nella foto Ceretti/Ciamillo Castoria per Virtus pallacanestro : Kevin Punter mvp delle final four ha dichiarato ” Lo so che grandi del passato hanno vinto titoli in Europa con la Virtus. Conosco la storia del club, questa sera mi sento felice e benedetto da Dio”.
Dall’era moderna del basket (1946) la Virtus ha conquistato 15 scudetti e non sono mai trascorsi più di 19 anni senza una vittoria del campionato, l’intervallo più lungo dal 1957 al 1976. L’ultimo scudetto data 2001, il prossimo campionato che terminerà nel 2020 cadrà quindi proprio nel 19° anno. Dopo due anni dal ritorno in serie A e non aver mai disputato i play off, il management della Virtus, portata a Bologna un’insperata Champions, nel prossimo campionato punterà forte sulla caccia al magico triangolino tricolore, considerando insomma che i tempi siano maturi per tornare almeno a nominare quella parolina magica che la Virtus non ha mai fatto mistero nè vergognata d’inseguire.
Oggi le motivazioni sono fortissime lo dimostrano le dichiarazioni, a caldo, di Massimo Zanetti ad Anversa (e si potrebbe dire “voce dal sen fuggita”) ma poi il proprietario della Virtus nonchè il suo fido Luca Baraldi, a freddo, hanno rincarato la dose e le loro dichiarazioni sono musica per le orecchie del popolo della Vnera.
Indubbiamente non è solo l’entusiasmo per aver messo in bacheca il trofeo europeo più importante che una formazione italiana abbia conquistato da molti anni ma anche l’incredibile andamento del campionato Italiano. Indubbiamente Milano è lassù apparentemente inattaccabile ma l’exploit di Cremona deve aver fatto venire l’orticaria a tanti che hanno investito cifre più importanti della Società lombarda. Che Cremona finisca la regular season al 2° posto, davanti a Venezia e tallonando l’Olimpia, dimostra ciò che, in tempi non sospetti cioè prima del derby d’Italia di andata, Luca Baraldi dichiarò lanciando il guanto di sfida all’Armani sostenendo che, per vincere lo scudetto, non contava tanto spendere cifre folli (Milano quest’anno supera i 30 milioni) ma spendere bene.
Il dirigente Virtussino venne trattato da parvenue del basket, Proli lo etichettò come esperto di ciclismo, salvo poi correggere il tiro successivamente. Il dirigente meneghino dovrebbe fare pace con sè stesso, da anni lamenta che la sua squadra non trova competitori all’altezza in LBA poi pretenderebbe di scegliersi anche gli avversari.
Ecco quindi che da lunedì i dirigenti bianconeri potranno iniziare a tessere la tela per costruire la grande Virtus che sia in grado di competere su due fronti. L’ipotesi che si va delineando è quella di partecipare nuovamente alla BCL, organizzata in modo impeccabile dalla Fiba che, nelle final four di Anversa, ha avuto oltre 17.000 spettatori per ogni serata e un milione di contatti tra tv e streaming. Inoltre in modo molto realistico opggi la casa delle Vnere è il PalaDozza 5.850 come capienza massima, nel basket d’oggi di alto livello molto limitante e credo che, quello dell’impianto di gioco, dovrà essere il grande obiettivo delle stagioni future.
La Virtus dunque riparte da Paolo Ronci che, presumibilmente, verrà affiancato da un d.s. di sua assoluta fiducia, da Aleksandar Djordievic e il suo staff, dai giocatori attualmente sotto contratto a cui verranno aggiunti i giocatori che il coach sceglierà tenendo presente il budget di cui, parole di Massimo Zanetti, verrà alzata l’asticella, di quanto non è dato sapere e forse è preferibile non saperlo al momento, è abbastanza evidente che, nel mondo degli affari, dimostrarsi ricchi significa fare alzare i prezzi.