nella foto Ceretti/Ciamillo Castoria per Virtus pallacanestro : Mario Chalmers uno dei play della Virtus Segafredo
Quindi si giocherà ad Anversa (Antwerpen in Olandese) in attesa di sapere in quale sede : la città possiede, beata lei, ben due impianti in cui si può giocare a basket uno la Lotto Arena può ospitare 5.300 spettatori (per i concerti si arriva a 8.000) e lo Sportpaleis che arriva addirittura a 23.000. Resta da chiedersi cosa possano vedere quelli dell’ultimo anello ma questo problema lo potremo affrontare nel mese esatto che ci separa dall’evento.
In ogni caso la Virtus, dovunque si giochi, tenterà di riaprire la bacheca per riporre, dopo 2 anni dalla Coppa Italia di A2 e 10 dall’Eurochallenge, l’ennesimo trofeo della sua storia. La squadra che ha battuto sonoramente Nanterre, anche oltre il punteggio, se la gioca con tutte, ma dovrà mantenere la stessa concentrazione e la stessa voglia di lottare pe 40′ e anche oltre perchè nel basket, come tutti sanno, a volte non bastano.
Mercoledì sera è stata una serata magica per tante ragioni e, a farne le spese, è stata una formazione molto tosta che ha avuto la sfortuna d’imbattersi, negli accoppiamenti, con una squadra che ha un roster più profondo, non per nulla la differenza tra due squadre che hanno numeri pressochè identici l’hanno fatta i punti della panchina (24 per la Virtus e 12 per Nanterre) e i punti da palle perse (22 a 12 sempre a favore bolognese). In sala stampa ho avuto modo di essere a fianco di Donnadieu, coach transalpino, per alcuni minuti, mentre si lasciava andare a commenti con una giornalista francese che ne raccoglieva lo sfogo. Il buon Pascal, che pare uscito da un romanzo di Maigret, era visibilmente provato e profondamente deluso, c’è da comprenderlo perchè, dopo la gara d’andata, sinceramente se avessi dovuto puntare un euro su chi fosse passato, l’avrei messo sui bianco verdi. Si è molto lamentato il buon uomo delle mani addosso che gli arbitri hanno consentito e i 5 falli in attacco fischiati ai suoi ma, onestamente, a Nanterre molti fischi contro la Virtus mi erano sembrati generosi. Contro quattro difensori come Cournooh, Taylor, Martin e Chalmers, i suoi esterni non hanno passato una serata piacevole e sono stati limitati ben oltre quanto le aride cifre possono testimoniare. Dopo la sconfitta di Parigi Djordievic ha adottato un piano partita molto semplice anche se molto dispendioso : spegnere la luce a Senglin e Juskevicius vere fonti del gioco transalpino. I due hanno segnato quasi gli stessi punti dell’andata ma solo 3 assist per il lituano e nessuno per l’americano del Missouri, quindi il gioco bianco verde non era fluido e i giochi d’attacco sono divenuti, col passare dei minuti, sempre più macchinosi.
Nanterre è stata, in due momenti della gara, sul punto di deragliare, quando sul -18, la Virtus ha avuto un paio di palloni per spedirli all’inferno ma, in quel momento, è uscita la forza di questa squadra di cui, in futuro, sentiremo ancora parlare.
Come sentiremo parlare sempre di più di Mario Chalmers, l’ex campione Nba con Miami, fisicamente ancora molto indietro rispetto ai compagni ma già in grado di trascinarli ad un’impresa. Intendiamoci ancora Mario ha mostrato forse un 30% di ciò che potrà dare alla Virtus ma, dal punto di vista dell’umiltà, è già un esempio per tutti. Ha fatto vedere, il ragazzo di Ancorage che viene dall’Alaska uno dei luoghi più freddi del Pianeta, che sa come si scalda il cuore dei tifosi e anche dei compagni. I suoi tuffi per salvare palloni sulle linee e la voracità con cui strappa il pallone della mani degli avversari dimostrano ai tanti “milordini” della nostra serie A che non si diventa campioni Nba per niente e non è un fatto di tecnica, prima di tutto occorre la voglia di combattere su tutti i palloni dal primo all’ultimo secondo di tutte le partite. Se la Virtus lo seguirà in questo impegno nessun traguardo è negato a priori.
Gli altri sono andati dietro a lui e tutti quelli scesi in campo hanno dato il 101 % : d’altronde per rifilare quindici punti a Nanterre, tenendoli a meno di 60 punti, ci voleva una grande prestazione corale. Detto dei quattro moschettieri in difesa, anche i due centri Kravic e Qvale (7 rimbalzi quest’ultimo) si sono sentiti un bel pò ma anche Cappelletti in campo meno di 5′ ha contribuito a suonare la carica nel momento del primo strappo, M’Baye pochi rimbalzi ma 16 punti col 50% da 3, infine Punter poco preciso ma che, in difesa, è migliorato tantisimo ed è sempre molto utile alla squadra. Aradori è apparso fuori dalla partita ed ha giocato meno di 8′, per lui una serata da dimenticare ma credo che il capitano sia comunque una sicurezza per la Virtus, infine Baldi Rossi che ha messo la bomba che ha consentito il primo allungo oltre il “muro” degli otto punti di scarto.