nella foto : Alessandro Pajola a Istanbul un fattore per la vittoria della Virtus, qui in entrata dopo aver battuto la difesa turca.
La Virtus di Coppa non bella ma estremamente utilitaristica espugna anche l’Aklatar Arena e conquista un record di vittorie 5-0 non usuale, come detto dal coach Sacripanti nella conferenza post partita, non è mai facile vincere in una competizione europea perchè svalutata o meno che sia la BCL vi partecipano sempre le squadre classificate dal 2° posto in giù dei vari campionati. Il Besiktas ad esempio ha mostrato ottime individualità, note ai più, ma che, quando saranno una squadra vera, daranno del filo da torcere a tutti.
I vari Rich, Gibson e Buva per citarne alcuni sono giocatori di ottimo livello ma il Besiktas complessivamente è una squadra ancora in costruzione, un pò come la Virtus. Ecco appunto le Vnere pian piano stanno dimostrando le proprie qualità e anche alcuni difetti sperando non siano limiti, sopratutto quando il pallone l’hanno gli altri : un dato significativo che deve far riflettere emerge dalla vittoria sul Bosforo, il Besiktas prima di ieri sera segnava, in Coppa, 71 punti a gara, contro la Virtus ne ha segnati 90. Intendiamoci non è che i bianco neri non si abbassino sulle gambe e non difendano, l’impegno non viene mai meno ma i meccanismi difensivi sono ancora troppo discontinui, alcuni minuti di applicazione intervallati a delle pause che concedono agli avversari tiri in tranquillità e penetrazioni facilissime. Ciò che preoccupa è che tutta la fase difensiva, per usare un termine caro ai calciofili, è carente, sia sugli esterni a cui concede tiri sugli scarichi comodissimi che sulle penetrazioni in cui, se anche c’è l’aiuto è tardivo ; che in difesa la Virtus abbia fatto un passo indietro complessivamente è dimostrato, se si pensa che Milano è stata “tenuta” si fa per dire a 88 punti e i Turchi ieri sera ne hanno fatti 90, d’accordo che ogni partita ha una sua storia ma quella delle avversarie della Virtus è spesso una storia lieta. E’ necessario comunque capire il perchè del passo indietro, costruire una organizzazione difensiva sia a uomo che a zona, richiede più tempo e più impegno che costruire un buon attacco per il quale se hai giocatori con grande propensione offensive, sarà sufficiente partendo dall’1 contro 1 assemblare varie soluzioni. La difesa invece prevede un movimento collettivo per cui, se uno sbaglia, l’avversario ha un’autostrada. E’ chiaro anche che, se manca l’equilibrio in attacco, qualcuno tira fuori dai giochi e in modo affrettato, la difesa non avrà tempo di schierarsi e potrà subire.
Da quando è iniziata la coppa gli allenamenti specifici su attacco e difesa sono diventati una rarità è quindi possibile che, in questa fase, ci sia stato un passo indietro, adesso la Virtus avrà 3 giorni per preparare il nuovo impegno con Cantù qualcosa migliorerà sicuramente.
La gara sul Bosforo, la prima senza Martin, ha portato alcune novità positive, Aradori completamente recuperato al pari di Qvale, Tony Taylor è un fattore in attacco specie se può essere sgravato dalla regia e ulteriori passi avanti di Pajola, il ragazzo Anconetano che domani compie, beato lui 19 anni (per gli auguri ci sarà tempo domenica perchè in anticipo non va bene) ha tenuto il campo da veterano consumato, ha preso iniziative importanti, ha difeso secondo il suo standard elevatissimo e, continuando in questo modo dimostrerà che ha avuto ragione chi lo ha voluto tenere qui e torto chi, come me, pensavano per il suo futuro, meglio darlo in prestito dove avrebbe potuto giocare di più.
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