Da Firenze a Firenze. Iachini completa il suo cerchio un girone dopo ribaltando il risultato dell’andata e conquistando tre punti importantissimi sulla strada di una salvezza ormai veramente a portata di mano, che il Sassuolo deve dunque solo afferrare con tutte le sue forze dopo una stagione travagliata come non mai. La squadra viola si conferma invece passaggio obbligato nelle svolte delle stagioni nero verdi, e, se vogliamo, talismano in certo senso della squadra emiliana, dato che dopo il rocambolesco 4-3 della primavera 2014 un altra vittoria chiave per la zona bassa della classifica passa con il superamento degli uomini gigliati, anche se la Fiorentina vista oggi pare avere poco a che spartire non solo con i viola di quattro anni fa, ma anche con la squadra veloce e brillante ammirata fino a mercoledì scorso, quando solo ai punti la Lazio riuscì ad averne ragione. Troppo molli nei contrasti gli uomini di Pioli e poco propositivi specie sulle fasce, di norma loro prediletto terreno di caccia, dove, in particolare nel primo tempo, Chiesa e soprattutto Falcinelli patiscono severamente le perfette chiusure della retroguardia ospite, che con questa nuova disposizione a 5 pare aver trovato una propria possibile continuità, a dispetto di un attacco invece ancora alla ricerca della propria forma migliore, dove le sole sgroppate di Berardi e i soliti colpi di genio di Politano (magnifico quello che apre la gara a cinque minuti dell’intervallo, dopo quaranta minuti buoni di nulla assoluto) paiono solo specchietti per le allodole di un reparto quest’anno in caduta libera, e che probabilmente in estate dovrebbe subire l’ennesima rivoluzione. Per fortuna dei nero verdi, comunque, la prima frazione, oltre al magnifico sinistro a giro del numero 16 insaccatosi alle spalle di Dragowski, segnala sui tabellini solamente la goffa espulsione di Dabo per doppia ammonizione (anche se sulla prima pare permanere qualche dubbio) che, di fatto, lascia Veretout e compagni a disputare la successiva ora di gioco con l’uomo in meno, non il massimo per una squadra come quella toscana già falcidiata negli ultimi giorni da squalifiche e infortuni.
LE CONSEGUENZE AFFIORANO TUTTE NELLA RIPRESA, con gli ospiti volenterosi, ma fisicamente troppo provati per provare ad imbastire un assedio concreto e credibile, nonostante la gara rimanga in bilico fino all’ultimo, complice anche la grande mancanza di incisività dei padroni di casa sotto porta, dove infatti Politano e compagni tornano a casa sporchi di sugo per le tante occasioni sprecate, per fortuna loro e dei supporters nero verdi, in fondo non decisive. Prima ci prova l’autore del gol, servito magistralmente dalle retrovie, a beffare Dragowski sotto le gambe, ma il portiere polacco è superbo a murargli la conclusione di piede. Estremo difensore protagonista anche al settantesimo, quando devia in corner una potente conclusione di Ragusa, subentrato ad un Berardi ancora lontano dai migliori livelli di pericolosità offensiva, impedendo ai nero verdi di chiudere una pratica in equilibrio invece fino al recupero, condita, tra l’altro, forse anche da qualche sofferenza di troppo, in quanto Veretout e soprattutto Simeone non di rado mettono in apprensione la retroguardia di Iachini, spesso con contropiedi che non trovano però la precisione giusta. Spegnendosi lentamente, la Fiorentina lascia allora modo al Sassuolo di gestire la gara senza troppi patemi fino in fondo, quando anche il recupero extralarge di 5 minuti supplementari non mette granchè in difficoltà un undici emiliano troppo determinato a centrare il prima possibile l’obiettivo minimo per questa travagliata annata: la promozione in Serie A. L’esultanza di Acerbi a fine gara è allora sintomatica della pressione che lentamente scivola via dalle spalle di un gruppo più volte posto sulla graticola negli ultimi mesi, ma capace, più di cuore che di testa, di rialzarsi sempre al momento opportuno e piazzare, giusto in tempo per il rush finale, un accelerazione forse decisiva in termini di concentrazione e cinismo, come invece altre pretendenti finora non hanno mostrato, nonostante il proprio livello di gioco sia sensibilmente superiore a quello espresso dai nero verdi nel corso degli ultimi nove mesi, estetica però fatalmente fine a sè stessa se la posta più importante dovesse essere stata mancata e la retrocessione resa inevitabile. Solo per questo il Sassuolo ha allora dimostrato una mentalità invece abbondantemente al gradino giusto per la categoria, e che solo la matematica, nelle prossime giornate, dovrà prendersi la briga di certificare, a partire, ovviamente, dall’ultima, complicatissima, sfida, allo Scida di Crotone.
SASSUOLO – FIORENTINA 1-0 (1-0)
REGGIO EMILIA (Stadio “Mapei Stadium – Città del Tricolore”)
Sabato 21 aprile 2018
Reti: 40′ Politano
SASSUOLO: Consigli, Lemos [76′ Dell’Orco], Acerbi, Peluso, Adjapong, Missiroli, Magnanelli, Duncan, Rogeiro, Politano [84′ Matri], Berardi [64′ Ragusa]. all-Iachini
FIORENTINA: Dragowski, Laurini, Milenkovic, Vitor Hugo, Olivera [56′ Gil Dias], Benassi, Veretout, Dabo, Saponara [56′ Simeone], Chiesa [73′ Bruno Gaspar], Falcinelli. all-Pioli
Note: espulso Dabo al 30′
Arbitro: Irrati (ITA)