Dopo aver sfondato un anno fa il portone del Meucci con un pullman di Seta (vandalizzandone altri tre e guidando scelleratamente in piena mattina per le vie di Carpi), due dei tre vandali dei bus sono stati arrestati oggi dai Carabinieri per aver rubato 23 computer dall’Istituto Sacro Cuore nella notte tra martedì 5 e mercoledì 6.
I colpevoli sono tre giovani, tutti incastrati dalle telecamere di sicurezza: un tunisino 19enne (operaio), un senegalese coetaneo (studente) e un 18enne nato a Carpi da genitori tunisini. Questi ultimi due sono gli stessi soggetti che nell’aprile di un anno fa si erano resi protagonisti del furto dei pulmini Seta, risalente al 21 aprile 2017.
Il colpo è stato messo a segno intorno alle 4 del mattino di mercoledì 6. In due dopo essere entrati dal cancello della scuola Sacro Cuore a Carpi in Via Curta Santa Chiara sono saliti al secondo piano e, dopo aver fumato e consumato il caffè, hanno sfondato l’armadio in cui erano custoditi i computer. Ne hanno presi 17 e più altri 6 al primo piano: hanno riempito gli sportoni e hanno chiamato un terzo amico che li ha raggiunti. Hanno nascosto i pc in un parchetto di Via Spinelli, ma ne hanno presi alcuni che hanno subito rivenduto per 150 euro a un ricettatore di origine argentina residente in Via Svezia. Ne hanno poi nascosti dieci in una siepe nell’area verde di Via Lugli. Qui li ha notati un uomo che si trovava alla guida di un furgone: loro sono scappati ma l’uomo non ha dato l’allarme e i carabinieri non hanno rinvenuto i dieci computer sotto la siepe.
I carabinieri hanno arrestato per furto aggravato il 18enne tunisino che evidentemente è scappato dalla casa famiglia di Imola e hanno denunciato gli altri due complici. Su 23 computer sono stati ritrovati tredici, ma il comandante Alessandro Iacovelli sta conducendo serrate indagini per ritrovare i restanti dieci computer.
Claudio Cavazzuti, preside delle Sacro Cuore esprime profonda gratitudine al capitano Iacovelli e ai suoi militari per la tempestività dell’intervento. I danni sarebbero di circa 10 mila euro. “Lo abbiamo fatto per noia” disse uno di loro dopo l’arresto per i fatti del Meucci. Chissà quale sarà stato questa volta il motivo.
RIPRODUZIONE RISERVATA