nella foto : Stefan Markovic durante la presentazione insieme al D.G. Virtussino Paolo Ronci
Sa perfettamente tutto quello che l’aspetta, Stefan Markovic, il nuovo play virtussino un leader vero, presentato mercoledì in sede Virtus. Sa che, con l’assenza di Teodosic, le chiavi del gioco bianconero spettano a lui e, da buon Serbo, nulla lo spaventa. Si è già calato nella parte, ha dimostrato di conoscere la storia delle Vnere, della Bologna dei canestri, dei suoi compagni, in primo luogo di Alessandro Pajola per il quale, senza peli sulla lingua e falsa modestia, prevede di diventare un punto di riferimento in campo, dispensando i consigli di cui ha ancora tanto bisogno.
Con Djordievic e Teodosic ha un rapporto speciale : uno in panchina e l’altro in campo rappresentano gli uomini per cui lui suda e fatica senza mai tirarsi indietro. E’ abituato da sempre a scambiarsi il ruolo in campo con Milos Teodosic in campo internazionale, quando scende il titolare della nazionale Serba entra lui e viceversa.
Come giocatore Stefan è un play over size, quasi due metri e struttura da pivot, consentiranno a Djordievic tantissimi mis match in post basso quando Stefan verrà inevitabilmente marcato da giocatori che gli rendono 10-15 cm.
Racconta a ruota libera e senza bisogno di domande che è arrivato qui affascinato dalla storia che in questa città hanno fatto altri Serbi prima di lui, parla del tiro da quattro di Sasha e non solo. Immagina grandi sfide, pensa al Palazzo pieno di gente e mentre parla gli brillano gli occhi : dev’essere uno che riceve, dalle grandi battaglie, stimoli particolari, proprio come un suo connazionale che qualcuno qui ricorda benino !!
L’inevitabile domanda sul derby non lo coglie certo impreparato e anche in questo argomento stupisce tutti per la preparazione : proprio come un virtussino da generazioni non nomina mai gli avversari indicandoli come “l’altra squadra di Bologna”.
Ieri sera a Lignano Sabbiadoro Stefan ha guidato i suoi nel secondo allenamento della stagione precampionato contro Brindisi. Come già nella prima uscita con Cantù in Val Chiavennna la squadra è parsa un vero e proprio cantiere aperto. Al di là della sconfitta finale 78 – 85 che in questo momento vale 0, la gara ha mostrato che, l’assemblaggio della squadra, è ben lontano da un livello accettabile. Al di là delle assenze vere o teoriche, Teodosic-Ricci-il 6° italiano, lo stesso Markovic nell’ultimo quarto è rimasto prudenzialmente a riposo mentre Hunter ha giocato poco anch’esso per un problema fisico da carichi di lavoro.
In attacco si sono visti alcuni sprazzi di gioco interessanti con molte soluzioni in back door che, quelle si, hanno messo in grande difficoltà la difesa Brindisina.
A riprova del fatto che i carichi di lavoro fanno ad oggi la differenza, il migliore della Virtus, Gamble, ha smesso di giocare in Cina l’11 agosto ed è già in forma campionato, mentra Gaines sembra non abbia mai smesso. Gli altri hanno interpretato la gara come un vero e proprio allenamento, mentre Brindisi, che ha nella sua batteria di esterni la forza, ha giocato una gara di play off agostana : acceleratore a tavoletta dall’inizio alla fine, soluzioni 1 vs 1 in isolamento, alla fine ha prevalso peraltro di misura.
La Virtus disputerà oggi alle 19 la finale per il 3° e 4° posto nel torneo contro Udine dell’ex Ramagli.
PER LA VIRTUS DOMANI CON PESARO SFIDA DELICATA
dicembre 29, 2020