nella foto Ceretti/Ciamillo Castoria per Virtus Pallacanestro : Pino Sacripanti alle prese con un rebus, la sua Virtus sembra non esserci più.
Quattro mesi di lavoro, un centinaio di allenamenti, così mal contate 250 ore, 16 gare ufficiali e altrettante di precampionato, una squadra che in più occasioni ha mostrato un volto ed un’identità precise (vedi Avellino e in casa con Milano), imbattuta in BCL, ebbene tutto questo non c’è più : in quindici giorni di sosta è sparita la Virtus.
Domenica contro Sassari nel primo quarto ha giocato e comandato il gioco, poi è letteralmente sparita dal campo, divenuta una squadra molle in difesa, balbettante in attacco, inesistente a rimbalzo dove, il pur bravo Cooley un boscaiolo prestato al parquet (sempre di legno si tratta), è sembrato un marziano e agli altri che arrivavano di rincorsa, come si direbbe al Palio di Siena, sono stati concessi secondi e terzi tiri per costruire una vittoria del tutto insperata.
Troppo brutta questa Virtus per essere quella vera, ad un certo punto il buon Pino, fuori da un time out, si guardava attorno smarrito e sembrava dire “datemi la mia squadra….!!!” Con l’onestà che lo caratterizza il coach in sala stampa si è assunto le responsabilità come un vero condottiero deve fare, d’altronde tocca a lui e al suo staff, e a chi sennò, fare la diagnosi e individuare la terapia per far riemergere la sua Virtus. Sento di muovere solo un appunto alla conduzione tecnica : Kevin Punter è, secondo una definizione in voga oggi, un tiratore di striscia, cioè uno di quelli che si accendono a momenti, ebbene d’accordo le fatiche di coppa, giusto farlo rifiatare ma perchè si sia scelta anche con lui la formula del cartellino degli statali per cui al 5′ del primo quarto, quasi fosse sul contratto, lui debba scendere ? Se nei primi 5 ne mette 13 senza errori mi chiedo se è normale che debba smettere, andare in panca, raffreddarsi per poi nel secondo quarto restare 9′ in campo e non tentare un tiro ? La prima difesa del coach immagino sarebbe quella che, Punter, non è solo un tiratore, d’accordo, ma le partite si devono portare a casa e Sassari del primo quarto a -12 con un’altra spallata se va sotto di 20 quando recupera ? Ovviamente questa è solo una goccia nel mare dei problemi bianco neri, sconfitta ancora a rimbalzo 38-43, con Qvale ancora oggetto misterioso (non l’avessimo visto contro Milano ci sarebbe da pensare ad un acquisto sbagliato), con Baldi Rossi in cima alla lista dei giocatori irriconoscibili.
Che Tony Taylor possa avere problemi con la classe arbitrale il sottoscritto lo sa e lo scrive da settembre, torneo di Parma, lui non ha capito come si fischia in Italia, d’accordo che gli arbitri non aiutano nè lui nè gli altri a farlo capire, contro Sassari però Begnis & c. sono stati pressochè impeccabili ma lui ha fatto il solito 4° fallo nel terzo quarto. E’ un grosso problema per il play, io a memoria, non ricordo un altro uomo in quel ruolo, avere tanti problemi di falli, giocasse sotto capirei ma lì Tony deve capire che i suoi movimenti sono quelli che gli arbitri vedono meglio, mi sentirei di dare un banalissimo consiglio : perchè non farlo partire dalla panchina in modo da risparmiargli il primo quarto (quando gli arbitri sono più freschi e normalmente fischiano di più) e così averlo nell’ultimo quarto senza la spada di damocle del 5°fallo ?
La Virtus che vola in Lituania, dovrebbe tra i cieli e le nuvole, ritrovare la strada smarrita, domani sera vedremo se i fantasmi Sassaresi si siano dissolti a diecimila metri d’altezza e l’incubo di aver perso la Virtus sia stato solo un brutto sogno.
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