Mattia Mustacchio, nuovo attaccante del Carpi arrivato in prestito dal Perugia, è stato presentato questo pomeriggio in conferenza stampa allo Stadio Cabassi. Il 29enne nativo di Chiari ha parlato, tra le varie cose, del suo arrivo in Emilia e della prossima sfida, particolarmente sentita dal punto di vista geografico, contro il Brescia, nuovo leader della Serie B (sabato 9 febbraio, ore 18:00).
Dopo due anni al Perugia, perchè hai deciso di ripartire dal Carpi?
“Ho dei bellissimi ricordi di Perugia, ma per motivi di modulo non rientravo nel progetto. Volevo giocare e ho pensato che Carpi fosse la piazza giusta per me. Spero di dare il massimo contributo per la squadra. Credo nella salvezza perchè sto conoscendo i ragazzi e il mister. Da tempo il Carpi mi voleva e questo ha influito sulla mia scelta. A Perugia Bianco e Gabriel mi hanno parlato molto bene della città e del club”.
Il tuo ruolo preferito è l’esterno o l’attaccante?
“A Vercelli ho giocato da attaccante, ma il mio ruolo naturale è l’esterno, cercare la profondità è il mio pane. Il più delle volte ho giocato a destra, però posso stare anche a sinistra dove tendo a rientrare sul destro. Sono un giocatore di corsa e di gamba, fisicamente sto bene ma mi manca continuità”.
Questo sabato si va in trasferta contro il Brescia primo in classifica. È la migliore squadra della Serie B?
“Credo che finora, tra tutte le squadre che ho affrontato, sia la più forte perchè ha trovato un’importantissima quadratura e compattezza. Tutti stanno facendo bene e quando sei in fiducia riescono anche le giocate difficili”.
Contro il Verona eri in panchina. Hai visto segnali positivi dal Carpi?
“Contro il Verona il Carpi ha mostrato una bella reazione. Ho visto una squadra che vuole lottare su ogni palla e con gran voglia di vincere. In settimana ho iniziato a conoscere i miei compagni e posso confermare che sono contento di essere qui a Carpi”.
Cosa pensi di Castori?
“Il mister l’ho affrontato tante volte ed è uno tosto, sa quello che vuole e non ha peli sulla lingua. La meritocrazia è uno dei suoi principi e giocare in profondità è uno dei suoi fondamentali”.
Il Cosenza, sestultimo e virtualmente salvo, ha sei punti di vantaggio sulla zona retrocessione. Questo distacco è preoccupante?
“Penso che mancano ancora tantissime partite. Saremmo più preoccupati se fossimo a -6 a tre giornate dalla fine. Sabato scorso abbiamo affrontato molto bene il Verona che è una delle squadre meglio attrezzate del campionato. Quei sei punti di distacco dal Cosenza non sono un abisso, ma devono essere uno stimolo per accorciare il prima possibile”.
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