Giugno/Luglio: estate di cambiamenti
Dopo la Finale Play-off persa contro il Benevento, il futuro del Carpi è nuovamente un punto interrogativo. L’estate del 2016 si era contraddistinta per la decisione di mantenere tutti i pilastri di Castori (tranne Mbakogu, almeno fino al gennaio 2017) che avevano conquistato di forza e perso per solo un punto la Serie A. L’obiettivo della società era essere competitivi nei piani alti per provare a tornare in A. Tutto sommato così è successo, nonostante un’annata piena di alti e bassi fino ai catartici Play-off. Nell’estate del 2017 si è deciso per l’altra strada: chiudere un libro e iniziare un altro. Il 12 giugno mister Fabrizio Castori decide di chiudere il suo triennio biancorosso, in cui ha vinto un campionato di Serie B, ha mancato per un punto la salvezza in Serie A e ha sfiorato un immediato ritorno. Ha fatto semplicemente meglio di chiunque altro. Il 14 giugno il d.s. Giancarlo Romairone va al Chievo. Era arrivato a Carpi nel novembre 2015 per sostituire Sean Sogliano. Il giorno dopo viene ufficializzato al suo posto Matteo Lauriola, collaboratore di Giuntoli nel Napoli dal 2015. Aveva svolto quel ruolo nel Manfredonia in Serie D, poi ha collaborato nei Settori Giovanili del Torino e del Lecce. Il primo luglio si concretizza burocraticamente la fine del prestito di Kevin Lasagna dall’Udinese, che l’aveva preso a gennaio e parcheggiato al Cabassi per il girone di ritorno. Il 7 Vid Belec e Gaetano Letizia si trasferiscono in Serie A nelle fila del Benevento. Il 12 luglio c’è il raduno al Cabassi e il primo allenamento con il nuovo allenatore. Si tratta di Antonio Calabro, 40 anni e protagonista dal 2012 sulle panchine di Gallipoli (vinse l’Eccellenza pugliese nel 2014) e Virtus Francavilla (salto dall’Eccellenza alla Lega Pro, sempre portando a casa campionati). Calabro è al debutto in B, si è forgiato dal basso come Castori a suon di titoli, si ispira a Conte e gioca col 3-5-2. Si allinea all’obiettivo della salvezza e dei 50 punti, sperando di poter ambire ad altro se ci sarà la possibilità. Il ritiro estivo si svolge dal 16 al 28 luglio a Fai della Paganella. Mentre la squadra si prepara arrivano i tanto attesi volti nuovi: spicca il 26enne difensore portoghese Anibal Capela dal Rio Ave, alla prima volta fuori dai confini lusitani, più alcuni ragazzi ex Primavera o usciti dai Dilettanti da scoprire e valutare, già a partire dall’amichevole a Trento del 18 luglio contro il Napoli di Sarri e Giuntoli. I partenopei, attualmente primi in Serie A con 51 punti, vincono 4-1 di strapotere solo negli ultimi dieci minuti perché avevano subito a inizio ripresa l’1-1 di Giancarlo Malcore, attaccante preso dal Manfredonia in Serie D e conosciuto da Lauriola dai tempi di Lecce. Dopo la sconfitta contro il Pisa per 1-0, lasciano il ritiro Romagnoli (Empoli), Di Gaudio e Gagliolo (Parma per entrambi). Il 29 luglio il Cabassi è teatro di un’amichevole contro il Chievo. I veronesi vinceranno 3-4 (trovano il 3-0 dopo un minuto di secondo tempo), ma la scena se la prende di nuovo Malcore con una tripletta. L’impressione è che stia sbocciando un nuovo talento.
