Nella puntata di ieri di “Quelle due teste di calcio”, è stato ospite in collegamento telefonico un grande del calcio italiano: Ighli Vannucchi. L’ex capitano dell’Empoli, bandiera dei toscani, ha ripercorso le tappe fondamentali della sua carriera: “A 19 anni ho capito di poter fare qualcosa di importante nel calcio. Devo ringraziare tutti coloro che hanno creduto in quel ragazzino che aveva un buon talento. Ho sempre trovato squadre e società perfette per me, dove non c’era troppa pressione e dove avrei potuto esprimermi al meglio. Ovviamente ad Empoli ho trovato una famiglia che mi ha permesso di fare quello che ho fatto”.
Sugli anni in cui la Serie A era tra i campionati più belli al mondo: “Ho avuto la fortuna di giocare con e contro grandi campioni. Probabilmente in quegli anni c’era il meglio del meglio e bisognava prepararsi al top ogni domenica perchè altrimenti rischiavi di prendere delle grandi imbarcate. Totti, Del Piero, Zidane, ma il migliore secondo me era Roberto Baggio. Dicono che gli assomigliavo? Forse, ma io dovevo correre un pò di più”.
Infine, la sua nuova vita senza calcio: “Il calcio mi ha dato tanto, ora però non lo seguo più. Il bello della vita è reinventarsi ogni giorno, non sentivo il bisogno di rimanere in quel mondo magari ricoprendo un ruolo che non era nelle mie corde come quello dell’allenatore o dirigente. Il calcio ha bisogno di nuove figure. Ora mi dedico totalmente alla pesca, con alcuni amici abbiamo un canale web dove proponiamo dei video proprio sulla pesca. E poi la moda, ho lanciato da poco un brand sui social che mi sta dando tante soddisfazione”.