Ignazio Carta, centrocampista del Carpi arrivato questa estate dopo una stagione in Serie D alla Sangiustese, si è presentato in conferenza stampa per commentare i suoi primi giorni da biancorosso e l’inizio di questa stagione di Serie C.
Come è nata la trattativa per venire a Carpi?
“In estate c’è stato qualche contatto ma all’inizio non era chiara la situazione perchè c’erano ancora vari giocatori sotto contratto. Un giorno mi hanno chiamato mentre ero in Sardegna e non potevo rifiutare. Il d.s. Stefanelli l’ho conosciuto alla Vis Pesaro due stagioni fa e ho già avuto Riolfo come allenatore”.
Il ritorno per te in Serie C arriva dopo cinque anni in Serie D tra Savona, Vis Pesaro e Sangiustese.
“Dopo la Primavera nel Cagliari ho giocato in Serie C con Latina e Savona a inizio carriera, ma per problemi personali non ho potuto restarci stabilmente. Inoltre a Pesaro, dopo aver vinto il campionato di Serie D nel 2018, sono rimasto fuori rosa e sono ripartito da quella categoria senza giocare molto nella Sangiustese. Ora sono in una realtà come Carpi con fiducia e voglia di fare bene”.
Da quello che si è visto in campo, sai calciare molto bene le punizioni e aiutare nella costruzione del gioco. Come ti descrivi e cosa pensi di mister Riolfo, uno che già ti ha allenato per tre-quattro anni?
“Già a Savona con Riolfo calciavo le punizioni. Sono una mezzala più di qualità che di quantità. Il mister lo trovo sempre più aggiornato e migliorato, ha una passione assurda per il calcio. Gli piace giocare a calcio ma la cosa più importante è fare risultato”.
Che gruppo hai trovato?
“Io sono arrivato in ritiro una settimana dopo e ho trovato un gruppo che voleva fare bene da subito. In Coppa Italia le giocate e l’amalgama del gruppo sono venute meglio. Domenica scorsa ci aspettavamo questo Cesena e abbiamo dimostrato che il Carpi può dire la sua in campionato”.
Nel Girone B di Serie C vedi un favorito per la promozione diretta o ti sembra un campionato equilibrato?
“Ci sono tante squadre di alto livello, ma non ora non credo che ci sia una che possa ammazzare il campionato. Ogni partita sarà difficile, anche contro squadre che lotteranno per la salvezza, e bisognerà pensare domenica dopo domenica”.
Come ti trovi nel centrocampo a tre, dove Pezzi è la novità principale dato che gioca da regista per la prima volta in carriera?
“Forse per il mister Pezzi, pur non essendo di ruolo un play come Pirlo, dà più equilibrio perchè ha dei piedi buoni. Io sono più tecnico e Saber dà più quantità. Poi ci sono i ragazzi più giovani che si stanno inserendo poco a poco. Stefanelli ha trovato i giocatori che voleva l’allenatore”.
Sei cresciuto nelle Giovanili del Cagliari. Cosa ha significato per te?
“Dopo tre anni di Primavera con Donadoni ho fatto 2 panchine in Serie A, però non ho mai esordito in Prima Squadra. Noi sardi siamo molto legati alla nostra terra, un giorno vorrei giocare per una squadra sarda però per ora va bene così”.
Cosa pensi della prossima giornata contro il Sudtirol?
“Quella a Bolzano sarà una partita ancora più difficile perchè affronteremo una grande squadra per la categoria, che punta sempre in alto e che gioca come noi con il 4-3-1-2”.
Vano ti ha impressionato?
“Mi ha colpito veramente e mi piace tanto come gioca. Non ho mai trovato un attaccante con la sua struttura, che tra l’altro corre più di tutti, tecnicamente è forte, ha forza e progressione. Farà tanto bene e sarà un nostro punto di riferimento”.
Hai un giocatore a cui ti ispiri?
“Non ho mai avuto un giocatore a cui mi ispirarmi. Mi ricordo quando ero nella Primavera del Cagliari che da subito mi impressionò Nainggolan. Allora era arrivato per la prima volta al Cagliari e non lo conosceva nessuno. Mi fa piacere che sia tornato”.
RIPRODUZIONE RISERVATA