Agosto: la magia di Malcore
Nei primi giorni di agosto il Perugia prende dopo tre anni di corteggiamento Raffaele Bianco, capitano del Carpi in Lega Pro, Serie B e Serie A. A prendere il suo posto sono Luca Verna (Pisa) e Saber Hraeich (Piacenza), anche se inizia a spiccare il talento del 19enne del vivaio Dario Saric. Il 3 agosto viene stillato il calendario della Serie B 2017-2018: il debutto dei ragazzi di Calabro sarà in casa contro il Novara alla fine del mese. Arrivano Serraiocco per la porta (Brescia), Vitturini in difesa (prestito dal Pescara) e Pachonik, terzino tedesco cresciuto tra lo Schalke e la B/C del suo paese. Le conferme sono rappresentate dai rinnovi di Sabbione (2021), Mbakogu e Colombi (2020). Il debutto ufficiale è il 6 agosto nel Secondo Turno di Coppa Italia contro il Livorno, spazzato via al Cabassi con un convincente 4-0 (doppio Mbakogu, Verna e Jawo). Un giorno dopo arriva per l’attacco il franco-angolano Mbala Nzola, pupillo di Calabro al Francavilla con otto giornate di squalifica da scontare in campionato. Si torna in campo, sempre per la Tim Cup, il 12 agosto contro la Salernitana. Calabro, che ha provato Pasciuti come regista, può contare con uno vero come Giorico (preso dal Modena, prossimo al fallimento) e perde Lollo, ceduto all’Empoli. El Tigre lascia, ma torna per la seconda volta Mbaye dal Chievo. Contro i granata succede di tutto: sotto per 0-2 all’intervallo, il Carpi pareggia nella ripresa con Malcore su rigore e un colpo di testa di Concas. Si va ai supplementari, Bocalon trova il 2-3 dopo 30” e Nzola pareggia nel primo tempo. Finisce 3-3 e si va ai rigori: Colombi para due tiri su quattro, i compagni invece non sbagliano e Concas spalanca le porte per un prestigioso Quarto Turno in trasferta contro il Torino. Si continua a sfoltire la rosa (via i vari Sperotto, Solini, Fedele, Jawo) e a preparare con qualche amichevole vinta (a Pisa 6-0 contro i tedeschi del Roj Dortmund e 1-0 contro i nerazzurri toscani) il debutto contro il Novara. Il 25 agosto viene ufficializzato il terzino Luca Bittante dall’Empoli. Il giorno dopo si riparte e il Cabassi torna a ospitare una première dopo sette anni (Carpi-Gavorrano 1-0 del 29 agosto 2010 in Lega Pro Seconda Divisione). Mentre le squadre entrano in campo, la Curva Ovest espone due striscioni: uno benedice il passato (“Da sempre e per sempre ImmortAli“), l’altro è un atto di fede per il presente e il futuro (“Squadra rinnovata, passione immutata“). Dopo 4′ Malcore, al primo tiro della partita, fa volare tutti con un destro favoloso all’incrocio da 25 metri. L’illuminazione è troppo accecante. Il resto del match è quasi solo tra i piedi del Novara, che non è molto pericoloso ma impegna Colombi al 41′ con Rolando e al 91′ con Chaja. All’86’ c’è persino un black out al Cabassi che fa temere il peggio. Il Carpi colpisce un palo con Jelenic al 60′, non trova spunti, resiste e si porta a casa i primi tre punti della stagione. Negli ultimi giorni di mercato ci sono le ultime operazioni: il Primavera classe 2000 Mezzoni va al Napoli, poi entrano Brosco (prestito dal Verona) e Ligi (Cesena) per rinforzare la difesa, Belloni (prestito dall’Inter) a centrocampo, Yamga (prestito dal Chievo) e Manconi (prestito dal Novara).
Settembre: breve prova di fuga
Le vecchie abitudini non muoiono mai e il Carpi lo conferma alla seconda giornata vincendo per 1-0 al Picco contro lo Spezia (ottava vittoria su 17 trasferte, quattro su quattro in Serie B). Il 3 settembre basta un gol di Mbakogu al 20′ (lesto il nigeriano nel depositare in rete una punizione di Jelenic mal respinta da Di Gennaro). Il secondo tempo è tutto dello Spezia, ma sale in cattedra Colombi con cinque parate impressionanti su Granoche (quattro chance sprecate dall’ex Modena) e Okereke. (quattro in un secondo tempo a senso unico). Con 6 punti (mai fatti dopo due turni in B), la banda di Calabro è prima insieme a Perugia, Parma e Frosinone e torna a vincere due partite di fila nelle prime due giornate dopo quattro anni (Lega Pro 2012-2013, successi contro Trapani per 0-1 e Reggiana per 2-0). Il 9 settembre arriva la terza vittoria consecutiva ai danni della Salernitana. La partita non è spettacolare come quella di Coppa Italia e la decide Malcore, ancora con un gol capolavoro su un lancio lungo di Jelenic. L’ex Manfredonia, già decisivo contro il Novara, era entrato nel primo tempo al posto dell’infortunato Manconi. Il triplice fischio sancisce il primato solitario in classifica. Calabro predica umiltà perché sa che c’è tanto da fare per migliorare. La quarta giornata sembra uno spartiacque e il Carpi esce dallo Zini con un 1-1 contro la neopromossa Cremonese: sblocca Brighenti dopo 56 secondi, Mbakogu pareggia al 32′ con un gol dei suoi (lancio lungo di Concas e pallonetto del nigeriano sull’uscita di Ujkani). Il secondo tempo si gioca su grandi ritmi, ma va meglio la Cremonese. Concas e Paulinho colpiscono una traversa e un palo. Ora i punti sono 10 e valgono il primato condiviso con Perugia e Frosinone. La sera del 19 settembre il Cabassi è bello pieno perché si gioca contro il Foggia, neopromosso come la Cremonese, penultimo con solo 2 punti (più 2 sconfitte per 5-1) e seguito da un tifo pazzesco. Dopo 10′ Mbakogu, su lancio di Sabbione, segna davanti a Guarna e pare dare il via a un’altra vittoria. Poi qualcosa si rompe. Il pallone passa al Foggia che non crea problemi, e se lo perde non lascia spazi. Nella ripresa non cambia il copione, ma i Satanelli insistono nel loro forcing e rimontano con Martinelli in mischia (50′) e Chirico (65′, entrato da un minuto). Il Carpi non ha il mordente per attaccare, i lanci sono prevedibili e sbattono sul muro pugliese, visto alla vigilia come se fosse di cartapesta. Saber, già ammonito, viene addirittura espulso per simulazione al 68′ nel tentativo di trovare un rigore. Il Foggia, trascinato come se fosse allo Zaccheria, addormenta la partita col possesso palla e la uccide all’89’ in contropiede con l’ex Beretta. Finiscono il primato e l’imbattibilità del Carpi di Calabro, uscito ugualmente tra gli applausi. Il pareggio di Chiavari contro l’Entella per 0-0 conferma che manca la pericolosità in attacco, mascherata dai 9 punti delle prime tre giornate. Malcore parte titolare per la seconda volta dopo Novara e la sua gestione comincia a diventare un piccolo caso. La difesa se la cava e resiste all’ennesimo forcing. Settembre, iniziato alla grande, si chiude con il secondo tonfo consecutivo al Cabassi contro il Pescara di Zeman. Come il Foggia, ecco un’altra difesa catalogata come “folle” che riesce a contenere senza difficoltà gli sterili attacchi biancorossi. Inoltre non basta goleare, ma un inserimento di Capone al 34′.
Ottobre: attacco in difficoltà
Dopo sette giornate il Carpi ha 3 vittorie (tutte nelle prime tre partite), 3 sconfitte e 1 pareggio. Dal contenuto entusiasmo per la vetta si è passato in breve tempo alle prime analisi. Calabro sta sradicando il 4-4-1-1 e cerca di piantare il 3-5-2, ma la squadra ha gioco e trame offensive di castoriana memoria: il lancio lungo è la via numero uno verso la porta ed è ben limitato dagli avversari con la giusta attenzione, mentre a centrocampo si alternano in regia tre lottatori come Verna (tra i migliori), Saber e Mbaye data l’indisponibilità di Giorico, poi c’è un Jelenic sempre propositivo con sgroppate e cross (Bittante si infortuna contro la Salernitana, Pachonik si sta ambientando e Pasciuti ha qualche ricaduta al ginocchio). La difesa è ordinata, però contro squadre che giocano all’attacco concede abbastanza (almeno 3/4 occasioni nette se va male) e non sempre Colombi può fare miracoli. Tutti i limiti si vedono nella sconfitta per 2-0 di Venezia. I Lagunari, neopromossi con Filippo Inzaghi in panchina, passano con un gol di Marsura favorito da un erroraccio di Brosco e con un tiro beffardo di Pinato su corner preparato. Calabro finalmente schiera Nzola dopo otto giornate di squalifica in campionato. L’attaccante deve riprendere il ritmo, eppure si mangia di testa a