Intervenuto come ospite al programma Barba e Capelli su TRC, il patron del Carpi Stefano Bonacini ha parlato della stagione biancorossa e del futuro immediato che coinvolgerà, in panchina e dietro la scrivania, mister Marcello Chezzi e il d.s. Stefano Stefanelli. Entrambi devono ricevere il patentino per operare in Serie B e saranno ufficializzati intorno alla metà di luglio.
Da dove ripartirà il Carpi versione 2018-2019? La salvezza sarà l’obiettivo primario?
“In questa stagione ripartiamo da zero. Nella scorsa siamo ripartiti male da zero, prima di tutto perché le uscite dei nostri giocatori più forti non sono state sostituite in maniera corretta. Il nostro obiettivo sarà la salvezza, ancora più dell’anno scorso. Ci sarà un restyling, sapendo già che non avremo Mbakogu”.
Come valuti il lavoro di Calabro?
“Calabro ha fatto il suo lavoro. Nell’arco dell’anno non bisogna solo guardare i punti fatti. A gennaio gli abbiamo dato la possibilità di giocare con due punte con Melchiorri e Mbakogu, ma siamo stati sfortunati con l’infortunio di Jerry e nel girone di ritorno siamo tornati a giocare con un centrocampista come Sabbione dietro l’unica punta”.
Chezzi arriva dalla Serie D. Puntare su di lui è un azzardo più grande rispetto a un anno fa quando fu scelto Calabro?
“È un bel salto, ma mi piacione le sfide. Se non ci azzecco diranno che è tutta colpa mia. Se ci azzecco, i meriti sono di allenatore e squadra… Con Chezzi ho cenato varie volte e mi è piaciuto. Daremo una grande chance a lui e a Stefanelli. Sarò pazzo, ma i pazzi a volte hanno ragione”.
Quali sono le soddisfazioni principali del Carpi di Bonacini?
“Ottenere questi risultati in una città, che sento mia, che non ha cultura sportiva e avere una società che non è indebitata”.
Cosa è mancato al Carpi di Calabro? A gennaio speravate di andare ai Play-off?
“Ci è mancato il nostro tipico atteggiamento da Carpi. Forse è colpa nostra perché non abbiamo mentalizzato in modo giusto i nuovi arrivati. I Play-off sarebbero stati un punto d’arrivo. Se non veniva rinforzata in inverno, la squadra avrebbe rischiato la retrocessione. Alla lunga, se avessimo avuto Mbakogu, si poteva fare bene in un campionato di difficoltà elevata. Ci teniamo comunque la salvezza che è un risultato molto importante”.
Melchiorri sarà riscattato?
“Federico è grande in campo e dal punto di vista umano. È contentissimo di rimanere a Carpi. La cifra del suo riscatto è alta e ci sarà da discutere col Cagliari”.
Mbakogu va definitivamente al Leeds?
“L’accordo deve essere confermato entro giugno. Ci hanno pagato un acconto. Questa è una cessione che serve per andare avanti”.
Colombi sarà ancora il portiere del Carpi?
“Colombi ha una clausola importante, da Serie A. Fosse per noi lo terremmo volentieri, a lui piace stare qui”.
Per altri due anni si giocherà al Cabassi. Come procede la trattativa per la Curva locale? Se ne farà un’altra per gli ospiti?
“Stiamo contrattando con la società che ci ha dato in affitto la Curva. Se non arriveremo a un accordo, vedremo cosa fare. Una Curva sola è sufficente, abbiamo 700 abbonati… Non saprei se farla per i tifosi ospiti (sorride, n.d.r.). A settembre sarà tutto a posto”.
Cosa pensi dello sfogo post Carpi-Perugia di Matteo Scala riguardo i fischi dei tifosi?
“Matteo ha parlato di propria iniziativa. Nella sostanza ha detto cose giuste. Noi stiamo facendo i salti mortali per mantenere questo teatrino. Per tutto il campionato non siamo stati mai nella parte destra della classifica. E pazienza se non giochiamo bene. Io dico sempre ai tifosi di apprezzare quello che si ha. Si può criticare e fischiare, squadra o allenatore, ma bisogna avere idea delle cose e degli sforzi che si fanno in campo e fuori. Noi emiliani siamo di natura molto critici. Questo l’ho notato andando allo stadio tra Reggio Emilia, Bologna e Modena. Parma è un caso diverso perché ha vinto titoli nazionali ed europei negli anni Novanta e ha creato una vera cultura sportiva”.
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