nella foto Ceretti/Ciamillo Castoria per Virtus Pallacanestro : Yannick Moreira, qui con Milano, protagonista suo malgrado della fase finale della gara con Venezia.
La Virtus gioca per 35′ contro la seconda in classifica in modo pressochè perfetto, sopratutto in difesa. Dopo aver avuto 14 punti di vantaggio, a metà dell’ultimo quarto i bianconeri sono ancora in vantaggio di 11 punti e Venezia, che fin lì ha perso 17 palloni (quando in media ne perde 12 in 40′), dimostrando di non essere nel suo momento migliore ma in questo molto “favorita” dalla difesa delle Vnere, si ricorda di avere un pivot come Watt che, sotto canestro, è una spina nel fianco per qualsiasi difesa. Alla fine il centro orogranata metterà insieme lo stesso bottino di Kravic e Moreira messi insieme, anche se l’Angolano cattura 13 rimbalzi contro 5 di Watt. Piuttosto il peccato mortale Virtussino è non essere riusciti a far commettere a Watt il quinto fallo che lo avrebbe estromesso dal match. Complessivamente Venezia conquista 39 rimbalzi contro 32 e questo non è una novità per la Virtus, come purtroppo la deficitaria percentuale ai liberi : il 59 % contro il 71 % ospite. In una gara finita con un divario di mezzo canestro sbagliare 12 tiri dalla linea della carità è determinante per il risultato. Negli ultimi 2 minuti 4 tiri liberi sono capitati nelle mani più tremebonde, quelle di Moreira. Niente che non si conoscesse, l’Angolano al Paok tirava i liberi col 35% e ieri sera col 43% verrebbe da dire che è migliorato. E’ fin troppo evidente che, data la sua pericolosità vicino a canestro, questa debolezza, rischia di diventare un problema. Le difese possono scegliere di commettere un fallo piuttosto che lasciargli due punti comodi, i liberi sono un fondamentale che si può migliorare l’importante è allenarli. Nei commenti post partita, specie sui social, il bersaglio più colpito dai tifosi è naturalmente stato coach Sacripanti che viene accusato dei crimini peggiori in cui non si tiene mai conto che gli allenatori non sono autisti di droni e non hanno la possibilità di radiocomandare i loro giocatori. L’unica vera critica che mi sento di condividere e che ho già mosso in tempi non sospetti al coach è la gestione dei cambi. Premesso che ogni allenatore ha le proprie teorie al riguardo posso immaginare che cosa Sacripanti si prefigge con la girandola di sostituzioni continue. Il coach, opinione condivisa da molti suoi colleghi, pretende dai suoi giocatori che si abituino ad entrare ed uscire dalla partita senza modificare atteggiamento e sopratutto rendimento. I grandi giocatori lo fanno o dovrebbero farlo, la Virtus però ha ottimi giocatori ma, per adesso, nemmeno un fuoriclasse e alcuni di loro, in alcune partite, hanno sofferto il continuo togli e metti del coach. Punter, classico tiratore di striscia, in alcune occasioni dopo una serie di triple e tornato in panchina, al ritorno in campo non è più stato lo stesso di prima, lo stesso dicasi per Taylor. In ogni caso la Virtus di ieri sera ha confermato nuovamente il problema della mancanza di leadership nelle fasi decisive della gara. Non per niente la proprietà, speriamo in accordo con lo staff tecnico e dirigenziale, ha individuato la soluzione al problema con l’acquisizione di Mario Chalmers, giocatore dal passato talmente importante che dovrebbe essere l’uomo giusto per prendere in mano le chiavi del gioco della Virtus. Se le premesse veranno confermate, Mario potrà cambiare le Vnere e, con la sua direzione, dovrebbe aumentare il rendimento dei centri (il famoso asse play pivot) ma anche degli esterni che godranno degli spazi che l’ex Miami e Memphis si sa costruire.