FOGGIA (3-5-2): Guarna s.v.; Camporese 6,5, Tonucci 6,5, Martinelli 6,5; Gerbo 6,5, Agnelli 6,5, Greco 6,5 (76′ Scaglia s.v.), Deli 7 (63′ Zambelli 6), Kragl 8,5; Nicastro 6,5 (69′ Duhamel 6), Mazzeo 7,5. A disp.: Noppert, Calabresi, Rubin, Rame, Celli, Floriano, Fedato, Beretta. All.: Stroppa 7.
CARPI (4-4-1.1): Colombi 6; Pachonik 4, Poli 5,5, Ligi 4, Di Chiara 5,5; Garritano 5 (83′ Jelenic s.v.), Mbaye 5, Verna 5,5, Pasciuti 5 (61′ Calapai 5); Concas 5 (46′ Nzola 4), Melchiorri 5. A disp.: Serraiocco, Capela, Sabbione, Bittante, Giorico, Palumbo, Saric, Saber, Malcore. All.: Calabro 4.
Arbitro: Riccardo Pinzani di Empoli.
Ammoniti: Pasciuti (C), Deli (F), Poli (C).
Espulsi: nessuno.
Recupero: 0′ p.t.; 3′ s.t.
TOP
Kragl (Foggia) 8,5: il gran momento di forma dei Satanelli (4 vittorie consecutive che li stanno lanciando verso i Play-off) ha la faccia del mancino centrocampista tedesco, arrivato a gennaio in prestito dal Crotone. Ha numeri da attaccante, ossia 4 gol in solo 5 presenze. Più 2 assist. Un impatto devastante. Prima della doppietta al Carpi, Kragl aveva messo la firma contro l’Entella a Chiavari e contro il Palermo nel blitz del Barbera, in entrambi i casi con dei bolidi all’incrocio da circa 30 metri. Colombi non ha potuto fare nulla sulla sua punizione del 2-0 (simile a quella segnata a Donnarumma in un Milan-Frosinone 3-3), mentre per il 3-0 ha dovuto solo spaccare la porta dopo una grande giocata di Deli. A parte i gol, si è mosso tanto ed è stato propositivo con galoppate e cross che hanno messo in imbarazzo il connazionale Pachonik.
Mazzeo (Foggia) 7,5: al 10′ va di testa su un cross di Kragl e Colombi gli nega il vantaggio. Dieci minuti dopo, questa volta su assist di Nicastro, sblocca il risultato con una capocciata impeccabile. Non essendo questo il suo colpo migliore, restano alcuni dubbi sulla concentrazione della difesa del Carpi. A 34 anni, gioca fino alla fine con generosità, arretrando persino in difesa e contribuisce con la sua tecnica al dominio territoriale della sua squadra. Undicesimo gol in questa Serie B per il bomber della promozione, blindato nel mercato invernale fino al 2020.
Stroppa (all. Foggia) 7: non si è buttato giù quando stava in fondo alla classifica, e qui bisogna dare meriti alla società per non essere stata disfattista. Ora sta risalendo la classifica e i suoi ragazzi stanno facendo sognare ai tifosi quei Play-off che a dicembre sembravamo impossibili. Allenatore propositivo, che ha delle idee di gioco e sa applicarle con giocatori versatili e tecnici. Ha integrato subito i nuovi arrivati Tonucci, Greco (presente in 5 partite su 5 dopo aver giocato solo 9 gare in tutto il 2017) e Kragl, costruendo su di loro il 3-5-2 e accantonando il 4-3-3 con cui fece sfracelli in Lega Pro. Il suo score contro Calabro, negli ultimi due anni, parla di 4 vittorie in 4 partite.
Il centrocampo del Foggia 7: la grinta del capitano Agnelli, foggiano d.o.c. (spreca il raddoppio al 29′ con una volèe sbilenca), la duttilità di Gerbo (cerca da casa sua il 4-0, Colombi respinge in bagger) e del già citato Kragl, la visione di gioco di Greco (finito fuori rosa al Bari) e Deli, che prende mezzo voto in più per la giocata funambolica che porta al 3-0. Il cambio di modulo ha reso il Foggia più compatto, ma lo stile di gioco “palla a terra” non è cambiato.
Martinelli (Foggia) 6,5: autore del momentaneo pareggio nella vittoria per 3-1 ottenuta al Cabassi, il difensore milanese ha rimpiazzato alla grande Loiacono ed è stato fondamentale soprattutto in due momenti. È suo il calibrato passaggio filtrante per Nicastro da cui nascerà l’1-0, dando prova che nel Foggia l’azione spesso viene impostata anche dalla retrovie. Inoltre, al 49′ ha evitato il possibile 2-1 di Verna, pronto a tirare in piena area di rigore, con un intervento in scivolata millimetrico. A parte questo, lui e tutta la difesa hanno offerto una prova convincente, di ordinaria amministrazione, contro un Carpi che non ha mai dato l’impressione di poter essere pericoloso.
