nella foto Ceretti/Ciamillo Castoria per Virtus pallacanestro : Luca Baraldi uomo Segafredo nel CDA Virtus e il capitano Pietro Aradori con la Champions league appena conquistata
Questa volta quindi la cabala ha funzionato : dopo l’EuroChallenge del 2009 con Boniciolli in panchina, la Champions del 2019 vedeva in panca Aleksandar Djordievic altro ex Fortitudo e il risultato è stato altrettanto positivo. Finiti i festeggiamenti doverosi riaperta la bacheca e lucidata l’argenteria, è indispensabile una disamina approfondita della stagione di coppa.
Molti si sono stupiti e hanno parlato di fattore inspiegabile per il diverso rendimento della Virtus tra Campionato e Champions league ma, nello sport di vertice, nulla avviene mai per caso.
Premesso che il marchio Segafredo, che pure nello sport ha altri interessi come nel ciclismo, ha nella Virtus l’unica realtà sportiva in cui, oltre ad essere sponsor, è anche proprietaria al 40% (in pratica però unica entità a partecipare alla gestione economica), l’industria del caffè quindi avendo il 95% dei propri interessi al di fuori dell’Italia non ha mai negato che i successi internazionali sono un fattore importante per gli aspetti pubblicitari del marchio.
Indubbiamente anche il più inguaribile ottimista non avrebbe potuto immaginare un epilogo così felice. La Virtus ha conquistato un trofeo che per la Fiba, parrocchia di riferimento attuale dei bianconeri, rappresenta la manifestazione più importante, sotto a questa viene l’Europecup (vinta da Sassari). Purtroppo il basket, al contrario del calcio, vede una diaspora da anni per cui due entità sportive si spartiscono il “mercato” dei tornei transnazionali. L’Uleb infatti è la padrona dell’Eurolega (a cui partecipa Milano)e sotto a questa l’Eurocup : all’Eurolega partecipano di diritto le formazioni vincitrici del titolo nei loro campionati, se rispondono alle caratteristiche richieste dall’Uleb (impianto, solidità economia sopratutti) e le Società fondatrici. La Virtus era una di queste nei tempi di vacche grasse ma le alterne vicende societarie portarono la proprietà a cedere (leggasi vendere) il diritto a disputare l’Eurolega a Milano.
Questa vittoria conquistata ad Anversa da Djordievic è frutto di una stagione pressochè perfetta che nella Champions ha visto la Virtus vincere tutte e sette le gare del girone d’andata, subire nel girone di ritorno alcuni passaggi a vuoto, sempre di misura, ma terminare la fase a gironi al primo posto. Come il coach Serbo, con grande onestà intellettuale, ha sempre riconosciuto, il lavoro di Sacripanti e del suo staff è stato preziosissimo perchè ha gettato le basi per dispuutare il ritorno degli ottavi e dei quarti in casa che è certamente un bel vantaggio.
La squadra vista ad Anversa era, escluso Chalmers e Moreira, la stessa che si è radunata il 17 agosto alla Porelli, però con Qvale in meno. In questi mesi si è sentito e letto di ogni cosa, giudizi tranchant su questo o quel giocatore, ma come tutti gli addetti ai lavori hanno da subito riconosciuto questa è un’ottima squadra che è stata per molti mesi anche ben allenata e ben preparata. Purtroppo l’assetto difensivo ha funzionato sempre a corrente alternata, forse Pino Sacripanti, delle cui qualità professionali è impossibile dubitare per i 18 campionati di serie A senza un esonero, non è mai riuscito ad entrare completamente in sintonia coi suoi giocatori, ma che questo gruppo accanto a notevoli potenzialità ancora inespresse, abbia delle difficoltà difensive e di concentrazione, lo dimostrano alcune gare di campionato perse anche col nuovo coach.
Adesso le Vnere come vincitrici della Champions league europea dovrà disputare la Coppa Intercontinentale, sede ancora da decidere, a cui parteciperanno una squadra USA e due sudamericane, il ritorno pubblicitario quindi per il marchio Segafredo potrà aumentare ancora.