La sfida seguente è proprio contro l’Hellas Verona in un Bentegodi vestito a festa e in attesa di soffiare, tramite una vittoria, il primo posto alla SPAL. Alla fine sarà 1-1 e le emozioni non mancheranno: Belec para di tutto prima e dopo l’eurogol dalla fascia sinistra del centrocampo di Letizia al 39′, ma solo fino all’83’ quando subisce un gollonzo da Ganz su papera di Struna, entrato pochi secondi prima. Resta l’amarezza, però la testa va già all’ultima partita della regular season in casa contro il Novara. Le residue ambizioni dei piemontesi di prendere l’ottavo posto vengono vanificate dai gol nel primo tempo di Concas (prima rete di Cico dopo due anni di squalifica per doping) e Mbakogu. La quarta vittoria consecutiva al Cabassi, che purtroppo è stato “sfruttato bene” un po’ troppo tardi, permette al Carpi di finire settimo con 62 punti. È tempo di pensare ai Play-off, precisamente al Turno Eliminatorio che si giocherà contro il Cittadella, sesto con 63 punti, al Tombolato. Il 22 maggio il pesante 4-1 in campionato viene cancellato con una vittoria sofferta per 2-1. Al 33′ sblocca Lollo, al primo e unico gol stagionale, con un missile da oltre 30 metri. Raddoppia in contropiede Mbakogu al 63′ (giocata super di Letizia), poi Iunco accorcia al 65′ e scatena un assedio alla porta di Belec. Ai granata basterebbe arrivare al pareggio, anche dopo i tempi supplementari, per passare alle Semifinali, ma ancora una volta il portiere sloveno è strepitoso. Lo scoglio verso le Finali si chiama Frosinone. I ciociari sono visti come i favoriti assoluti, ma schiumano rabbia per quel terzo posto a parità di punti con l’Hellas. Il 26 maggio finisce 0-0 al Cabassi: succede poco, si gioca sui nervi e sulla tattica come al solito. All’80’ Sabbione viene espulso per doppio giallo in maniera esagerata (subisce fallo da Maiello). Il 29 maggio si disputa il ritorno al Matusa. Il clima è quello delle grandi occasioni, il pubblico laziale sogna, trascina e preme psicologicamente su Ciofani e soci. Il Carpi, come a Cittadella, arriva con la testa sgombra, convinto di giocarsi tutto e di scaricare tutta la pressione sul Frosinone. Le parole di Bianco nel pre-partita dell’andata (“Siamo carichissimi, il nostro livello è aumentato. Critiche? Sappiamo reagire, facciamo miracoli da cinque anni”) e di Poli e Concas nel post 0-0 (“Possiamo vincere al Matusa”) danno fiducia. La compattezza è totale. Castori torna al 4-4-1-1 con Lollo dietro a Mbakogu (Lasagna, stirato, va in panchina). Il primo tempo si chiude sullo 0-0 e con l’espulsione per doppia ammonizione di Struna. Belec salva su Paganini (8′) e Dionisi (44′). Nel secondo tempo, al 52′, Castori toglie Mbaye e mette Lasagna. Un minuto dopo Mbakogu, servito da Di Gaudio, colpisce un palo con Bardi in uscita. Il Frosinone controlla il gioco, ma pecca di superficialità (non sarà l’unica volta nel 2017) e non dà la sensazione di poter dare il classico “colpo da KO”. Il Carpi è in dieci ma resta vivo. Quando può punge di rimessa, non sempre con lucidità, e chiede un rigore su Di Gaudio al 78′. I nervi esplodono quando all’81’ Gagliolo viene espulso da Ghersini, sempre per doppia ammonizione. A breve scoppia una rissa vicino alle panchine. Mbakogu, già preso di mira dai tifosi ciociari, è tra i più arrabbiati e per qualche secondo minaccia di abbandonare il campo per il suo disappunto sull’arbitraggio a senso unico. All’83’ Castori toglie un infuocato Jerry e mette Fedato, dando il segnale di attaccare in qualsiasi maniera, nonostante la doppia inferiorità numerica. I minuti finali non finiscono mai. Il Frosinone gestisce spensieratamente col sorriso in faccia. Sembra tutto scritto… Una questione di secondi. Poi succede l’inimmaginabile: 86′, punizione centrale per il Carpi da 20 metri, sotto la Curva Ospiti occupata da 63 tifosi biancorossi. Fedato tocca per Letizia, il suo destro passa attraverso la barriera e beffa Bardi sul suo palo sinistro. Inizia una corsa pazzesca intorno al campo, nessuno trattiene l’emozione. Tutta la squadra sommerge in un abbraccio il Frecciarossa di Scampia. Il Matusa passa dalla festa alla disperazione. Ci sono 5′ di recupero. Belec chiude la porta sui disperati tiri da lontano di Matteo Ciofani e Crivello, evitando un pareggio beffardo. Sembra di rivedere il 3-3 di Brescia del 22 novembre 2014. Gli ImmortAli compiono un’altra impresa. Sono tornati a colpire nella maniera più inattesa e quando forse nessuno se l’aspettava. Un nuovo sogno può avere forma.
