nella foto : Brian Qvale il centro titolare della Virtus
Ogni allenatore ha una sua filosofia di basket che cerca di rispettare ovunque vada, specialmente come, nel caso di Sacripanti alla Virtus, opera fattivamente alla scelta dei giocatori. Quindi la scelta dei due centri stranieri non ha certo stupito, li voleva alti e per quanto possibile “di stazza” ed ha avuto ciò che cercava.
Il centro titolare (presumibilmente) sarà Brian Qvale americano del Nord Dakota, 210 cm., anche lui 29enne, pecora nera di una famiglia di grandi professionisti della palla ovale, lui unico dedito al basket. Brian è il classico centro di stazza, giocatore solido, forse un pò lento e con movimenti classici ma efficaci, tira molto vicino a canestro con entrambe le mani. E’ un ottimo difensore sul centro avversario, insomma classico n. 5 che piace al coach, visto che è in grado di mettere blocchi “granitici” per gli esterni e costituire un grande pericolo per le difese sul pick and roll. Non lo vedrete mai difendere su un esterno ma il suo uomo vicino a canestro non è che possa avere molte possibilità di mettersi in luce. Nell’ultima stagione russa al Lokomotiv Kuban, finalista di Eurocup, è stato allenato da Sasa Obradovic, non uno qualsiasi.
L’altro big man Sacripantiano è un giocatore intrigante nel senso del gioco. Dejan Kravic bosniaco di nascita e canadese di adozione, compirà 28 anni il 9 settembre, 211 cm, non è un centro classico e statico. E’ un uomo a cui piace svariare su tutto il fronte d’attacco, dotato di un ottimo e morbido tiro da 4-5 metri, non specialista del gioco spalle a canestro, tuttavia molto veloce di mani e piedi, in grado quindi di togliersi dalla marcatura dei centri più tradizionali. E’ un grande stoppatore e ottimo difensore in aiuto sugli esterni.. Certamente il periodo alla Virtus sarà utile ad entrambi i centri che si compensano benissimo a vicenda e in allenamento immagino i duelli da scintille.
Nel reparto centri mettiamo anche Filippo Baldi Rossi, anche se può fare anche l’ala e andare a sostituire M’Baye, vero uomo Virtus, uscito dal vivaio bianco nero, Filotto 27 enne è chiamato a riscattare una stagione parzialmente deludente pur con molte attenuanti. Tutto nasce da lontano : l’infortunio molto serio, il ritorno affrettato per non perdere l’autobus della chiamata azzurra, poi la preparazione sommaria e la conseguenza della tanta panchina a Trento. Qui è arrivato a stagione in corso, l’inserimento più difficile del previsto, di nuovo problemi fisici tra cui guai da virus intestinali nel momento migliore. Insomma un calvario, adesso ha l’occasione giusta per rifarsi e disputare una grande stagione, è un giocatore duttile capace di giocare sia fronte che spalle a canestro, ha finito la stagione col 43 % da 3, non male.
Completa il reparto Matteo Berti, il più alto della compagnia coi suoi 213 cm., padovano, compirà 20 anni il giorno prima del ritiro. Proveniente dal prolifico vivaio Virtussino, già stabilmente aggregato alla 1° squadra nell’ultimo campionato, a vederlo un anno fa sembrava doversi spezzare da un momento all’altro durante i movimenti. Definirlo filiforme pareva un eufemismo, ma con il paziente e tenace lavoro suo e dei preparatori bianco neri, ha messo addosso oltre 10 kg. di muscolo. Ancora tanti ne dovrà mettere per non essere spazzato via sotto canestro dagli altri big-man. Tuttavia il cammino è segnato e allenarsi ogni giorno per più ore con gente del calibro di Qvale e Kravic sarà per lui l’università del basket.