porta vuota l’1-1 poco prima del 2-0. La fiducia in Calabro della società è totale. Nel turno successivo il Cabassi diventa di nuovo la casa di Fabrizio Castori, tornato alla guida del Cesena dopo l’esonero di Camplone. Il Carpi si rialza con una vittoria per 2-1 firmata da Jelenic (prime reti dello sloveno dal suo arrivo in Emilia). Nel finale Brosco rischia di riaprire tutto con un goffo autogol, ma lo spavento dura poco. I biancorossi battono i bianconeri per la prima volta in Serie B (4 sconfitte in 4 partite) e dopo 60 anni dagli ultimi successi in IV Serie nel 1957 (3-1 al Cabassi e 0-1 al La Fiorita). Torna un po’ di aria nei polmoni. Al Piola contro la Pro Vercelli arriva il “solito” 0-0 con pochi spunti, anche se Colombi torna protagonista con tre parate nel secondo tempo su Morra, Konatè e l’ex Bifulco. Nel turno seguente il Carpi nono ospita il Palermo ottavo (15 punti per entrambi). I siciliani, retrocessi dalla Serie A, hanno mostrato solo a sprazzi di avere maggiore qualità e riescono a esprimerla al massimo al Cabassi. Nel primo tempo Nestorovski fa doppietta al 10′ e al 36′. Il Carpi non replica con convinzione e non sfonda. Calabro ha ruotato le punte facendo perno su Mbakogu e purtroppo Manconi e Nzola non danno risposte. Senza parlare di Malcore, tenuto spesso in panchina e inserito dopo l’ora di gioco come se dovesse spaccare sempre la gara in stile Lasagna. All’81’ Sabbione, di testa sul secondo palo su cross di Manconi, accende la speranza. Dopo dieci partite di Serie B, ecco il primo gol segnato durante un secondo tempo. Sembra tutto pronto per un autentico finale di fuoco, ma all’84’ il Palermo triplica con l’ex Embalo, bravo a concretizzare su assist di Nestorovski la prima vera occasione della ripresa dei rosanero. Due minuti dopo, Mbakogu tira incredibilmente fuori in una mischia da corner. Finisce 3-1 con il Carpi applaudito ugualmente dai suoi tifosi, anche se sullo sfondo restano tanti problemi. L’ultimo impegno del mese è contro la Ternana, penultima e bisognosa di svoltare. Al Liberati l’unico brivido è un palo di Montalto al 68′.
Novembre: la svolta di Perugia
Il calendario offre al Carpi l’Ascoli, un altro club pericolante. Al 20′ i marchigiani passano in vantaggio con Parlati e si rivedono i fantasmi del Palermo. La replica del Carpi è nella doppietta da funambolo di Malcore, tornato titolare a furor di popolo, tra il 27′ e il 40′. Nei minuti di recupero Favilli ammutolisce tutti col 2-2. L’attaccante livornese sfiora il contro-sorpasso al 52′, poi al 55′ Malcore fa tripletta in mischia su un corner. L’Ascoli non regge contro i contropiedi biancorossi (Malcore ne spreca almeno due) e subisce il 4-2 da Carletti, entrato per un opaco Nzola (assist di Malcore per il primo gol da professionista dell’ex Pergolettese). All’88’ Calabro toglie Malcore per inserire Romano e tutto il Cabassi si alza per applaudire a più non posso il 9 pugliese, esploso come voleva il suo mister che gli chiedeva più partecipazione alla manovra. Nella giornata successiva il Brescia strappa al Cabassi un pareggio per 1-1: all’intramontabile Airone Caracciolo replica Verna da fuori area su assist di Malcore, diventato titolare per supremazia e capace di far sembrare tutto più facile e armonioso. Calabro è passato al 4-4-2, sta valorizzando Pachonik come terzino destro e Belloni e Saric sulle ali. Intanto il 10 novembre il Modena fallisce in Serie C, tutti i giocatori si svincolano e uno di loro, il terzino Calapai, approda a Carpi. Purtroppo il peggio è dietro l’angolo e si chiama Perugia. I Grifoni, che da poco hanno cacciato Giunti e chiamato Breda, non solo tornano a vincere dopo otto partite di digiuno (6 sconfitte e 2 pareggi), ma lo fanno con un 5-0 devastante e inatteso. Dopo 9′ è già 2-0 con Buonaiuto e Bandinelli, poi ci pensa Di Carmine al 30′ a chiudere la storia. Il Carpi, demotivato e sfilacciato come mai prima, non reagisce e riesce a prendere altri due gol nella ripresa da Di Carmine e Han. Spiccano nella disfatta alcune rotazioni