nella foto : Stefano Sacripanti detto Pino, nuovo coach bianco nero con la sciarpa dei Forever Boys al collo
La vita si sa è fatta di coincidenze e non solo ferroviarie. E’ domenica 6 maggio di quest’anno, appena terminata Virtus Avellino, gli irpini hanno vinto e le Vnere hanno sprecato la penultima carta per andare ai play off. Il coach dei campani, Sacripanti appunto, termina la conferenza stampa e si accomiata, unico tra tutti i coach che nei mesi lo hanno preceduto in sala stampa, con un insolito “arrivederci”, coincidenza : possibile, voce dal sen fuggita : altrettanto possibile. Fatto sta che oggi 15 giugno Pino Sacripanti è diventato ufficialmente il coach bianconero. Quando gli ho ricordato l’episodio ha riso di gusto e si è meravigliato, dicendo che l’arrivederci, dopo una conferenza stampa, non è abituale per lui. Evidentemente in fondo la Virtus, con tutto quello che ha rappresentato nel basket italiano non doveva essergli indifferente, se è vero, come ha ammesso sinceramente nella presentazione, che quando è arrivata la telefonata di Dalla Salda non ha dovuto nemmeno riflettere, ha chiamato il suo agente e gli ha comunicato che lui aveva già deciso, senza nemmeno voler approfondire i termini dell’accordo.
Dicotto anni di pachine in serie A, dieci anni alla guida delle nazionali giovanili, due volte qualificato all’eurolega, finalista quest’anno di Eurocup, il suo curriculum è di assoluto valore, tra i 2-3 allenatori più affermati tra quelli in attività. La scelta è caduta su di lui anche perchè, tra i migliori, è certamente quello più abituato e più bravo ad allenare giocatori Italiani. Non è un mistero che, da quest’anno, le squadre dovranno avere un roster di 6 italiani e 6 stranieri, la Virtus in particolare, per espressa esigenza della proprietà Segafredo, intende rimarcare la propria vocazione nazionale, parole di Luca Baraldi : la Segafredo è un’eccellenza italiana nel mondo e desidera rappresentare, anche nello sport, l’eccellenza nazionale. Pino Sacripanti è tuttavia un allenatore a tutto tondo, che ha saputo negli anni, scegliere e allenare ai massimi livelli giocatori stranieri di prima fascia. Non è certamente un coach adatto alle rivoluzioni e nemmeno alle scelte radicali, lo definirei un coach che sa ottenere il meglio dagli uomini che allena e la definizione che si addice al suo basket è l’equilibrio, sia in attacco che in difesa.
Ad una precisa domanda provocatoria di un collega, se gli piacessero Flaccadori e Abbas (che rumors dicono in predicato di arrivare alla Virtus) ha slalomeggiato abilmente evitando di prendere una posizione, dicendo che non si è ancora parlato di mercato. Ad un’altra domanda di chi gli faceva notare che, negli ultimi anni, ha sempre voluto dei centri di grande stazza, ha risposto che lui desidera nei n. 5, una diversità per ottenere una complementarietà : quindi un carro armato insieme alla cavalleria leggera.
Senza bisogno che gli venisse chiesto ha detto di essere molto motivato e non vede l’ora di mettersi al lavoro, già in queste ore, non avendo nessuno da allenare, dovrà gettare le basi, con i dirigenti bianco neri, della Vnera prossima ventura. Ha chiaramente detto che la Virtus dovrà avere 10 giocatori 10 + 2 utili per gli allenamenti, ciascuno gli dovrà garantire quei 15-20 minuti di utilizzo per consentire di ripartire le forze, causa il doppio impegno campionato – coppa.
Ricordando che, Ettore Messina lo ha scelto come vice nell’ultima esperienza sulla panchina azzurra, è evidente la consuetudine con Aradori e Baldi Rossi, del quale è stato anche allenatore nell’under 20 nazionale. Conosce Pajola soltanto per averlo avuto come avversario e, a chi gli ha chiesto se il giovane talento marchigiano resti o venga dato in prestito per fargli fare esperienza, ha mostrato chiaramente di ritenerlo un prospetto di sicurissimo valore in grande evoluzione.
Se Pino non vede l’ora di mettersi al lavoro, qui avrà certamente pane per i suoi denti : la Virtus quest’anno è chiamata ad un anticipo di stagione fuori programma, il 1° settembre infatti inizieranno le eliminatorie di Champions cup e, per centrare l’obiettivo di andare avanti, la squadra dovrà già essere in una condizione accettabile.