Una difficile e delicatissima indagine dei carabinieri e della magistratura, iniziata nel massimo riserbo mesi fa, grazie alla precisa segnalazione de La Caramella Buona Onlus.
Una ragazzina quindicenne, reggiana, si era presentata, accompagnata e incoraggiata da una amica, nella sede reggiana dell’associazione anti pedofilia, dove ha incontrato il presidente Roberto Mirabile e la vice Anna Maria Pilozzi.
La ragazzina ha raccontato fatti mostruosi e fornito all’associazione molto materiale utile alle indagini che sarebbero iniziate a breve, proprio quando il presidente Mirabile contatta direttamente il Ten. Col. Dimichino dei carabinieri di Reggio Emilia.
“Complimenti ai carabinieri di Reggio per questa importante e difficile operazione – dichiara soddisfatto Roberto Mirabile – e ai magistrati bolognesi coinvolti per competenza. Posso solo dire, per rispettare al massimo l’anonimato delle ragazzine coinvolte, che questo caso di pedofilia presenta diversi aspetti che lo rendono ancora più tragico: l’ambiente in cui si sono svolte, per 17 anni, le violenze, il milione di immagini pedopornografiche sequestrate nel computer del sessantenne arrestato, lo scambio enorme di immagini, molte addirittura truccate con Photoshop e gli abusi sulla bambina disabile. Siamo in presenza di un soggetto assolutamente perverso, finalmente fermato grazie alla concreta collaborazione di diverse realtà ma, vorrei sottolinearlo, grazie soprattutto al coraggio di una ragazzina che un giorno ha bussato alla nostra porta e che oggi chiede giustizia”.
La giovane reggiana, fra le vittime del sessantenne arrestato, nel corso dell’indagine è diventata maggiorenne e ha delegato l’avvocato romano Monica Nassisi della Caramella Buona di tutelarla nel processo che probabilmente verrà celebrato a fine estate.