TABELLINO (Serie B 2018-2019 – 14a giornata – Andata)
CARPI-LECCE 0-1 (0-1 p.t.)
Reti: 36′ La Mantia (L).
CARPI (4-4-1-1): Colombi 5; Pachonik 6, Poli 5,5, Buongiorno 6,5, Pezzi 6; Jelenic 5, Mbaye 6, Pasciuti 6 (73′ Di Noia s.v.), Piscitella 5 (46′ Arrighini 5); Concas 5,5; Mokulu 5,5 (68′ Machach 5,5). A disp.: Sambo, Suagher, Ligi, Barnofsky, Frascatore, Saric, Wilmots, Romairone, Vano. All.: Castori 6.
LECCE (4-3-1-2): Vigorito 6; Venuti 6, Meccariello 6, Lucioni 6,5, Calderoni 6,5; Scavone 6, Petriccione 6,5, Armellino 6,5 (81′ Tabanelli s.v.); Mancosu 6; Falco 6 (64′ Palombi 6), La Mantia 6,5 (82′ Dubickas s.v.). A disp.: Bleve, Cosenza, Bovo, Fiamozzi, Marino, Arrigoni, Haye, Lepore, Torromino. All.: Liverani 6,5.
Arbitro: Francesco Guccini di Albano Laziale.
Ammoniti: Concas (C), Jelenic (C), Pasciuti (C), Poli (C), Petriccione (L), Vigorito (L), Tabanelli (L).
Espulsi: Colombi (C) per proteste dopo la fine della partita.
Recupero: 0′ p.t.; 3′ s.t.
TOP
La Mantia (Lecce) 6,5: il quinto gol in campionato dell’attaccante ex Virtus Entella proietta il Lecce al secondo posto. Seguendo la spizzata di Armellino verso il secondo palo, si nasconde agilmente alle spalle di Poli (è sulla linea del fuorigioco) e supera Colombi con tiro sporco ma efficace, che si insacca in diagonale. A parte questo lampo e il lavoro sporco che solitamente svolge, è stato ben contenuto dalla difesa di Castori.
Armellino (Lecce) 6,5: schierato da titolare al posto dell’acciaccato Tabanelli (che gli dà il cambio all’81’), si integra benissimo con Petriccione e Scavone nel giro palla e nella gestione del ritmo, sia quando il Lecce impone il suo gioco nel primo tempo, sia quando c’è da addormentare la partita per annullare la reazione del Carpi. Al 6′ fa volare Colombi con un destro spettacolare da fuori area. Ci mette la testa sul gol di La Mantia, allungando verso il secondo palo un cross avvolgente dalla destra di Falco.
Lucioni (Lecce) 6,5: Bovo, reduce da un infortunio, va in panchina e Liverani affianca a Meccariello l’ex capitano del Benevento, che ha esperienza da vendere. Inizia affrontando Mokulu e lo argina senza grossi problemi, pur rischiando di commettere un fallo da rigore al 42′. Non soffre troppo contro Arrighini, disinnescato al 74′ con ottimo tempismo al momento del tiro in porta.
Calderoni (Lecce) 6,5: primo tempo a tutta corsa e cross da parte dell’ex Novara, schierato sulla fascia di Pachonik. Nel secondo tempo arretra di qualche metro e controlla in sicurezza su uno spento Jelenic.
Buongiorno (Carpi) 6,5: è vero che ha 19 anni e tanto da migliorare, ma ormai è diventato una certezza assoluta nel Carpi di Castori. Per la prima volta gioca da difensore centrale, il suo ruolo naturale, e aiuta Poli a limitare l’attacco leccese. La base c’è, il ragazzo ha la testa giusta, è semplice, concreto e impara in fretta.
