Nella foto : David Cournooh in maglia Segafredo
David Reginald Cournooh presentato oggi alla Porelli è il primo giocatore messo sotto contratto nella stagione 2018-19, un italiano a tutti gli effetti e, ammettendo che venga arruolato Matteo Berti, la pattuglia tricolore della Virtus mancherebbe a tutt’oggi di una sola unità. Negli anni di Siena sembrava avviato ad altri traguardi, vista l’investitura di Daniel Hackett che, in uscita dai bianco verdi, lo indicò come suo erede. Ovviamente non si può dire che David abbia deluso ma probabilmente, lui stesso, riteneva di poter avere una carriera più luminosa. Giocatore positivo lo è sempre stato, buone prestazioni e buone statistiche senza però quelle eccellenze a cui pareva avviato.
Oggi a 28 anni, arriva in una squadra completamente nuova per lui come per gli altri, con un allenatore che lo conosce ed evidentemente lo stima altrimenti non l’avrebbe voluto, avendo già lavorato col vice Giulio Griccioli, che nelle giovanili di Siena l’ha allenato diversi anni, ed anche con Carlo Voltolini. La situazione quindi ideale per rilanciarsi e ottenere finalmente quelle soddisfazioni che, fin qui, gli sono mancate.
Dopo il benvenuto del Presidente Bucci che ha augurato a David di realizzare con la maglia della Vnera i sogni di basket che ancora non ha coronato, il direttore sportivo Marco Martelli ha spiegato perchè la Virtus abbia voluto David come primo tassello del mosaico della squadra. E’ un giocatore fisico per il ruolo, che ben conosce lo staff tecnico virtussino, è già abituato al doppio impegno coppa e campionato, caratteristica questa (aggiungo io) che il management virtussino pare aver messo ai primi posti nelle scelte di tutti i giocatori firmati fino ad ora.
David, che parla un ottimo italiano ma ha precisato di essere una persona di poche parole, ha voluto sottolineare che alla chiamata della Virtus non ha avuto il minimo dubbio ad accettare, convinto dal progetto che gli è stato proposto e dal blasone della società bianco nera che lui ben conosce anche se solo da avversario. A tal proposito le sue parole sono eloquenti “Nella passata stagione sono venuto a giocare al PalaDozza con Cantù, e ho visto bene che ambiente c’è alla Virtus. Non vedo l’ora di provare quell’emozione con addosso questi colori. Giocherò anche in Europa, non lo facevo da due anni, e per me è importante, perché mi dà la possibilità di crescere ancora. A ventotto anni penso che sia una grande occasione per farlo. Ho scelto il numero 25, e c’è un perché: io sono molto religioso, e quel numero rappresenta un versetto della Bibbia che per me è fonte di ispirazione e di conforto. Al coach ho promesso disponibilità e dedizione alla squadra, che in fondo sono le chiavi con cui va inteso il basket, secondo me. I nuovi compagni di squadra? Sono sincero, molti non li conosco se non per le immagini di gioco, lì ho visto ciò che hanno fatto giocando in Europa. Ma proprio per questo non vedo l’ora di iniziare a lavorare insieme a loro. Io non sono uno che parla molto, non faccio proclami né promesse. Ma a chi mi a scelto e ai tifosi posso assicurare una cosa: il sudore e il lavoro non mancheranno mai, da parte mia”. Poi rispondendo a una domanda di un collega ha spiegato bene dove intende migliorarsi : “io sono sostanzialmente una guardia ma immagino che dovrò cercare di migliorarmi tecnicamente e mentalmente per essere più play maker, perchè servirà alla squadra“.
In bocca al lupo David !!