I nuovi giocatori del Carpi Enrico Pezzi e Andrea Arrighini sono stati presentati questo pomeriggio allo Stadio Cabassi. Entrambi hanno firmato fino al 2020 e sono arrivati dal Cittadella, club che ha concluso la trattativa prendendo a titolo definitivo l’attaccante Giancarlo Malcore.
. Andrea Arrighini, attaccante del Carpi.
L’intesa col Carpi è stata veloce per farti arrivare qui?
“La trattativa è stata lampo, ma da almeno due settimane c’erano dei contatti. Si è concretizzata per volontà mia, del Carpi e del direttore Marchetti, quindi ringrazio tutti per avermi permesso di essere qui”.
Si conclude un inseguimento che il Carpi iniziò nel 2013, quando fu promosso in Serie B.
“Sì, quell’anno andai all’Avellino, poi ho giocato in prestito. Siamo sempre stati vicini e finalmente si è fatto il matrimonio”.
Carpi e Cittadella negli ultimi anni hanno giocato partite belle ed emozionanti. Che ricordi hai da avversario?
“I ricordi sono più positivi per il Carpi perché l’abbiamo battuto in campionato ma siamo stati purtroppo eliminati in casa ai Play-off. Da avversario, ho visto squadra tosta con una difesa che non lascia spazi e un attacco che sa colpire in contropiede se ha l’occasione”.
Ti sei posto dei traguardi per questa nuova avventura?
“Sono venuto qua con tanta voglia. L’anno scorso col Cittadella abbiamo fatto benissimo raggiungendo le Semifinali Play-off, ma ho giocato meno rispetto alla stagione precedente. Da attaccante ho soprattutto voglia di segnare. Ho trovato un ambiente famigliare come quello di Cittadella. Sono in un gruppo eccezionale, come obiettivo di squadra pensiamo concentrarci sulla salvezza, poi vedremo se potremo porci altri obiettivi”.
A Cittadella hai dimostrato di essere un attaccante molto versatile, utile anche a gara in corso. In attacco dove e come preferisci giocare?
“Posso fare la punta centrale o la seconda punta, anche se ho fatto un anno a Pisa da ala. Non amo molto quella posizione, la mia caratteristica è attaccare gli spazi. Spesso venivo inserito a partita in corso per dare fastidio alle difese stanche, ma questo dipende anche dalle scelte del mister. Preferisco fare la punta invece di partire dall’esterno. L’anno scorso a Cittadella credo che abbiamo espresso il miglior calcio della Serie B insieme all’Empoli. Si è vista l’impronta importante di mister Venturato, che ci chiedeva sempre di giocare palla a terra a partire dal portiere”.
. Enrico Pezzi, difensore del Carpi.
Che sensazione c’è ad avere Arrighini come compagno di squadra per la terza volta?
“Mi fa piacere ritrovarlo perché l’ho avuto come compagno per due anni a Pontedera più uno a Cittadella”.
Da ex Benevento, il Carpi sicuramente ti riporta alla mente ricordi indimenticabili.
“A Benevento ho giocato per la prima volta in Serie B con continuità. Nel mio ultimo anno lì ho incontrato il Carpi in campionato e nelle Finali Play-off. Non fu facile avere la meglio, ho visto una squadra grintosa, compatta e con voglia di confrontarsi. Ora sono qui, con voglia di giocare, e ho trovato uno spogliatoio unito. Più avanti avremo modo di conoscerci meglio con il mister”.
Nell’ultima stagione a Cittadella non hai avuto molto spazio.
“Non è stata un’annata fortunata per me, ho giocato poco (15 partite, n.d.r.). Appena ho visto la possibilità, ho accettato di venire al Carpi in 24 ore”.
A prescindere dal modulo, con difesa a quattro o centrocampo a cinque, in difesa puoi giocare sulle due fasce.
“Essendo destro di piede preferisco giocare a destra, però nella mia carriera ho sempre giocato a sinistra per necessità. So adattarmi ai moduli e ai ruoli in base a cosa serviva alla squadra. A volte ho giocato in un trio difensivo, o da quarto in un centrocampo campo a quattro o da quinto se a cinque. So stare in campo, dipende tutto da cosa mi chiederà il mister”.
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