Liverani (all. Lecce) 6,5: nonostante il valore della squadra e il bel gioco che sta imponendo dalla scorsa stagione in Serie C, il suo Lecce non ha avuto tantissime occasioni chiare contro una delle difese più bucate del campionato. Se da un lato l’attacco è stato limitato, dall’altro sono arrivate certezze dalla retroguardia, visto che 12 gol subiti su 18 sono arrivati lontano dal Via del Mare. Questa volta Liverani ha vinto con il cinismo tipico del Carpi e con quella maturità e concretezza che, spesso, fa comodo quando non c’è la giusta ispirazione. La terza vittoria di fila vale il secondo posto a -1 dal Palermo. Meglio di così…
FLOP
Jelenic e Piscitella (Carpi) 5: poca spinta e nessun pericolo sulle fasce. Ben controllati da Calderoni e Venuti. Lo sloveno eccede in nervosismo, viene ammonito nel primo tempo e gioca la ripresa senza incidere come fa solitamente.
Arrighini (Carpi) 5: Castori lo inserisce all’inizio del secondo tempo al posto di Piscitella. Non trova l’intesa con Mokulu, poi dal 68′ resta da solo in attacco. Insieme a Machach, non è riuscito a dare una svolta alla partita con giocate di prima o spunti in profondità.
Poli (Carpi) 5,5: sul gol del Lecce si perde il movimento di La Mantia, che sbuca senza problemi alle sue spalle per battere Colombi. Errore di attenzione fatale.
Mokulu (Carpi) 5,5: subisce una dura marcatura da parte di Lucioni. I compagni non lo trovano e ha pochissimi palloni giocabili, due dei quali non vengono sfruttati a dovere da Concas alla fine del primo tempo (assist troppo lungo) e in apertura di ripresa, quando da terra gli serve un rigore in movimento sparato in Curva Ospiti.
MENZIONE SPECIALE TOP
Il Cabassi era pieno come mai in questa stagione, grazie soprattutto ai 2000 leccesi che hanno occupato la Curva Ospiti e i Distinti. Entrambe le tifoserie hanno mostrato affetto e vicinanza a persone che amano e hanno amato i loro club. I GDL, a inizio gara, hanno sostenuto il barista del Cabassi, Daniele Verrini detto amichevolmente Jurghen, ammalatosi in settimana. I supporters giallorossi hanno ricordato, a 35 anni dalla loro scomparsa in un incidente stradale, i difensori Michele Lorusso e Ciro Pezzella. Per lo strano gioco del destino, lo striscione è stato esposto poco prima della rete di La Mantia.
MENZIONE SPECIALE FLOP
Colombi (Carpi) 5: complessivamente viene impegnato poco da un Lecce che ha un potenziale offensivo di gran lunga superiore a quello del Padova. Al 6′ si salva in corner su un gran tiro da lontano di Armellino. Sul gol di La Mantia, perso da Poli, forse è uscito a metà strada. Alla fine del match si vede sventolare un cartellino rosso per eccesso di proteste nei confronti dell’arbitro Guccini, reo di aver concesso poco recupero (sei cambi e perdite di tempo continue di Vigorito). Forse l’espulsione è esagerata, ma Simone poteva evitarla. Ora è da vedere quante partite salterà e se ci sarà un ricorso. Ad oggi, con lui squalificato e Serraiocco rotto, a Pescara giocherebbe Sambo.
Concas (Carpi) 5,5: tutte le occasioni del Carpi sono cadute sui piedi e sulla testa di Cico, tra i migliori nelle ultime tre partite per reti e assist forniti alla causa. Dà la scossa in avvio di ripresa con due tiri, il primo al 48′ parato a terra da Vigorito e il secondo decisamente più clamoroso al 49′, dato che si coordina malissimo all’altezza del dischetto e, a porta spalancata, cestina sopra la traversa un pallone d’oro recuperato sulla linea di fondo da Mokulu. All’85’, su corner di Machach, svetta di testa e manda a lato di poco. La mira non è stata delle migliori, eppure resta l’immagine di un giocatore che in campo c’è e sta dando tutto quello che ha.
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