nella foto : il condottiero della Virtus Alessandro Ramagli
Domenica sera al Pala Del Mauro di Avellino (ore 20.45 Raisport ed Eurosport player) la Virtus gioca per la seconda volta contro una capolista. Il povero Dottor Bernardini, indimenticato allenatore dell’ultimo scudetto del Bologna, sosteneva che il calendario non conta perchè, prima o poi, bisogna incontrarle tutte. Vero, ma la Virtus quest’anno ha dovuto fare i conti spesso con squadre che erano all’apice della loro parabola di rendimento. Brescia è arrivata a Bologna sulle ali dell’entusiasmo, così come Torino, Milano veniva da una settimana con un solo impegno d’ eurolega (Avellino vinse contro una Milano reduce da due impegni extra), adesso le tocca Avellino da capolista e dopo la vittoria di Sassari all’overtime.
Ho visto la partita degli irpini (si fa per dire, primo quintetto nemmeno non dico un campano ma nemmeno un italiano !!!) contro i sardi. La squadra di Sacripanti è fortissima, sia sotto canestro, che fuori, ha centimetri, chili, rimbalzo, tiro e mani caldissime. Sassari però ha sfiorato il colpo e c’è voluto un supplementare per decidere il vincitore.
Non ha punti deboli Avellino : forte in regia con due play maker che, all’occorrenza, sanno mettersi in proprio (Fittipaldo e Filloy), dall’arco hanno il miglior realizzatore del torneo Jason Rich che, anche quando sembra in giornata no come in Sardegna, tira fuori dal cilindro le sue magie e, in un solo quarto, ne fa più che negli altri 3. Sotto canestro staziona, e quanto staziona (ma i 3 secondi pare non esistano più) Fesenko, una montagna umana che, pare impossibile, nei movimenti brevi riesce ad essere pure veloce ; quando esce lui entra Ndyaie esattamente il suo opposto : grandissima reattività, gran saltatore, uno che è sempre nel vivo dell’azione. Avellino nelle statistiche ha un solo minus quello della percentuale ai tiri liberi. In questo campionato i campani sono desolatamente ultimi col 70 %.
Quindi per la Segafredo disco rosso ad Avellino ? Non è detto, intanto perchè quest’anno, presso gli Dei del basket, la Vnera è ampiamente in credito. A Trento sappiamo tutti com’è andata, Venezia vince di uno, fortunello Vitali fa schifo al tiro tutta la gara e mette il canestro della vittoria sulle mani protese del “macellaio”, a Milano un fischio delinquenziale ribalta l’inerzia della gara togliendo la palla a Lafayette che subisce fallo e gli viene dato uno sfondo. Insomma il credito c’è ampiamente e sarebbe il caso d’incassarlo già domenica. Un colpo contro una grande del torneo manca nel girone d’andata e l’ultima, con Reggio Emilia in casa, non può essere considerata un colpo grosso.
La Virtus, salvo sorprese, dovrebbe essere al completo e avere recuperato definitivamente Lafayette. Contro questa Avellino serviranno tutti al meglio e, per portarla a casa, anche che tutti giochino al massimo della condizione attuale. Tanta difesa attenta sopratutto sugli esterni perchè, se è vero che contro la montagna Fesenko la Virtus non ha competitori adeguati, è anche vero che i 144 kg. per 216 cm non sono facili da trasportare su un campo da basket e l’ucraino per fare canestro, dev’essere servito. Qui può far valere la Virtus le sue qualità difensive per non far ricevere il buon Kyrylo bisogna togliere l’ossigeno agli esterni e farli giocare costantemente in apnea. Poi esistono anche le zone siano esse tradizionali, adattate, match up con tutte le varianti del caso, certamente Ramagli e il suo staff sapranno farsi trovare pronti a sfruttare le possibilità che gli Irpini concederanno, senza dimenticare che Avellino è si imbattuta in casa ma con Varese e Reggio Emilia ha vinto di soli 4 punti.