Nicastro (Foggia) 6,5: si occupa del lavoro “sporco” in attacco e lo fa molto bene. Serve l’assist per l’1-0 di Mazzeo con un cross perfetto dalla sinistra e partecipa al 3-0 con una sponda di testa per Deli su lancio di Greco.
Colombi (Carpi) 6: rimanda il gol di Mazzeo di qualche minuto con una gran parata a bruciapelo. Forse è un po’ in ritardo sulla punizione di Krag. Tra l’altro, la palla gli rimbalza davanti all’ultimo secondo. O non l’ha vista, oppure il tedesco è in stato di grazia assoluta. Al 72′ rimedia approssimativamente su un tiraccio da lontano di Gerbo.
FLOP
Calabro (all. Carpi) 4: prima parlavamo di Stroppa e del suo saper provare nuove soluzioni di giocatori e di moduli. Dall’altra parte c’è Calabro che sacrifica il 4-4-2, con due attaccanti veri dal primo minuto, in base alla presenza o meno di Jerry Mbakogu, già assente per infortunio contro la Cremonese. In questo caso di emergenza, ci si aspetterebbe di vedere Melchiorri insieme a un giocatore tecnico e vivace come Malcore, cosa che spesso capita nelle partitelle di allenamento al Cabassi. Invece il mister ha voluto fare di nuovo a meno dell’ex Manfredonia e ha riproposto il 4-4-1-1 con Concas, che nonostante la buona volontà non è ai suoi livelli standard di agonismo e intensità, dietro all’ex Cagliari. Sul 2-0 leva Cico e fa entrare Nzola, il pupillo che finora ha steccato quasi tutto. Al 61′, sul 3-0, toglie l’ammonito Pasciuti e inserisce Calapai. Nel finale butta dentro Jelenic, bisognoso di tornare in campo dopo quasi quattro mesi di infortunio. A livello di gioco il Carpi è stato surclassato come all’andata, c’è poco da dire. E all’andata c’era il 4-4-1-1 con Belloni dietro a Mbakogu, autore dell’1-0 al 10′ su un lancio lungo di Sabbione. Dopo quel lampo ci fu il nulla totale e il Foggia, con insistenza e cattiveria, si prese i tre punti. La valorizzazione di Melchiorri passa anche dalla valorizzazione di Malcore.
Ligi (Carpi) 4: nei primi 20′ perde due volte Mazzeo per via aerea. L’attaccante salernitano se la cava meglio coi piedi, ma se non viene marcato a dovere può far male anche di testa. I tempismi e la lettura dei cross del difensore ex Cesena sono assolutamente da rivedere.
Pachonik (Carpi) 4: le occasioni principali del Foggia passano dal suo lato. Viene beffato in continuazione dal c0nnazionale Kragl e da Nicastro, che lo salta con facilità per servire l’1-0 a Mazzeo. Cade rovinosamente a terra sulla finta di Deli, lasciando tutto lo spazio del mondo a Kragl per il tris. Ormai è arrivato alla ventesima presenza in Serie B (17 su 18 da titolare fisso). Calabro lo ha fissato sulla fascia destra, ma a livello di apporto non è migliorato.
Nzola (Carpi) 4: entra per Concas prima del secondo tempo con l’intento di accompagnare Melchiorri, passando al 4-4-2. Non si vede mai dove dovrebbe essere e a livello tecnico sbaglia troppo. Il vuoto del franco-angolano è assoluto.
Garritano e Pasciuti (Carpi) 5: l’ex Modena vuole fare, però è spesso impreciso e non trova spunti per Concas e Melchiorri. All’83’ esce e fa spazio al rientrante Jelenic. Pasciu viene ammonito dopo solo 8′ e gioca una partita di contenimento, senza particolari idee. Al 61′ lascia il posto a Calapai.
Concas e Melchiorri (Carpi) 5: Cico non incide come contro la Cremonese e non si trova con Melchiorri, abbandonato senza speranze al cospetto di Camporese e Tonucci.
Verna e Mbaye (Carpi) 5: soffocati dal pressing e dal giro palla del Foggia. Verna, col solito inserimento in area, avrebbe la palla del 2-1 a inizio ripresa e Martinelli sventa tutto con freddezza.
MENZIONE SPECIALE TOP
Di Chiara (Carpi) 5,5: l’unico tiro in porta del Carpi arriva pochi secondi prima dell’intervallo ed è un suo cross dalla sinistra, alzato in corner da Guarna. Almeno ci ha provato.
Fonte foto: lagazzettadelmezzogiorno.it
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