Alla fine di Carpi-Perugia 1-2, il direttore generale Matteo Scala ha parlato con la stampa per commentare la sconfitta dei biancorossi, ma anche l’atteggiamento ostile di una parte dello Stadio Cabassi che ha fischiato mister Calabro e alcuni giocatori.
“Sono venuto a nome della società per mettere la faccia. Per me i rigori sono due, ma non vogliamo parlare degli episodi perché non lo facciamo mai e perché abbiamo perso per due nostri errori. Siamo stati sfortunati e incassiamo la sconfitta. È giunto il momento che alcuni tifosi si facciano un esame di coscienza. Questo stadio ha visto imprese titaniche ed è ora di dire basta perché non si possono sentire, alla fine della partita, fischi per la squadra e la società. Noi ringraziamo i tifosi veri che hanno tifato fino al 95′. Io sento critiche dalla prima giornata e persino quando avevamo 9 punti dopo tre turni. La gente non immagina le difficoltà che stiamo avendo. Alcuni giocatori sono stirati o rotti, ci manca il nostro centravanti (Mbakogu, n.d.r.), eppure anche oggi i ragazzi hanno buttano il cuore oltre l’ostacolo. La Serie B per il Carpi e per la città è un miracolo sportivo, e per ogni punto e per ogni partita dovrebbe esserci una festa in Piazza Martiri. Bisogna applaudire questi ragazzi invece di fischiarli al primo passaggio o stop sbagliato. Il campionato bisogna viverlo con gioia perché questo campionato non ci appartiene, non ci è dovuto. Chi fischia, stia a casa. Tante persone hanno perso la cognizione della realtà. Alcuni credevano che avremmo lottato per la Serie A diretta. A Carpi si gioca con sudore, sacrificio e fatica. Questo modo di giocare, che può non piacere a tanti, alla fine ci ha portato dei grandi risultati. Chi ama il prosciutto di Parma, vada a Parma. Questi tifosi che fischiano, che sono pochi ma si sentono nel Cabassi, ci fanno fare una brutta figura. Qui c’è una squadra e uno staff che lavorano otto ore al giorno. I tifosi veri capiscono le difficoltà che ci sono per stare al passo in questo livello. Siamo a 2-3 punti dai Play-off. Non è possibile che Poli e Pasciuti, due che hanno più di cento presenze, vengano fischiati al primo errore. Sabbione ha giocato zoppo. Concas era stirato contro la Ternana e ci ha dato la vittoria. Battere la Ternana sembrava una cosa dovuta, ma anche se sono ultimi, loro stanno dimostrando che sono forti coi risultati. Oggi abbiamo perso per errori nostri sul campo. Noi vogliamo la Serie B anche il prossimo anno. Non vogliamo tornare in Lega Pro. La squadra bisogna applaudirla anche dopo una sconfitta per 4-0 a Palermo. Per noi è un privilegio giocare contro squadre prestigiose nei loro stadi e nel nostro. A Brescia era la vita strappare un punto e abbiamo festeggiato il gol di Melchiorri come se avessimo vinto la Champions League. La gente si dimentica che abbiamo fatto grandi imprese salendo in Serie A da primi, retrocedendo per un punto e perdendo un anno fa i Play-off in Finale per un gol. Sul mister dico solo una cosa: guardate dove sono gli altri otto allenatori che venivano dalla Serie C. Calabro ha portato la barca in porto facendo il massimo, con tutti i suoi difetti perché è sempre un allenatore giovane. Noi giocheremo alla morte fino all’ultima partita, poi tireremo le somme. Il nostro obiettivo, a salvezza ormai ottenuta, è vincere ogni partita”.
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