LIVORNO (3-4-1-2): Zima 6,5; Di Gennaro 6, Dainelli 6,5, Boben 6; Valiani 6,5, Agazzi 6,5 (84′ Rocca s.v.), Luci 6,5, Porcino 6; Diamanti 7 (87′ Gori s.v.); Giannetti 7 (66′ Murilo 6), Raicevic 6,5. A disp.: Crosta, Baiocco, Eguelfi, Bogdan, Gasbarro, Gonnelli, Salzano, Kupisz, Dumitru. All.: Breda 7.
CARPI (4-4-1-1): Piscitelli 6,5; Pachonik 4 (65′ Concas 5), Kresic 4, Poli 5,5, Pezzi 5 (69′ Arrighini 5); Mustacchio 5 (57′ Rolando 5), Coulibaly 5, Sabbione 5,5, Marsura 5,5; Crociata 5,5; Cissè 5. A disp.: Sambo, Suagher, Buongiorno, Vitale, Saric, Wilmots, Piscitella, Romairone, Vano. All.: Castori 5.
Arbitro: Eugenio Abbattista di Molfetta.
Ammoniti: Valiani (L), Poli (C), Kresic (C), Sabbione (C), Diamanti (L), Crociata (C), Gori (L).
Espulsi: nessuno.
Recupero: 1′ p.t.; 5′ s.t.
TOP
Giannetti (Livorno) 7: si è fatto perdonare il rigore fallito nel 2-2 di Foggia al 93′ con reti decisive nelle ultime due gare contro Verona e Carpi. All’andata fece doppietta da subentrato, ieri da titolare si è visto poco ma è stato cinico sulla sponda di Raicevic. Per lui è il settimo centro in questa Serie B, il quarto contro i biancorossi (il primo fu con lo Spezia nell’1-1 al Cabassi dell’8 febbraio 2014).
Diamanti e il centrocampo del Livorno 7: Alino pennella tanti cross insidiosi dalla due fasce (come quello dell’1-0) e si intende alla perfezione con gli attaccanti. All’81’ lancia Agazzi in porta con un passaggio da talento puro. Guida la squadra, insieme agli altri “vecchietti” Luci e Valiani, come sanno fare i leader tecnici che hanno tanta esperienza alle spalle. Porcino ha rimpiazzato Gasbarro e, come fece il suo collega all’andata, ha colpito una traversa con un cross dalla sinistra.
Breda (all. Livorno) 7: chiamato in panchina dopo l’esonero di Lucarelli a novembre, ha dato nuova vita a un Livorno che sembrava destinato a un ritorno in Serie C immediato e senza appello. La rincorsa iniziò alla fine del girone d’andata (prima del 4-1 al Cabassi i toscani erano ultimi a -5 dal Carpi quartultimo) ed è diventata seria grazie ad alcuni fattori come 1) il gioco offensivo (spesso sbilanciato, come l’anno scorso a Perugia); 2) la continuità di rendimento in casa e fuori; 3) e la capacità di lottare ad armi pari, a prescindere dal risultato finale, anche contro squadre da Serie A o Play-off. In altre parole, il suo Livorno ha avuto tutto quello che è mancato al Carpi. Se sarà salvezza, con o senza Play-out, avrà fatto un vero miracolo.
Piscitelli (Carpi) 6,5: è stato graziato varie volte dalla mira poco precisa degli avversari, però ha compiuto alcune parate che hanno evitato un passivo più grave. Attento di piede sul tap-in di Dainelli al 34′, strepitoso con la mano sinistra a tu per tu contro Agazzi all’81’.
Zima (Livorno) 6,5: fa una grande parata, di petto in uscita bassa e tempestiva, su Marsura al 39′. Al 56′ vola su un tiro da fuori di Sabbione. Complessivamente poco sollecitato, soprattutto dopo i cambi disperati e iperoffensivi di Castori.
Raicevic (Livorno) 6,5: i gol divorati dimostrano che non è un bomber nato (solo 5 gol in campionato), però grazie al fisico e alla giusta dose di tecnica è semplicemente immarcabile, come nel 4-1 dell’andata. Suo l’assist per la rete di Giannetti.
Dainelli (Livorno) 6,5: basta dire che ha quasi 40 anni, ma in Serie B è un lusso.
FLOP
Kresic e Pachonik (Carpi) 4: nel gol del Livorno Kresic marca fiaccamente Raicevic (lo ha sofferto per tutta la partita) e Pachonik si perde totalmente Giannetti, lasciandogli troppo spazio per girarsi e segnare. Stagione triste per entrambi, soprattutto per il tedesco.
Il Carpi 4: battuto per la ventesima volta in campionato su 35 partite giocate. La retrocessione è stata ipotecata perdendo contro la Cremonese, se non in qualche partita precedente (Perugia e Crotone, sempre al Cabassi). Ieri forse non sarebbe bastato nemmeno vincere, però non c’è stata la fame necessaria per farlo. Zima ha parato solo su Marsura e Sabbione. I cambi offensivi di Castori (ha finito con cinque attaccanti), arrivati dopo il gol di Giannetti, non hanno creato i presupposti per un assedio all’arma bianca. Anzi, è stato il Livorno a mancare a più riprese il colpo definitivo da KO. Retrocessione meritata per evidenti mancanze di Qualità (assolutamente con la maiuscola), esperienza (nel primo anno di Serie B arrivarono Pesoli, Porcari, Sgrigna e alcuni giovani già rodati come Colombi, Romagnoli, Lollo e Memushaj) ed idee. Ora la domanda è come ripartire.
MENZIONE SPECIALE TOP
I tifosi del Carpi 10: a quelli che ci tengono e che hanno creduto alla salvezza fino alla condanna della matematica, nonostante tutte le mancanze elencate in alto.
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