nella foto Ceretti/Ciamillo Castoria per Virtus Pallacanestro : Pietro Aradori, reduce dalla parentesi con la nazionale, qui nella partita d’andata al Taliercio, da domani il nuovo capitano della Virtus.
Dal ritorno in serie A la Virtus non ha mai vinto, in campionato, contro Milano e Venezia considerate, a torto o ragione, le prime due forze del torneo. In una sola occasione però sfiorò la vittoria, fu al ritorno dello scorso campionato quando una Vnera decimata dagli infortuni disputò la miglior gara della sua tribolata stagione e fino a due secondi dalla sirena, aveva condotto in porto una vittoria di grande prestigio. Poi Austin Daye estrasse dal cilindro uno dei conigli più imprevisti : uno di quei conigli che, a volte, vengono dati in omaggio ad uno spettatore estratto a sorte che, tra il primo e il secondo tempo, vengono invitati a tirare da metà campo e, potrà sembrare impossibile, ogni tanto qualcuno lo realizza. Un desolato Ramagli (per usare un eufemismo) entrando in sala stampa allargò le braccia e disse “noi avevamo vinto ma gli Dei del basket hanno deciso diversamente”. Ecco domani la Virtus ha la grande occasione per vendicare quella sconfitta e sconfiggere per una volta anche gli Dei.
Si affrontano al Paladozza (sabato 2 marzo 20.30 Eurosport player) due squadre dalle grandi potenzialità ma che hanno lo stesso limite nella continuità. Venezia non la scopriamo certo adesso, squadra dal roster profondissimo secondo solo a Milano, gli orogranata hanno tesserato 9 stranieri (ne potranno schierare solo 6), più che coperti in ogni ruolo, hanno però accusato alcune battute a vuoto di troppo, specie in casa : al Taliercio hanno fatto bottino sia Varese che Trieste mentre fuori casa si segnala una sconfitta senza attenuanti a Reggio Emilia.
Per non parlare della batosta più fresca : la maledizione della Coppa Italia in cui Venezia è stata buttata fuori al 1° turno da Sassari.
Per la Virtus quindi una sfida affascinante per il blasone e la storia degli incroci sempre stimolanti con una delle piazze storiche del basket italiano, contro una corazzata che, tuttavia come si è visto, qualcosa lascia sul suo cammino. I seimila del Paladozza avranno come sempre l’incognita di quale Virtus si troveranno di fronte : se fosse quella balbettante e dominata negli ultimi due quarti all’andata (finale 94-75) il discorso sarebbe chiuso in partenza. Ci vorrà una prova perfetta e gagliarda come quella con l’Olimpia in Coppa per intenderci, con la speranza che la sosta abbia favorito il recupero di quelle energie psico fisiche che erano mancate in semifinale con Cremona.
Dal riposo attivo di questi quindici giorni potrebbero uscire rivitalizzati due giocatori apparsi per ragioni diverse in condizioni precarie, vale a dire Martin e Baldi Rossi, pedine fondamentali nell’economia del gioco virtussino e delle rotazioni robuste di Sacripanti.
Proprio il coach in conferenza stampa ha, come sua abitudine, suonato la carica motivando i suoi uomini alla necessità di disputare una gara gagliarda per aver ragione di una squadra certamente con grandissime individualità in ogni parte del campo. Nella rotazione degli stranieri Virtus l’escluso dovrebbe essere Brian Qvale che verrà risparmiato per Le Mans, prima gara d’andata degli ottavi di finale di BCL.
PER LA VIRTUS DOMANI CON PESARO SFIDA DELICATA
dicembre 29, 2020