Nella giornata di ieri il Carpi ha concluso una trattativa abbastanza veloce con il Cittadella: dal club veneto sono arrivati a titolo definitivo fino al 2021 due giocatori di esperienza come il terzino Enrico Pezzi e l’attaccante Andrea Arrighini (per lui opzione fino al 2022). Dall’altra parte, alla corte di mister Venturato è approdato l’attaccante biancorosso Giancarlo Malcore che lascia il Carpi dopo un solo anno.
Arrighini, Andrea – Nato a Pisa il 6 giugno 1990, Arrighini è un attaccante di 27 anni che può fare la prima o la seconda punta (è alto 1,80 m), oppure l’ala destra. Salvo un prestito in D al Rosignano Sei Rose (9 gol in 32 presenze), la prima parte della sua carriera l’ha vissuta a partire dal 2008 nel Pontedera, con cui ha ottenuto due promozioni dalla Serie D (vinta nel 2012) fino alla Lega Pro Prima Divisione. In questo periodo Arrighini ha giocato con molta continuità e ha segnato tanto: 52 reti (48 nei campionati e 4 in Coppa Italia) in 168 presenze, andando in doppia cifra nel 2012 in C2 e nel 2013 in C1 con 17 e 15 gol. Il primo assaggio di Serie B è fugace: si trasferisce definitivamente all’Avellino, gioca 17 partite e segna 1 gol, ma nel gennaio 2015 scende di categoria e resta in prestito prima a Pisa (2 reti in 17 gare) e poi a Cosenza (11 gol, 9 in campionato, in 37 presenze totali). Le prestazioni con la maglia dei Lupi della Sila gli valgono l’interesse del Cittadella, appena tornato in B. L’Avellino lo cede in prestito per la stagione 2016-2017, condita da 7 gol (compreso uno contro il Carpi in una vittoria per 4-1) in 37 presenze. Il Cittadella lo riscatta e, nella scorsa annata, ha segnato 5 reti in 25 presenze, partendo spesso dalla panchina. Arriva a Carpi dopo 65 presenze e 13 gol in Veneto, più due qualificazioni consecutive ai Play-off.
Pezzi, Enrico – Nato a Rimini il 24 giugno 1989, Pezzi ha 28 anni ed è un terzino che può giocare sulle due fasce della difesa, anche se è stato usato solitamente a sinistra. La sua carriera da pro inizia nella stagione 2008-2009 con 2 presenze in Serie B nel Rimini, dove ha fatto le Giovanili. Successivamente gira molto tra C2 e C1 e gioca costantemente con Bellaria, Lucchese (ci arriva gratuitamente dal Rimini), Triestina e Pavia nel 2011-2012 e Pontedera. Qui, dal 2012 fino allo svincolamento nel 2014, conosce Arrighini e ottiene una promozione in C1 e una salvezza. Rimasto senza contratto, il Benevento punta su di lui e Pezzi in tre anni disputa 94 partite (25 in B), realizza 3 gol e sale a tempo di record con Le Streghe dalla Serie C (vince il Girone C nel 2016) alla Serie A, conquistata dopo i Play-off vinti in doppia finale contro il Carpi. Purtroppo non viene confermato per la massima serie e nell’estate del 2017 lo prende il Cittadella. In Veneto ha ritrovato Arrighini e, per via della troppa concorrenza, è scenso in campo solo 15 volte.
MALCORE, TALENTO NASCOSTO – Detto dei due nuovi arrivati, è ora di analizzare in breve la cessione di Malcore al Cittadella. Dopo la tripletta contro l’Ascoli del 4 novembre 2017, Malcore poteva vantare in Serie B con il Carpi una media presenze-reti-minuti giocati impressionante: 8 match giocati (solo 3 da titolare) nell’arco di 362′, con 5 gol e 1 assist per Carletti (sempre contro l’Ascoli). Numeri molto incoraggianti per un debuttante in categoria, capace di conquistare i pareri della critica specializzata e di guadagnarsi in pochissimo tempo l’affetto dei tifosi, che in lui vedevano un possibile nuovo Lasagna. Eppure, dopo altre quattro gare di fila da titolare (compresa la disfatta di Perugia in cui sbagliò un rigore sul 5-0), Malcore è stato totalmente spento da Calabro nel girone di ritorno, dove ha giocato solo 5 partite su 21 (l’ultima il 7 aprile ad Ascoli, quando entrò negli ultimi 7′), raccogliendo la miseria di 119′ sul cronometro e 1 assist per Melchiorri nell’1-1 contro la Cremonese. Il mister pugliese per tutto l’anno si era lamentato più volte si era lamentato della poca partecipazione al suo gioco da parte del giocatore, che però non era una sorta di doppione di Lasagna o di Mbakogu, ma un Di Gaudio più alto e con piedi sensibili capaci di fare giocate importanti. Sembra una contraddizione perché Malcore, insieme a Melchiorri e a un Mbakogu sano, era uno dei pochi che sembrava essere capace di poter dare qualità in attacco al Carpi. Solitamente gli errori si correggono dando qualche possibilità per non ripeterli, pur tenendo a mente che le partitelle in allenamento sono molto diverse dalle partite ufficiali. Dopo il KO di Jerry e le bravate di Nzola, le mazzate definitive sono arrivate con il ritorno al 4-4-1-1 col trequartista-incontrista (Sabbione) dietro la punta e nella partita contro la Ternana, quando il 9 pugliese giocò per l’ultima volta da titolare (dopo tre mesi) in coppia con Melchiorri. Non fu una grande prova la sua, ma la sostituzione con Concas, che fece il 2-1 decisivo dopo pochi secondi e spense il malumore dei tifosi contro la decisione di Calabro, sembrò dare all’allenatore la certezza definitiva delle sue idee: il giocatore non indietreggia come Mbakogu e Melchiorri, quindi non ha la testa per giocare con lui. Una volta partito Calabro, si pensava che Malcore avrebbe avuto più spazio e più responsabilità. Alla fine, tra le varie offerte ricevute dal Carpi (spiccava anche a gennaio il Brescia), ha avuto la meglio il Cittadella che, quasi come una doppia contropartita tecnica, ha ceduto Arrighini e Pezzi. Adesso Giancarlo avrà una prova per confermarsi al Cittadella, dove il d.s. Marchetti sa pescare giovani di talento e mister Venturato pratica da tre anni un calcio offensivo tra i più belli della Serie B. L’augurio è che possa migliorare e trovare quella fiducia per mostrare il suo talento che a Carpi ha avuto saltuariamente.
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