Paolo Frascatore, nuovo difensore del Carpi arrivato dal Sudtirol, è stato presentato in una conferenza stampa allo Stadio Cabassi.
Cosa ti ha spinto per venire a Carpi dopo una bella stagione da titolare al Sudtirol, con 37 presenze, 2 gol e una Semifinale Play-off?
“Il Sudtirol ha provato a trattenermi. Non nascondo che lasciare Bolzano è stato difficile perché ho vissuto un anno importante, mi sono rilanciato e sono stato aiutato dal club. Ha prevalso la mia ambizione, volevo venire qui e sono stracontento della scelta”.
Nel 2013 hai vinto la Serie B col Sassuolo, giocando 11 partite. Poi hai avuto qualche infortunio di troppo alla Reggiana nella prima metà del 2016 e anche un anno fa in Svizzera al Losanna.
“A Reggio Emilia ho vissuto un anno incredibile, con un infortunio dietro l’altro. Credo che quel periodo negativo mi ha rinforzato mentalmente per ripartire. Al Sudtirol abbiamo fatto una grande annata e ora cerco continuità”.
In difesa puoi coprire vari ruoli, oltre al terzino.
“Sì, al Sudtirol giocavamo col 3-5-2 e mi sono diviso tra terzo nel trio difensivo, ruolo che ho fatto anche alla Reggiana, e quinto a centrocampo. Da quinto ho imparato a vedere meglio il campo da un altra posizione e a migliroare la fase difensiva. Io mi sento un terzino tipico da difesa a quattro, però questa duttilità mi ha aiutato a maturare”.
Tu hai giocato con Piscitela nelle Giovanili della Roma, nel Pescara e nella Pistoiese. Hai la stessa voglia di rinvicita personale che ha lui?
“Ognuno ha un percorso di crescita e una maturazione diversa. Ho 26 anni, non mi sento un vecchio ma mi sento al massimo. Voglio solo dimostrare che posso stare in questa categoria, come tanti altri ragazzi che sono qui con le loro motivazioni e la loro voglia di fare bene”.
Che impressione hai avuto del Carpi?
“Mi sembra il contesto giusto per me. Se ci si impegna al massimo, qui si può arrivare lontano. Sono un ragazzo umile che si sacrifica per la squadra. Da fuori il Carpi mi ha sempre fatto un’ottima impressione. Ora ci stiamo conoscendo, cerchiamo di fare amicizia… Ora è presto per parlare di tattica e moduli”.
Al Sudtirol ti occupavi dei calci da fermo. Lo faresti anche a Carpi?
“L’anno scorso battevo spesso angoli e corner, o a volte mi chiedevano di andare a saltare. Se mi chiederanno queste cose, sarò contento di battere o di saltare in area”.
Cosa ti aspetti dalla Serie B? Ha qualche scalino in più della Serie C?
“Sicuramente c’è qualche scalino in più a livello di qualità e intensita, ma negli ultimi anni la Serie B è stata molto equilibrata. Sono salite in Serie A squadre che nessuno si aspettava, oppure a volte le big hanno faticato molto… Questo fa capire quanto è importante il gruppo e il lavoro quotidiano. Ormai il calcio si sta livellando in tutti i livelli. Penso che se le cose si fanno bene, anche un gruppo con meno valore può stupire”.
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