nella foto : Dejan Kravic elogiato da Sacripanti per la sua prestazione in Coppa contro il Medi Bayreuth
recita una vecchia storiella che al calcio si gioca 11 contro 11 e alla fine vincono i tedeschi (tranne che se incontrano gli Italiani). Si vede che nel basket questa regola non vale, la Germania e il relativo campionato sono ancora lontani come qualità da quello Italiano. Il Bayreuth, formazione bavarese all’8° posto delle serie A tedesca, ha mostrato una grande organizzazione sopratutto difensiva, la zona match up che seguiva solo i tagli verso la palla, con accenno di pressione a tutto campo, ha mischiato molto le carte, rallentando la Virtus in campo aperto, costringendo i bianco neri italiani a giocare attacchi di 20-22 secondi. Korner, coach tedesco, aveva studiato bene la Virtus e ha sempre opposto una difesa rognosa, partendo dalla ovvia considerazione di avere a disposizione una squadra tecnicamente inferiore, sopratutto nel settore play making.
La Virtus nel 1° tempo aveva avuto mani freddissime (1 su 13) nonostante aver preso parecchi tiri aperti. Negli spogliatoi il coach ha avuto il grande merito d’infondere fiducia spargendo autostima a piene mani, piuttosto che criticare chi non stava fornendo una prestazione all’altezza ed è rientrata una formazione più serena, le percentuali sono migliorate e, seppur con tanta fatica, è arrivata la quarta vittoria su quattro gare (però tre in casa), la botta con Cremona non è stata certo assorbita ma l’inspiegabile nervosismo palesato con la Vanoli, ha lasciato il posto ad una voglia di riscatto, profondendo nella gara maggior energia e pazienza nel passarsi la palla, insomma l’ammalata ha preso un brodino ma non è certo guarita.
In sala stampa Sacripanti ha spezzato una lancia per Dejan Kravic, il centro a volte bistrattato, ha fornito una prova convincente e solida. E’ ovvio che Dejan è un giocatore con caratteristiche completamente diverse da Brian Qvale. Molto più veloce di piedi e di braccia, i suoi blocchi non sono certo memorabili e il gioco spalle a canestro molto elementare e poco efficace ma è un grande lottatore e ha un’ottima posizione a rimbalzo, inoltre ha un tiro semi-frontale difficilmente marcabile, insomma Kravic e Qvale non assomigliano quasi in nulla ma, averli entrambi, è stata immaginata da Martelli e Sacripanti come una forza della squadra. Il canadese viene spesso preso di mira da alcuni compagni perchè, secondo questi, non si troverebbe mai al posto giusto nel momento giusto. Niente di nuovo sotto il sole : le polemiche tra gli esterni e i centri sono vecchie come il basket, da sempre in ogni squadra i centri criticano gli esterni perchè non vengono serviti coi palloni giusti, mentre gli esterni criticano i lunghi per come portano i blocchi e come si muovono rendendo difficili i passaggi dentro. Ha tuttavia fatto bene coach Sacripanti, in sala stampa nel post partita, a mandare un messaggio a tutti i suoi giocatori avvertendo che, chi critica un compagno per qualsiasi motivo, resta seduto per quella partita. La fronda verso Kravic ha origini lontane, già in alcune gare pre campionato c’erano stati bisticci evidenti in mezzo al campo, Sacripanti ha detto una cosa ovvia ma importante : i messaggi ai giocatori li da lo staff tecnico e non i giocatori stessi, dopo la prestazione di Coppa è probabile che, all’interno del gruppo, Dejan abbia acquisito maggior considerazione.
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