di organico (Capela e Poli terzini, Pachonik ala destra al posto di Belloni e Pasciuti a sinistra per Saric, entrato al 32′ per un nervoso Mbaye). All’85’ Malcore potrebbe fare il gol della bandiera su rigore, ma il tiro va sulla traversa. Il 5-0 del Curi butta una grossa nuvola nera sul Carpi, alla sua sconfitta più larga in Serie B. Forse c’è solo un modo per salvare la faccia: battere, in un derby assente ufficialmente da 50 anni, il Parma, primo insieme al Bari con 26 punti. E così succede. Il 25 novembre i Ducali perdono al Cabassi per 2-1 (ultima vittoria biancorossa nel 1967 in Serie D per 1-0) e devono recuperare i gol prematuri di Pasciuti (5′, tap-in su punizione respinta a Malcore) e Verna (10′, diagonale chirurgico). Roberto Insigne accorcia al 22′ approfittando di una leggerezza di Sabbione. Il Parma attacca, prende un palo con Munari e rischia di rimessa con un Mbakogu ispirato. Il Carpi, col 3-5-2, la regia di Giorico (tanta panchina per lui nelle gare precedenti) e senza Capela dal 20′ per infortunio (dentro Brosco), resiste con le unghie e vince il suo secondo derby stagionale. Il 29 novembre si gioca il Quarto Turno di Coppa Italia. Il Torino si impone con tranquillità per 2-0 con reti nel primo tempo di Falque e Belotti. Calabro fa debuttare tanti giocatori e risparmia i titolari (Mbakogu, Poli, Ligi e Pasciuti) per le ultime curve dell’anno.
Dicembre: vecchie abitudini
Il 3 dicembre Mbakogu firma al 78′ l’1-1 che impedisce un nuova caduta, questa volta contro l’Avellino, passato in vantaggio al Partenio al 10′ con l’ex Molina. Per la prima volta il Carpi non perde sul campo dei Lupi. La seconda trasferta di fila invece vede una sconfitta per 1-0 contro l’Empoli, cinico nel realizzare con Donnarumma un calcio di rigore alla fine del primo tempo. Nzola si divora due gol sotto porta, su assist di Mbakogu, e continua il suo periodo negativo. Il 16 dicembre si rinnova la sfida contro il Frosinone, voglioso di stare in alto e di vendicare le Semifinali Play-off della stagione precedente. Il Cabassi non è pieno come nella Semi d’andata, ma la tensione si taglia facilmente. Il Frosinone controlla le operazioni, non incide in attacco e provoca con Dionisi e Soddimo. Al 34′ Dionisi, nel tentativo di strappare dalle mani di Sabbione una rimessa laterale, cade a terra per una gomitata del difensore di Calabro, espulso col rosso diretto. Al 57′ il Frosinone segna con Daniel Ciofani e, come fa spesso, si adagia sugli allori e non piazza il colpo del KO. Il Carpi difende con ordine, purtroppo non sfonda e sembra destinato a perdere. Poi, all’82’, Mbakogu si inventa un gol da urlo al volo su sponda dal limite di Nzola e segna l’1-1 che dà forza per il finale. Il pareggio, in dieci contro undici, è l’ennesima beffa per gli immaturi ciociari e alza l’orgoglio degli emiliani. Il 21 dicembre si gioca la penultima partita dell’anno al Tombolato contro il Cittadella, lanciato in zona Play-off ed eliminato sul suo campo nel Turno Eliminatorio degli scorsi Play-off (2-1, reti di Lollo e Mbakogu). Il Carpi, schierato col 4-4-2 (Belloni gioca da mediano) si impone per 1-0 con un pallonetto al 13′ di Verna, in proiezione offensiva su lancio di Pasciuti. Carletti potrebbe chiudere il discorso a fine primo tempo, ma calcia alto e spreca l’ennesima fuga di Mbakogu. Per archiviare la seconda vittoria in trasferta del campionato ci vuole un Colombi in “versione Spezia”. Come in Liguria, il portiere bergamasco para tutto quello che gli arriva davanti e copre i limiti dei suoi compagni. L’ultimo match del 2017 è al Cabassi contro il Bari: finisce 0-0, manifesto dell’ennesima resistenza contro i Galletti, apparsi comunque poco in vena. Dopo un girone d’andata complessivamente equilibrato, il Carpi va in vacanza da decimo con 29 punti (7 vittorie, 8 pareggi e 6 sconfitte), a -1 dall’ottavo posto valido per i Play-off (occupato dallo Spezia), a -10 dalla capolista Palermo e a +6 dalla zona retrocessione.
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