Giugno: al limite della perfezione
L’epica Semifinale del Matusa lascia in eredità al Carpi due espulsioni (Struna e Gagliolo) e sette diffidati (Belec, Bianco, Jelenic, Letizia, Lollo, Mbaye e Poli) a rischio per la Finale di ritorno. L’ultimo ostacolo verso la Serie A è il Benevento, quinto con 66 punti e capace di far fuori lo Spezia nel Turno Eliminatorio (2-1 in casa) e il Perugia quarto (2-1 in Campania, 1-1 al Curi). Contro ogni pronostico, si sfidano due vere outsider: il Carpi ha avuto problemi ma ha molta esperienza; il Benevento è al debutto in Serie B, ha entusiasmo perché ha fatto più di quanto sperava e non vuole fermarsi. Il 4 giugno c’è il primo round al Cabassi, tutto esaurito come all’andata contro il Frosinone. Anche qui finisce 0-0. Non ci sono grandi emozioni. Il Carpi si presenta con Lasagna e Mbakogu in attacco, ma non punge. Fa altrettanto il Benevento, limitato in fase offensiva dalla squalifica di Puscas e dagli acciacchi di Ciciretti e Ceravolo, vice-cannoniere della Serie B con 20 reti. Castori per cautela risparmia tra i diffidati solo Lollo (indispensabile per il 4-4-1-1) e Jelenic. Baroni, sempre causa diffida, perde per il ritorno Melara e Falco. L’8 giugno il Vigorito sembra uno stadio sudamericano. Il Carpi, sempre per colpa della classifica, deve soltanto vincere. In campionato solo Bari (3-4) e Trapani (1-3) hanno preso i tre punti in quel catino. I colpacci del Tombolato e del Matusa fanno ben sperare. Castori torna al 4-4-1-1 con Lollo alle spalle di Mbakogu. Se la gioca col suo credo. Nel Benevento, schierato col 4-2-3-1, si rivedono Puscas e Ceravolo. I biancorossi partono aggressivi e senza paura, ma Mbakogu spreca tre chance (una parata di Cragno al 5′ e due tiri fuori di poco tra il 17′ e il 18′). Al 20′ Struna alza bandiera bianca per uno stiramento e Sabbione prende il suo posto. Il Benevento risponde pericolosamente con Lucioni (24′, parata di Belec in mischia) e Puscas (31′, Belec salva con un piede). Il gol dei giallorossi arriva dopo un giro di lancetta: Eramo serve sulla destra Venuti che scatta, semina Letizia, crossa basso dal fondo verso il primo palo dove c’è Puscas che anticipa Romagnoli e punisce Belec con un tap-in violento sotto la traversa. Per il 21enne attaccante rumeno, infortunato da gennaio ad aprile e rispolverato da Baroni per via dei problemi di Ceravolo, questo è il terzo gol nei Play-off dopo quelli realizzati contro Spezia e Perugia. Il Vigorito esulta ed esplodono i fuochi di artificio. Il Carpi va all’intervallo sapendo che la salita è più difficile, anche se aveva dominato per quasi mezz’ora. Al 50′ della ripresa Viola colpisce un palo terrificante da 30 metri. Si gioca molto meno rispetto al primo tempo. Gli emiliani attaccano confusamente e senza fortuna. I tiri sono imprecisi, finiscono in corner o fuori dalla porta. Cragno non si sporca i guanti. Jelenic finisce da terzino sinistro. Fedato prende il posto di Lollo, ma la scintilla non c’è. Un pareggio non basterebbe perché non ci sono i supplementari. Il Benevento lo sa, si copre senza problemi e recita lentamente il countdown della sua prima promozione in Serie A, arrivata dopo la prima partecipazione in Serie B (record storico in Italia). Gli ImmortAli di Castori hanno ugualmente vinto. I tifosi li accoglieranno con degli striscioni dentro e fuori dal Cabassi. Il ciclo più glorioso della storia del Carpi è finito con tutti gli onori. La stagione 2014-2015 fu magica. Poi c’è stata battaglia fino all’ultimo secondo dell’ultima partita disponibile, come era successo nel 2015-2016 in Serie A. Questi ragazzi e il loro allenatore non hanno mai smesso di credere. Hanno tenuto la testa alta. Negli ultimi quattro anni si sono sempre superati, stracciando pronostici e critiche. Hanno regalato emozioni uniche a una città che, a parte qualche migliaio di fedelissimi, fatica ad affezionarsi al club nonostante i prestigiosi traguardi raggiunti. Ripetersi non è mai facile, soprattutto quando ti chiami Carpi FC 1909. Ma, con cuore e volontà, con pregi e difetti, questo gruppo è arrivato al limite della perfezione.
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1 Comment
Stupendo amarcord 2017.!!!
Ci ha lasciato un po’ di nostalgia!!!
Troppi Immortali sono andati via!!!
Negativo essere stati beffati dal Benevento,
ma… agh’ sta bein!!! Adess in lòr a fer la còcia!!!
Ah ah ah !!!!!!!……………………………………………..
E noi marciamo con la schiena dritta,
sia pure con qualche immancabile sconfitta.
Ma con un Colombi che non teme rivali
e il contorno dei nostri Leader Immortali,
con orgoglio avanti tutta, dal 20 si riparte!
Poi, con un calciomercato a regola d’arte
ad arricchire la nostra rosa di Campioni,
il Carpi diventerà una Squadra di veri Leoni
e si saprà mostrare certamente all’altezza
per completare il campionato in bellezza!!!
Buon Anno a tutti!!!
con simpatia…dalla solita rimaiola,
di queste filastrocche…ne ho scritte una carriola!